Struttura del seminario di Critica Cinematografica
In generale
Il corso esplorerà gli sviluppi innovativi e folgoranti di una cinematografia che, dopo la morte di Salvador Allende e l’instaurazione della lunga e sanguinosa dittatura militare (1973-1990), visse la sua prima notorietà internazionale a seguito dell’espatrio di cineasti quali Alejandro Jodorowsky, Miguel Littin, Raúl Ruiz o il documentarista Patricio Guzmán. Oggi, una nuova generazione di cineasti, come Sebastián Lelio e Pablo Larrain, esprime il proprio dissenso e realizza opere intense, in grado di portare in luce il rapporto tra i cittadini e la dittatura politica, smascherando, attraverso il sapore dell’urgenza, ma anche in film raffinati e fuori dagli schemi, sistemi e condizioni sociali che reprimono l’individuo alienandolo.
Dall’addomesticazione degli istinti di Post Mortem (2010), alla brutalità di Tony Manero (2008), alla caduta del regime ed i compromessi con un mercato sempre più globale (No - I giorni dell’arcobaleno, 2012), alle trame del potere che si nasconde e conserva dietro un muro di silenzio (Il club, 2015), alla dittatura dell’immagine in Jackie, sino all’apparizione di un sinistro Pinochet in Neruda (2016): i titoli dei film di Pablo Larrain segnano una traiettoria mirata e precisa in un territorio di ombre che preludono forse a nuove prospettive nell’ultimo lungometraggio, Ema (2019), presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2019.
Il cinema di Sebastián Lelio, non meno intenso di quello del connazionale Larrain, trova affermazione in ritratti di donne che affrontano un presente scomodo, dove l’emancipazione e la disobbedienza sono ambiti da perlustrare per uscire dal ghetto della mancanza di libertà. Lelio, regista, sceneggiatore e montatore, si è diplomato alla Escuela de Cine in Cile e ha diretto vari cortometraggi e documentari, il cui esordio, La sagrada familia (2005), è stato presentato al festival di San Sebastián e ha vinto numerosi premi internazionali proprio come i successivi Navidad (2009), presentato in prima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, El año del tigre (2011), in concorso al festival di Locarno, mentre Gloria (2013), applauditissimo al festival di Berlino, ha visto sorgere anche un remake-sequel americano diretto sempre da Lelio, Gloria Bell (2018). La fama internazionale di Lelio, vincitore dell’Oscar nella categoria "miglior film straniero" con Una donna fantastica (2018), e la conferma di Larrain tra i più interessanti autori contemporanei, hanno coronato il percorso in ascesa di una cinematografia stimolante, capace di rischiare, di offrire nuove prospettive, di varcare i confini nazionali e avvolgere motivi universali.
Questo seminario di critica cinematografica è articolato in quattro lezioni secondo il calendario qui pubblicato.
Le lezioni si svolgono dalle ore 19:00 alle ore 21:00.
Al termine sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Programma delle lezioni
Il corso sarà svolto da Roberto Lasagna, saggista e critico cinematografico, autore di monografie sul cinema e sui registi, direttore artistico del Festival Adelio Ferrero Cinema e Critica.
- Primo appuntamento - lunedì 14 settembre (ore 19:00 - 21:00)
Uno sguardo dal Cile. Dalle origini all’affermazione internazionale.
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Secondo appuntamento - venerdì 18 settembre (ore 19:00 - 21:00)
Registi e motivi del nuovo cinema cileno: Pablo Larrain
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Terzo appuntamento - lunedì 21 settembre (ore 19:00 - 21:00)
Registi e motivi del nuovo cinema cileno: Sebastián Lelio
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Quarto appuntamento - venerdì 25 settembre (ore 19:00 - 21:00)
Larrain e Lelio nella scena del cinema contemporaneo.
A chi si rivolge il seminario di critica dedicato al nuovo cinema cileno?
Questo seminario dedicato al nuovo cinema cileno è adatto, per il suo carattere monografico, sia a chi abbia già seguito il nostro corso generale di analisi e critica del film, sia a chi, interessato alle tematiche proposte, voglia avvicinarsi all'analisi del linguaggio cinematografico per acquisire nuove competenze e nuovi strumenti di analisi.