
Torna la primavera, riaprono le iscrizioni ai nostri corsi!
Siamo la prima Scuola di Cinema e Fotografia di Napoli
«You Say Everything Twice»
«I Don’t Say Everything Twice»
Uno scambio di battute, un’affermazione e la sua negazione. Come correre per separarsi e correre per raggiungersi. Come Live and let Die, lo 007 che viene proiettato nel cinema davanti al quale si scontrano definitivamente Gary e Alana. Non due anime gemelle, ma due individui speculari (che, come i Rumble Fish, si scontrano anche con la loro immagine riflessa), i quali proprio con (grazie a) uno specchio si conoscono. Benvenuti in Licorice Pizza dove Paul Thomas Anderson ridice tutto quello che ha già detto nei precedenti film una seconda volta, ma nello stesso tempo non lo fa e dice qualcosa di nuovo.
Il rinnovamento è una bugia!
È quanto mai curioso che questa espressione sia così determinante in un film che viene presentato come reboot, diretto da un regista che, dopo i primi due lavori, si è dedicato esclusivamente alla pratica del “rifacimento” nelle sue varie declinazioni. Blood Story è un remake di Lasciami entrare di Tomas Alfredson o, se si preferisce, un nuovo adattamento del romanzo di John Ajvide Lindqvist che ha il titolo dell’originale svedese; Apes Revolution e The War sono il secondo e terzo capitolo del “rinnovato” franchise di Il pianeta delle scimmie. Aggiungiamo che il Matt Reeves sceneggiatore scrisse anche, nel 1995, il sequel di Trappola in alto mare (Trappola sulle montagne rocciose di Geoff Murphy) e l’apparente chiasmo insito nella frase collocata in esergo è bello che servito.
Non le abbiamo segnalate qui sul blog, appena uscite, ma sono online già da qualche giorno la seconda e la terza puntata del nostro podcast “Decisione Critica”, disponibile su Spreaker, Google Podcasts, Spotify e Amazon Music.
In occasione dell’uscita del nuovo libro dello studioso e critico Roy Menarini vi proponiamo un dialogo tra lui e Rosario Gallone sul rapporto tra cinema e corpo spettatoriale.
l termine “weird” non è traducibile semplicemente come strano. Come ci insegna Mark Fisher nel suo The weird and the eerie. Lo strano e l’inquietante nel mondo contemporaneo (in Italia edito da Minimum fax), «ha piuttosto a che vedere con l’attrazione per l’esterno, per ciò che sta al di là della percezione, della conoscenza e dell’esperienza comune».
Partendo da questa breve considerazione, il seminario si propone di guidare il partecipante nel lato oscuro del cinema: quello trash, camp, underground, bizzarro, sconclusionato, povero (di idee o di budget), ma non per questo meno irresistibile, coinvolgente e divertente.
In un’epoca in cui è tutto un sì e no, un pro e un contro, la critica deve prendere una decisione.
E Decisione critica è il nome del podcast di Pigrecoemme. Ci abbiamo messo un po’, ma sapete com’è, no?
Anyway, in questa prima puntata Rosario Gallone mette insieme 11 settembre 2001 e Covid-19, Lockdown all’italiana, Matrix Resurrections, È stata la mano di Dio e Petite Maman. Ma anche Ghostbusters: Legacy, America Latina, In the Earth, Scream e Il principe cerca figlio. Una riflessione che parte da lontano, da quello Sceneggiatori Live! che Stefano Sardo e Nicola Guaglianone organizzarono con BadTaste.it il 23 aprile 2020. Lì ci si chiedeva come il cinema avrebbe raccontato la pandemia. Forse, a quasi due anni di distanza, possiamo cominciare a fare delle ipotesi più concrete.