I film che ci fanno vergognare di essere donne

Feminist Film Theory

Tutto ebbe inizio dal breve saggio Visual Pleasures and Narrative Cinema dell’inglese Laura Mulvey, pubblicato nel 1975.
La Feminist Film Theory, a dispetto del nome, proponeva un’analisi del linguaggio cinematografico piuttosto complessa partendo dall’assunto che lo sguardo è maschile e l’offrirsi allo sguardo è femminile.
Il cinema metterebbe in scena il voyeurismo, dove il maschile è il soggetto ed il femminile è l’oggetto. Il che non significa, quindi, che il cinema sia fatto solo e soprattutto da uomini, ma che, a prescindere da chi lo faccia, la dialettica scopica resta quella maschile/femminile.
Partendo da questa premessa abbiamo pensato, in occasione dell’8 marzo, di stilare una lista particolare: film che incarnino, al di là delle intenzioni di partenza, un’ideologia piuttosto retrograda e conservatrice relativamente alla funzione del femminile nella rappresentazione (pensate a Sex & the City o a tutti quei film all women che, sotto sotto, celebrano l’ideale di una donna che non ce la fa da sola ed ha bisogno del principe azzurro).
E, novità, non l’abbiamo stilata noi. Abbiamo chiesto alle allieve del nostro corso di Analisi e critica, che mai come quest’anno sono numericamente più degli allievi, ed anche ad alcune firme femminili affermate, di indicarci almeno un film che le metta in imbarazzo come donne. Ve la proponiamo.

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10 film che svelano il GOMBLODDOH!

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Non vi nascondiamo che ci avevamo pensato, ma a dispetto del titolo della playlist (e dell’immagine di “Ti ammazzerò Torreeeeeee!“), abbiamo deciso di parlarne seriamente. Perché, piaccia o no, il complottismo o teoria del complotto o conspiracy theory, ha radici meno fantasiose dei rettiliani, delle scie chimiche, dei microchip sottopelle e della superbufala del web ovvero Zeitgeist. In American Tabloid James Ellroy scrive “L’America non è mai stata innocente” e, certo, a lui biograficamente non si può contestare nulla. Ma anche PynchonPhilip Dick contribuiscono a questa mitopoiesi complottista riguardante l’America. Che arriva, letterariamente parlando, fino a Don De Lillo (in cui il complotto lavora anche dentro l’uomo) e Philip Roth, autore, nel 2004, di Il complotto contro l’America. Sono gli avvenimenti tragici ed insoluti, in genere, a causare la psicosi del complotto. Non a caso, la prima volta che l’espressione “ipotesi di complotto” viene formulata è quel 1964 così prossimo all’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. E poi lo scandalo Watergate, il Vietnam ed infine l’11 settembre. Anche l’Italia ha avuto il suo periodo paranoico, corrispondente, infatti, alla stagione della tensione ed ai tanti fatti di sangue rimasti senza spiegazione, generando il sospetto di una regia occulta ed eminenze grigie preposte a confondere le acque. Chiaramente, in una playlist del genere potrebbero rientrare, a seconda delle convinzioni, diversi film, anche quelli che ipotizzano un futuro distopico a partire da considerazione critiche del presente (anche Interceptor II, ambientato in un futuro ormai privo dell’acqua, così come il recente The Rover, potrebbero farne parte), ma dieci titoli non sarebbero bastati ed abbiamo deciso di considerare quei film che sul complotto e l’esistenza dei poteri forti imbastiscono trame decisamente plausibili. Non troverete, pertanto Matrix. Ma nemmeno Nuovo Ordine Mondiale che pure ci ha ispirato l’argomento. Ed ora…un po’ di piomboooooooo!

