Mariantonietta Losanno è un’ex allieva del corso di Analisi e Critica che, giovanissima, ha fin da subito mostrato competenza, passione e curiosità. Già durante il corso fu autrice di una playlist sulla rappresentazione del lavoro al cinema molto centrata e interessante. In questi anni Mariantonietta ha recensito film per diverse testate on line, conseguendo anche il tesserino di pubblicista. Ora torna a scrivere per il blog di Pigrecoemme con un pezzo sui nove film candidati all’Oscar che si assegneranno nella notte tra il 9 e il 10 febbraio. Siamo felici di ospitare nuovamente Mariantonietta Losanno perché, nella critica così come nella formazione e nel lavoro, Pigrecoemme si ripropone da sempre di seguire gli allievi più talentuosi anche nel loro percorso successivo. Buona lettura.
oscar
Oscar 2015: tutti i vincitori
Ecco, seccamente, tutti i vincitori dell’Oscar 2015
Miglior film:
Birdman di Alejandro González Iñárritu
Migliore regia
Alejandro G. Iñàrritu per Birdman
Migliore attrice protagonista
Julianne Moore in Still Alice
Migliore attore protagonista
Eddie Redmayne in La teoria del tutto
Migliore attrice non protagonista
Patricia Arquette in Boyhood
Migliore attore non protagonista
J.K. Simmons in Whiplash
Miglior film d’animazione
Big Hero 6, Don Hall, Chris Williams e Roy Conli
Miglior film straniero
Ida di Paweł Pawlikowski (Polonia)
Migliore sceneggiatura originale
Alejandro G. Inarritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo per Birdman
Migliore sceneggiatura non originale
Graham Moore per The Imitation Game
Miglior fotografia
Emmanuel Lubezki per Birdman
Migliori effetti visivi
Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter e Scott Fisher per Interstellar
Migliore scenografia
Adam Stockhausen (Production Design); Anna Pinnock (Set Decoration) per Grand Budapest Hotel
Miglior montaggio
Tom Cross per Whiplash
Miglior make-up
Frances Hannon e Mark Coulier per Grand Budapest Hotel
Migliore colonna sonora originale
Alexandre Desplat per Grand Budapest Hotel
Migliori effetti sonori
Alan Robert Murray e Bub Asman per American Sniper
Miglior montaggio sonoro
Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley per Whiplash
Migliori costumi
Milena Cannonero per Grand Budapest Hotel
Migliore canzone originale
“Glory” da Selma – La strada per la libertà: musica e parole John Stephens e Lonnie Lynn
Migliore documentario
CitizenFour di Laura Poitras, Mathilde Bonnefoy e Dirk Wilutzky
Miglior cortometraggio
The Phone Call di Mat Kirkby e James Lucas
Miglior cortometraggio animato
Feast di Patrick Osborne e Kristina Reed
Miglior corto documentario
Crisis Hotline: Veterans Press 1 di Ellen Goosenberg Kent e Dana Perry
10 film che hanno inspiegabilmente vinto l’Oscar
Lo sanno tutti, lo dicono tutti. L’assegnazione del premio Oscar è una faccenda che spesso non ha a che vedere con la qualità del film. Si tratta di marketing, pressione produttiva e, a volte, di politica. Capita che per motivi fortuiti vincano film meritevoli (è risaputo che la atipica vittoria di Il silenzio degli innocenti, opera piuttosto cupa e nichilista rispetto agli standard prediletti dall’Academy, fu dovuta al tentativo di risollevare le sorti della Orion, la casa produttrice in cattive acque finanziarie) oppure che si assegnino statuette per dare un preciso segnale (The Hurt Locker, 12 anni schiavo). In altre occasioni gli Oscar finiscono a film mediocri senza che se ne capisca la motivazione artistica.
Eccone 10.
Di come Birdman arrivi alla verità e Whiplash solo alla realtà.
Ci sono due opere particolarmente interessanti che concorrono agli Oscar 2015 (a parte Boyhood, un film-teoria che mette insieme l’immagine-tempo e l’immagine-movimento di Deleuze restituendo, ad un tempo e del tempo, sia un’immagine diretta che indiretta, per dirla, stavolta, con Henry Bergson): Whiplash di Damien Chazelle e Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) di Alejandro González Iñárritu. Whiplash è l’opera prima di Damien Chazelle (sceneggiatore di Il ricatto di Eugenio Mira, un thriller anche questo declinato in forma musicale) derivante da un suo cortometraggio dell’anno precedente in cui J.K.Simmons già rivestiva il ruolo dell’inflessibile Fletcher.