“Abbiamo solo perso la bobina del film di famiglia nel corso della vita“.
Lo dice Nancy Spielberg, sorella di Steven nel documentario HBO Spielberg di Susan Lacy. Quella bobina, dolorosa, ma anche catartica, il regista di E.T. e Schindler’s List, l’autore che maggiormente ha influenzato l’immaginario dai ’70 in poi, l’ha ricreata, a modo suo, in The Fabelmans, l’ultimo meraviglioso (o dovremmo dire fabel/favoloso) film da lui diretto.
Analisi e Critica
Avatar – La via dell’acqua. La recensione
Ecco un film cui il trailer non rende merito (alzi la mano chi, vedendolo, non ha pensato che avrebbe visto un film di animazione e neanche tra i migliori), oltre a dirci poco del plot. A suo modo, anche questa può essere considerata una scelta rivoluzionaria. Signore e signori: Avatar – La via dell’acqua di James Cameron.
Morto il cinema! Viva il cinema! Conversazione con Daniele Vicari
Il podcast di Pigrecoemme è tornato. E col botto. In occasione dell’uscita del suo libro “Il cinema, l’immortale” (edito da Einaudi), ecco una conversazione con Daniele Vicari il quale, tra un film e l’altro (il primo dicembre verrà distribuito il suo ultimo lavoro: Orlando), ha trovato il tempo anche di riflettere sulla ciclica (e probabilmente stucchevole) questione della morte del cinema.
Buon ascolto.
Situazione critica 2022 – Ripartiamo dalle sale
Quando Situazione Critica, la manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale Porte Invisibili Media, ha avuto inizio, il 5 maggio del 2018, quel primo appuntamento era intitolato “Il dibattito sì: l’importanza delle rassegne cinematografiche e dei festival nella formazione di un pubblico maturo e critico”. All’indomani della pandemia e della crisi delle sale, oggi potremmo davvero provare a rispondere alla domanda “A cosa serve la critica?”. Magari potrebbe servire proprio a salvare le sale cinematografiche. Le dimensioni dello schermo non costituiscono più un parametro significativo per far sì che lo spettacolo cinematografico in sala sia diverso da quello domestico. La sala deve ospitare, intorno alla proiezione, un evento, un dibattito, un incontro critico, un dialogo con l’autore. Allora sì che la visione in sala sarà diversa da quella in casa. L’esperienza maturata dal Cinema Troisi a Roma ne è la dimostrazione.
A tal scopo, l’edizione 2022 di Situazione Critica reca come sottotitolo “Ripartiamo dalle sale” e si articolerà in quattro proiezioni con ospiti di grande prestigio e spessore nell’ambito della critica, i quali presenteranno i quattro film in programma, approfondendone tematiche e forma. L’esperienza del pubblico quindi potrà essere dialettica, di partecipazione alla discussione, nonché formativa, nella direzione di quell’educazione all’immagine che pare ormai imprescindibile e non solo nelle scuole. Non a caso, sono stati stretti accordi con il Liceo Mazzini di Napoli, il Liceo Cirillo di Aversa e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli affinché gli studenti siano coinvolti nel progetto, come da tradizione della manifestazione, e possano partecipare alle proiezioni e ai dibattiti.
L’iniziativa si svolge con il contributo della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania, nonché con il patrocinio morale dell’Agis – Unione regionale Campania.
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson – La recensione
«You Say Everything Twice»
«I Don’t Say Everything Twice»
Uno scambio di battute, un’affermazione e la sua negazione. Come correre per separarsi e correre per raggiungersi. Come Live and let Die, lo 007 che viene proiettato nel cinema davanti al quale si scontrano definitivamente Gary e Alana. Non due anime gemelle, ma due individui speculari (che, come i Rumble Fish, si scontrano anche con la loro immagine riflessa), i quali proprio con (grazie a) uno specchio si conoscono. Benvenuti in Licorice Pizza dove Paul Thomas Anderson ridice tutto quello che ha già detto nei precedenti film una seconda volta, ma nello stesso tempo non lo fa e dice qualcosa di nuovo.
The Batman di Matt Reeves – La recensione del film
Il rinnovamento è una bugia!
È quanto mai curioso che questa espressione sia così determinante in un film che viene presentato come reboot, diretto da un regista che, dopo i primi due lavori, si è dedicato esclusivamente alla pratica del “rifacimento” nelle sue varie declinazioni. Blood Story è un remake di Lasciami entrare di Tomas Alfredson o, se si preferisce, un nuovo adattamento del romanzo di John Ajvide Lindqvist che ha il titolo dell’originale svedese; Apes Revolution e The War sono il secondo e terzo capitolo del “rinnovato” franchise di Il pianeta delle scimmie. Aggiungiamo che il Matt Reeves sceneggiatore scrisse anche, nel 1995, il sequel di Trappola in alto mare (Trappola sulle montagne rocciose di Geoff Murphy) e l’apparente chiasmo insito nella frase collocata in esergo è bello che servito.