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I 10 spaghetti thriller più belli di sempre

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Lo sappiamo, “10 spaghetti thriller più belli di sempre” è un po’ assoluto come titolo e non mancheranno quelli che ci faranno notare qualche assenza ( nessun Umberto Lenzi per esempio) o un’inclusione troppo generosa di uno o più titoli, ma noi ci siamo abituati ed in fondo queste sono le regole delle playlist. Ci siamo fatti guidare dalle prime sensazioni provate da adolescenti quando queste pellicole venivano programmate tranquillamente ad orari pomeridiani sulle prime tv private. Il periodo in cui si concentrano i lavori più interessanti è breve, poco meno di quindici anni, nonostante il fenomeno sia continuato anche negli anni ’80 ed abbia vissuto un momento di revival recente grazie a Federico Zampaglione. Purtroppo né lui né uno dei maggiori esponenti del periodo d’oro, ovvero Dario Argento (in fase calante da Opera in poi) sono riusciti a rivitalizzare un genere nel quale, al pari dello spaghetti western, il cinema italiano ha davvero innovato ed influenzato intere generazioni di appassionati e registi di tutto il mondo (la tesi di laurea di Christophe Gans era intitolata Silver SlimeBava d’argento). In fin dei conti i migliori omaggi a quel cinema sono arrivati da due critici e studiosi belgi, Bruno Forzani e Hélène Cattet che con i loro Amer The Strange Color of Your Body’s Tears hanno portato quasi al confine della videoarte gli stilemi (particolari, dettagli esasperati, soggettive) dello spaghetti thriller.

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UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION

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A partire da martedì 24 febbraio, Unipol Biografilm Collection e I Wonder Pictures presentano in 23 sale del circuito UCI Cinemas un appuntamento settimanale dedicato al genere cinematografico che fa dello sguardo diretto sulla realtà la propria caratteristica principale, il documentario.

Per nove settimane, ogni martedì sarà possibile assistere in sala ai più coinvolgenti racconti di vita, narrati da autori premiati nei più prestigiosi festival del mondo, presentati in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

Grazie alla scommessa di Unipol Biografilm Collection e del circuito UCI Cinemas, contenuti di qualità dalla forte valenza culturale come i film documentari, spesso visibili in Italia esclusivamente nel circuito delle sale d’essai e dei festival cinematografici perché considerati interessanti solo per una ristretta cerchia di spettatori, si allargano al pubblico popolare dei multisala. Una scommessa che pone però le sue radici nel dato concreto del crescente successo commerciale del genere documentario nel mondo, e in particolar modo negli Stati Uniti e in Francia.

Con questo primo ciclo di nove titoli, la rassegna Unipol Biografilm Collection si pone dunque l’importante obiettivo di diffondere in maniera programmatica e non episodica un genere cinematografico di alto profilo in sale solitamente destinate a film più commerciali, scardinando lo stereotipo che lega un determinato genere a un suo luogo privilegiato.

A inaugurare la rassegna martedì 24 febbraio alle ore 20.30 sarà Sugar Man, di Malik Bendjelloul. Miglior Documentario agli Oscar® e ai BAFTA 2013, il film racconta l’intramontabile storia di Sixto Rodriguez, cantautore americano a lungo sconosciuto in patria ma diventato, a sua insaputa, voce di una generazione nel Sudafrica dell’Apartheid. Un film straordinario e commovente, che ha fatto riscoprire questo grande autore dimenticato portandolo in tour per il mondo (sarà di nuovo in Italia a maggio per tre concerti a Roma, Milano e Firenze) e ottenendo un grande successo di critica e incassi record sia negli Stati Uniti (quasi 4 milioni di dollari al boxoffice), che in Francia.

Tutto il calendario delle proiezioni è consultabile di seguito e nella sezione rassegne del sito di UCI. Per scoprire tutti i titoli I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection è possibile visitare il sito ufficiale www.iwonderpictures.it e la pagina facebook www.facebook.com/iwonderpictures.

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10 film che hanno inspiegabilmente vinto l’Oscar

Dieci film che hanno inspiegabilmente vinto l'oscar

Lo sanno tutti, lo dicono tutti. L’assegnazione del premio Oscar è una faccenda che spesso non ha a che vedere con la qualità del film. Si tratta di marketing, pressione produttiva e, a volte, di politica. Capita che per motivi fortuiti vincano film meritevoli (è risaputo che la atipica vittoria di Il silenzio degli innocenti, opera piuttosto cupa e nichilista rispetto agli standard prediletti dall’Academy, fu dovuta al tentativo di risollevare le sorti della Orion, la casa produttrice in cattive acque finanziarie) oppure che si assegnino statuette per dare un preciso segnale (The Hurt Locker12 anni schiavo). In altre occasioni gli Oscar finiscono a film mediocri senza che se ne capisca la motivazione artistica.

Eccone 10.

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