Il progetto

Venerdì 7 marzo 2014, alle ore 19.00, presso lo Studio Trisorio (a Napoli, alla Riviera di Chiaia 215) si è inaugurata la mostra di Raffaela Mariniello "Still in Life".
L'esposizione, oltre a un light box di grande formato, un'installazione e una fotografia, presentava un video realizzato da Mariniello con il nostro Giacomo Fabbrocino, prodotto da Pigrecoemme. Il video è dal 2015 nella collezione del museo Madre di Napoli,

Articolo di Mirella Armiero sul Corriere del Mezzogiorno (2 marzo 2014)

Still in Life - Raffaela Mariniello

A un anno dall'incendio doloso che ha distrutto Città della Scienza a Bagnoli, la fotografa napoletana – uno degli artisti più sensibili e "politici" della scena europea degli ultimi anni –, indaga tra le tracce del disastro (ma anche tra le pieghe del paesaggio, tra il vuoto del cielo, tra le ipotesi silenziose dei fuori campo…), alla (frustra?) scoperta dei prodromi e delle ragioni profonde che hanno provocato una tale ingiustificabile dissoluzione, ferita purulenta e non rimarginabile nel tessuto profondo, urbano e simbolico, della città.

Quello che emerge è il racconto doloroso di un disastro, ma ancor più che l'avvilente cronaca di un'irreparabile sciagura da cronaca nera, ciò che questo lavoro scopre davvero è la fotografia di un catastrofe morale che, in un insight luminescente ci costringe a una sorta di impietoso confronto con il "ritratto di Dorian Gray" della città e dei suoi sogni, svelandoci che cosa Napoli è infine diventata: uno spettro avvilito, l'arsa carcassa delle sue ambizioni e della sua appannata grandezza.

In equilibrio sul confine tra il linguaggio del cinema e quello della fotografia, Mariniello e Fabbrocino (con Fabio Farinaro alla macchina da presa)  investigano sì il corpo defunto di Città della Scienza, ma l'obiettivo non è quello di repertarne le macerie, né quello, in una bizzarra tassonomia necrofila, di classificare il danno. Qui la spinta a raccontare è data dalla tensione della testimonianza sociale, ma anche dall'amore per quei luoghi, al punto che anche la bruna nudità della ruggine, così come la cancrena ossidata dell'abbandono e le dune di detriti e polveri pesanti, diventano la fertile sorpresa della scoperta di forme e di colori, vivi e indomabili. È non certo, questo, un processo di cinica appropriazione del dolo (in una, cioè, malintenzionata idea del Sublime), quanto la necessità di un'ostinata ricerca di un'arte che, pur nella ferale constatazione del precipizio, al fondo, scavi e gratti fino a scoprire, ogni volta, la poesia nascosta del mondo.

E il mondo che questo video ci racconta è proprio un mondo sull'orlo della fine, e il suo gesto artistico è quello che si muove e insegue la rinascita, perché capace, con vibrante empatia e un tessuto straordinario di emozioni, di raccontarci la speranza che, pur nella calma morta e polverosa delle macerie, si nasconde nella devastazione: la palingenesi indomabile della Bellezza.


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Scheda tecnica Film

  • Produzione: Pigrecoemme
  • Anno di produzione: 2014
  • Durata: 13' 05"
  • Regia: Raffaela Mariniello, Giacomo Fabbrocino
  • Montaggio: Giacomo Fabbrocino
  • Operatore: Fabio Farinaro
  • Macchinista: Paride Astarita
  • Montaggio: Giacomo Fabbrocino

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