10 inutili remake italiani

Sappiamo tutti perché la pratica dei remake in America è così frequente: la lingua straniera e la scarsa attitudine del pubblico a recarsi al cinema per un film coi sottotitoli unite all’inesistenza del doppiaggio (molto raro, ad esempio Les visiteurs fu adattato e doppiato da Mel Brooks) fanno sì che un successo di un altro paese venga trasposto per il mercato d’Oltreoceano. Perché questa consuetudine, fino a qualche anno fa sconosciuta alla produzione italiana, ha preso piede da qualche anno e soprattutto in un genere, la commedia, che pareva l’unico a non soffrire di carenza d’ispirazione? Una spiegazione può essere, invece, che nonostante l’affollamento sugli schermi, la commedia, in realtà, viva un momento di profonda crisi mentre gli altri generi, abbandonati per anni, stanno risalendo la china dei favori del pubblico. L’idea (anche in TV per alcune fiction) è quella di adattare opere che portino in dote un successo già riscosso altrove, ma per un Benvenuti al Sud (remake del francese Giù al Nord) campione d’incassi, la neocommedia ha infilato una serie di tonfi clamorosi proprio confidando in questa formula tutt’altro che matematica. Ed i maggiori successi della stagione 2015/2017 sono arrivati da due commedie originali, Quo vado?Perfetti sconosciuti di cui la seconda, pensate un po’, sarà oggetto di remake in tutto il mondo (e quello spagnolo sarà diretto da Álex de la Iglesia). In attesa di conoscere gli esiti al botteghino di Mamma o papà di Riccardo Milani, remake del francese Papa ou maman di Martin Bourboulon, eccovi una lista di remake italiani di pellicole straniere che hanno incassato poco o pochissimo.

1 – È già ieri di Giulio Manfredonia

Tutto ebbe inizio dal 2004 in cui, non si è mai capito bene perché, Giulio Manfredonia decise di ri-girare un cult (anche in Italia) come Ricomincio da capo di Harold Ramis. Scelta decisamente sciagurata come e quanto la messa in scena. Passato abbastanza inosservato.

2 – L’uomo perfetto di Luca Lucini

L’anno successivo, 2005, Luca Lucini, emerso con Tre metri sopra il cielo, cerca una nuova strada per la commedia italiana adattando lo spagnolo Cha – cha – chà di Antonio del Real. Risultato al botteghino: € 1.569.370.

https://www.youtube.com/watch?v=_Tqc8w7vxXo

3 – Un fidanzato per mia moglie di Davide Marengo

Davide Marengo non è un cattivo regista e fa il possibile per dare dignità al remake di Un novio para mi mujer, pellicola argentina diretta nel 2008 da Juan Taratuto, ma l’operazione sopravvaluta l’appeal di Luca & Paolo e soprattutto pensa che Geppi Cucciari ne possa avere uno. Risultato al botteghino: € 1.689.081.

4 – Stai lontana da me di Alessio Maria Federici

Un incasso forse neanche così scarso, ma non da giustificare il remake di un film francese, peraltro distribuito anche in Italia col titolo Per sfortuna che ci seiEnrico Brignano al cinema è un mistero come e più di Fabio De Luigi. Risultato al botteghino:
€ 4.014.014.

5 – Ma che bella sorpresa di Alessandro Genovesi

Con BisioFrank Matano siamo sicuri che la produzione si aspettasse di più dei € 5.155.782 incassati dal remake di A Mulher Invisível, commedia brasiliana di Claudio Torres. Detto questo, il film è davvero brutto oltre che offensivo per come rappresenta in modo stereotipato la città di Napoli. Alla faccia di Gomorra.

6 – Belli di papà di Guido Chiesa

Anche per questo remake del messicano Nosotros los nobles di Gary Alazraki, diretto in Italia dall’autore pentito Guido Chiesa, immaginiamo che la produzione si aspettasse più dei € 4.138.037 incassati in sala. La coppia Abatantuono-Francesco Facchinetti è una iattura come dimostra il successivo I babysitter.

7 – Una famiglia perfetta di Paolo Genovese

Uscita a fine novembre a ridosso di quelle più propriamente natalizie, pellicola originale diretta da un signor regista (si tratta dello spagnolo Familia, primo film diretto dal Fernando León de Aranoa poi regista di I lunedì al soleA perfect Day), cast ricchissimo e storia decisamente grottesca ed interessante. Ma Paolo Genovese non è Marco Ferreri. Risultato al botteghino:  € 3.339.815.

https://www.youtube.com/watch?v=5kCQvWc7B7g

8 – Un paese quasi perfetto di Massimo Gaudioso

Remake alla seconda del francese Un village presque parfait di Stéphane Meunier a sua volta remake del canadese La grande seduzione di Jean-François Pouliot (questo distribuito anche in Italia, ma c’è anche un rifacimento britannico con Brendan GleesonThe Great Seduction). Presentandosi come nuovo tentativo di raschiare il fondo del barile di Benvenuti al sud, il risultato al botteghino (€ 1.504.000) è disastroso.

9 – Il nome del figlio di Francesca Archibugi

La Archibugi riesce a prendere una sarcastica commedia di origine teatrale francese, qui uscita col titolo Cena tra amici (e diretta dagli stessi autori della pièceAlexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, sceneggiatori anche di Papa ou maman), e farne la solita insipida commedia italiana con Valeria Golino che fa Margherita Buy, il momento canzone, lo scontro destra-sinistra ed un drone (inesistente nelle versione originale) col quale si inserisce il trascurabile punto di vista di ragazzini piuttosto antipatici. Risultato al botteghino: € 2.765.294.

10 – I babysitter di Giovanni Bognetti

Tre sciagure del cinema italiano (Paolo RuffiniFrancesco MandelliFrancesco Facchinetti), con Abatantuono ormai garante di queste operazioni con la sua presenza più che con la Colorado, impegnate nel remake del francese Babysitting di Nicolas Benamou e Philippe Lacheau. L’originale in Italia ha incassato € 795.000 uscendo il 3 luglio del 2014, il remake nostrano € 1.360.000 uscendo il 19 ottobre 2016. Servirà a dissuadere da altre operazioni del genere?

Fuori lista: Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi

La presenza di una ritrovata Anna Mazzamauro ci aveva fatto pensare ad un rifacimento apocrifo di Tutti possono arricchire tranne i poveri di Mauro Severino dove la Mazzamauro era in compagnia di Enrico MontesanoBarbara Bouchet, ma l’ultima non necessaria fatica di Fausto Brizzi è, in realtà, un remake di una pellicola francese (Les Tuche di Olivier Baroux, che in fondo è anche un po’ The Beverly Hillbillies, e di cui nel 2015 è stato realizzato un sequel) da cui copiano anche l’acconciatura rifilata a Christian De Sica e il cognome della famiglia (Tucci da Tuche). Il film ha incassato € 6.833.000 che potrebbero sembrare tanti, ma era pur sempre un film di Natale.

 

 

 

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