L’anima del commercial – Pubblicità e pubblicitari al cinema

’anima del commercial – Pubblicità e pubblicitari al cinema

Domenica 17 maggio 2015 è andata in onda l’ultima puntata della pluripremiata serie Mad Men, creata da Matthew Weiner per la AMC, dopo otto anni e sette stagioni. Raccontare la storia americana dagli anni ’60 al 1971 (la serie finisce con Hilltop, lo spot della Coca Cola in cui per la prima volta veniva intonato, da un gruppo di hippies – come quelli con cui Don Draper fa yoga nell’ultima scena – il brano che ancora oggi cantiamo: «I’d Like To Teach the World to Sing, In Perfect Harmony…») attraverso la vita e le carriere di un gruppo di pubblicitari, non è stata una semplice trovata (lo dimostra l’insuccesso di altre serie che hanno provato a fare lo stesso con altri contesti, tipo Pan Am), ma rivela una precisa idea di America («l’amore è stato inventato da uomini come me per vendere collant»), che lucra su tutto. Poco meno di un mese prima, in Italia, il 21 aprile, andava in onda l’ultima puntata di 1992 in cui Stefano Accorsi veste i panni di un cinico pubblicitario in forza alla berlusconiana Publitalia all’esplosione di Tangentopoli. Ed il cinema?

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Shakespeare nascosto – Il Bardo tradotto e tradito in 10 film

shakespeare

Che Shakespeare sia il più grande sceneggiatore del mondo è vulgata comune e lo dimostrano i costanti successi di pellicole tratte dalle sue opere. Dalle grandi tragedie ai drammi storici fino alle commedie, conservando o buttando alle ortiche i versi immortali del Bardo, le vicende e i personaggi di Shakespeare hanno riempito gli schermi fin dalle origini dell storia del cinema. La ragione […] è da ricercare in parte nel tentativo di nobilitare la nuova arte con riferimenti colti al teatro, ma anche nel fatto che i primi divi del grande schermo erano gli stessi che in quegli anni calcavano le scene degli Stati Uniti e dell’Europa. E naturalmente Shakespeare era uno dei loro pezzi forti. Tra l’altro il drammaturgo inglese ha l’indubbio vantaggio, rispetto a tanti autori più recenti, di aver sempre scritto per il pubblico e per la scena, per essere rappresentato e apprezzato (e non per fare cultura per pochi) in quello che era ai suoi tempi lo spettacolo più diffuso; e dunque di essere, per così dire, naturalmente convertibile al grande schermo, mezzo di massa per eccellenza“.

(Tutto quello che sappiamo su Roma l’abbiamo imparato a Hollywood, di Laura Cotta Ramosino, Luisa Cotta Ramosino, Cristiano Dognini, Bruno Mondadori 2004, pag 96)

In questa playlist parleremo dei film in cui il Bardo viene crossoverizzato con i generi, dal western alla fantascienza passando per il gangster movie, a dimostrazione dell’assunto di fondo che Shakespeare, appunto, ha sempre scritto per il pubblico e la sua è materia particolarmente malleabile e plasmabile a seconda delle esigenze.

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Gli altri Bond – 10 cinespie alternative a 007

bond

Quanti epigoni, quante parodie, quanta produzione bis ha generato il personaggio creato da Ian Fleming? In occasione dell’uscita del Bond movie n. 24, Spectre (ma sta per arrivare anche Il ponte delle spie di Spielberg), questa playlist è dedicata a loro.

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Scherzetto o scherzetto? 10 commedie horror per un Halloween alternativo!

10 film per halloween

Si può morire dal ridere o morire di paura. Ed è possibile anche fare le due cose insieme. Gli horror comici non sono una conquista del postmoderno. La parodia di generi di successo è sempre stata pratica diffusa, atta a sfruttarne e perpetuarne la fama, ma quella horror ha sempre funzionato meglio. Perché l’horror è già di per sé divertente, un genere che tende ad esorcizzare la o le paure attraverso un sospiro di sollievo (che può essere anche sorriso) scaturito dal fatto che il pericolo è corso solo dai personaggi e non dallo spettatore. E, poi, la verità è che ben presto si è scoperto che i veri mostri siamo noi (non è forse questo l’assunto delle strisce di Charles Addams sulla famiglia sua omonima e delle successive trasposizioni televisive e cinematografiche, live action e animate? e Monsters & Co.? o la saga di Halloweentown di Disney Channel?). L’horror comico, in più, è, come tutte le parodie, un metagenere che ride delle convenzioni e dei cliché. Nella selezione dei consueti 10 titoli delle nostre playlist, abbiamo deciso di intraprendere un excursus storico sull’horror comico. Alcuni sono imprescindibili, altri magari vi faranno storcere la bocca. Ognuno di voi, sicuramente, ne avrebbe inserito uno al posto di un altro qui presente. Parliamone…

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Grande Giove! 10 film del 1985

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Lo confessiamo. A volte, diciamo pure spesso, ci sembra di essere finiti nel 2015 alternativo in cui Biff Tannen fa il bello ed il cattivo tempo. Non ci piace. Saremmo nostalgici, ma non ci piace. Allora abbiamo pensato di tornare al 1985 per mettere le cose a posto (al 1985, non al 1955, per noi i guai sono cominciati lì 😀 ). Come? Indicandovi una lista di film che dovreste vedere o rivedere, affinché magari questo futuro sia un po’ diverso. In meglio. Qualche film risulterà datato 1984, qualcuno 1986. Noi ci siamo attenuti alle liste che sono sul web, anche perché tra produzione e distribuzione, a volte, ci può essere una discrasìa.

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Suburra non è Gomorra

suburra non e gomorra

La premessa è che il cinema italiano ha bisogno oggi di Stefano Sollima perché siamo orfani di chi sia in grado di maneggiare un genere, come il noir/polizi(ott)esco, con tanta perizia ed attenzione allo spettacolo. Detto questo, tuttavia, all’uscita dalla sala, non siamo riusciti a liberarci dalla sensazione di esserci trovati di fronte ad un’occasione persa (sensazione, ahinoi, provata anche di fronte ad A.C.A.B., il suo esordio al cinema, e ricorrente ogni qual volta registi, dimostratisi in grado di reggere la dura sfida della lunga serialità di qualità in Italia – lo stesso vale per Ciarrapico, TorreVendruscolo ed il loro Ogni maledetto Natale -, si confrontano con le misure più grandi, dello schermo, ma più limitate, quanto a durata, dello sviluppo della storia, dei caratteri e dell’intreccio. Ed, in virtù dei pressoché unanimi consensi letti in giro sulla seconda regia cinematografica del figlio di Sergio Sollima (scomparso da poco ed al quale il film è dedicato), proveremo a spiegare questa sensazione (vi assicuriamo spiacevole perché avevamo voglia anche noi di gridare al capolavoro) rimodulando in tre contestualizzazioni diverse la frase con cui abbiamo intitolato questo articolo: “Suburra non è Gomorra“.

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