10 film che un hipster non può fare a meno di vedere se vuole definirsi tale

A quale hipster ci riferiamo? All’esistenzialista disegnato da Norman Mailer in The White Negro, che vive questa condizione come reazione alla cultura dominante (bianca) manifestandola prima di tutto attraverso l’ascolto di musica (nera)? No, l’hipster cui facciamo riferimento è quella figura che, ammettiamolo, odiano un po’ tutti, tranne gli hipster. L’hipster, oggi, è il nuovo paninaro, solo che si finge dandy. È, insieme coi grillini e Magalli, colui contro il quale si scatena principalmente l’ironia della rete. Colpa anche sua, è vero, così attento alla forma più che alla sostanza, alla barba e baffi in tagli strani, all’outfit, all’ecologia ostentata, alla musica indipendente dipendente dai soldi di papà ed alle letture (dis)impegnate. Ecco, questa lista è rivolta a lui. È lui che non può fare a meno di apprezzare questi film, ma per motivi diversi da quelli per cui li apprezziamo noi.

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10 film da salvare di registi normalmente pippe

Ammettiamolo: ci sono registi che, per quanti sforzi facciano, non riescono proprio ad imbroccarne uno di film. O quasi. A volte, qualche buontempone, visto che li girano sempre allo stesso modo, annovera alcuni di loro addirittura tra gli autori (leggi: Tony Scott e Michael Bay), come se Stanley Kubrick avesse girato ogni film con lo stesso stile. Però, in alcuni casi, magari per sbaglio, involontariamente, un buon lavoro nel loro curriculum c’è. Eccoli

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Le 10 imprescindibili soggettive della storia del cinema

La soggettiva è “l’inquadratura che mutua lo sguardo di un personaggio”. Solo per questo le altre inquadrature possono chiamarsi oggettive. In realtà anche queste tradiscono un punto di vista, quello del regista. Christian Metz, infatti, sostiene che, come in psicanalisi, anche al cinema, per lo spettatore, sia possibile individuare un’identificazione primaria (con il dispositivo ovvero con la macchina da presa) ed un’identificazione secondaria (con un personaggio). A differenza di quanto si potrebbe erroneamente pensare, però, l’identificazione dello spettatore coi personaggi non passa per la soggettiva, anzi questa, lasciando fuori campo il soggetto possessore dello sguardo, ottiene l’effetto opposto ed infatti è l’inquadratura ideale per mantenere il mistero sull’assassino, sul mostro, sul pericolo. Ecco le 10 imprescindibili soggettive della storia del cinema, quelle che, indipendentemente dalla qualità del film in cui compaiono, hanno significato qualcosa di importante nell’evoluzione di questa particolare figura retorica della settima arte.

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10 mediocri film degli anni ’80 che ci sembrano cult perché avevamo l’acne

Ci sono film che noi quarantenni abbiamo visto da ragazzi, negli anni ’80, e di cui serbiamo un ricordo bellissimo. Forse perché li abbiamo visti in piena tempesta ormonale, perché gli anni ’80 saranno pure stati un black hole estetico, ma le sale erano ancora piene ed il mercoledì si pagavano 3500 lire. E poi nella seconda metà degli ’80 c’è stato il boom dei videoregistratori e quindi vai di noleggio. Quei film abbiamo paura di rivederli. Temiamo che si rivelino delle abnormi sciocchezze. Preferiamo conservarli dentro di noi così come li ricordiamo. Ognuno avrà i suoi. Questi sono i nostri 10.

1 – Dr. Creator, specialista in miracoli di Ivan Passer

Già immagino le proteste. In fondo ha nobili natali (Ivan Passer era immigrato cecoslovacco che, in patria, aveva sceneggiato l’esordio di Milos Forman, Gli amori di una bionda). Ma l’allure eighties è data da attori ora in declino (di tanto in tanto Virginia Madsen torna in auge, ma Vincent Spano e Mariel Hemingway sono tutt’al più guest di qualche telefilm) ed un’ingenuità nell’affrontare temi importanti (Dio, la clonazione, l’amore) che abbiamo perso da un bel po’.

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9 aprile: Incontro con Francesco Prisco, regista di Nottetempo.

 

Nottetemp

Il 9 aprile alle ore 18,00 il regista Francesco Prisco alla Pigrecoemme per parlare di Nottetempo. E non solo.

Conosciamo Francesco Prisco da un po’. Il rapporto tra noi di Pigrecoemme e lui è la dimostrazione che la stima reciproca è valore forte. Francesco è un artista al quale sembra mancare del tutto la boria; insegna in un’altra scuola di cinema napoletana (rivolta per lo più ai ragazzi), ma la cosa non è mai stata motivo di attrito: per noi è normale, ed anzi auspicabile, che in una città come Napoli, più realtà si prendano carico di insegnare audiovisivo agli adolescenti, ai ragazzi, agli appassionati.

Ma la vita professionale di Francesco si è incrociata con la nostra anche per altri motivi. Suo montatore di fiducia è Lorenzo Peluso, nostro docente di montaggio nell’ambito del corso “master”, mentre Ilaria De Martinis, che frequentò i nostri corsi alcuni anni fa, è presenza costante sui suoi set. Quando Prisco  girò il cortometraggio La colpa, l’organizzazione ci richiese degli assistenti volontari. Cosa che è avvenuta anche in occasione del suo esordio nel lungometraggio, Nottetempo, da pochi giorni in sala.

Leggendo i titoli di coda, cosa che dovreste fare tutti quando siete in sala, abbiamo scoperto che, oltre al montaggio di Lorenzo Peluso, ad Ilaria De Martinis ed a Luca Silvestre, da noi segnalato per uno stage, nella crew era presente un’altra ex allieva di Pigrecoemme: Antonella Rossi.

Nottetempo, è un bellissimo esordio, che sceglie coraggiosamente di non adagiarsi nella napoletanità più trita. Lo sentiamo vicino e siamo particolarmente contenti di ospitare, il 9 aprile alle 18, Francesco Prisco alla Pigrecoemme per parlare del film e non solo.

Il trailer di Nottetempo

Francesco Prisco è stato allievo di Vincenzo Cerami,  Citto Maselli, Daniele Lucchetti, Dario Argento. Ha realizzato i cortometraggi Bisesto (candidatura al David di Donatello 2009), Fuori Uso (vincitore del Napoli Film Festival), La colpa (Miglior Cortometraggio nei festival “A corto di idee 2011”, “Linea d’ombra”, “GIFFONI FILM FESTIVAL 2011”, “Videocorto Nettuno”, AIFF INTERNATIONAL FILM FESTIVAL e NAPOLI FILM FESTIVAL). Nottetempo, interpretato da Giorgio Pasotti, Nina Torresi e Gianfelice Imparato, è il suo primo lungometraggio.