Enrico Ghezzi al PAN per la rassegna Storia permanente del cinema

Giovedì 22 marzo 2012 alle ore 18,00 Enrico Ghezzi e la redazione di Fuori orario incontrano il pubblico del PAN – Palazzo delle arti di Napoli.
L’appuntamento, a cura di Alberto Castellano, muoverà le mosse da Zaum – andare a parare, programma di Ghezzi ancora più sperimentale e radicale del mitico Blob, che RAITRE ha trasmesso, in sei puntate, nell’estate 2011.

Si inizia il 20 marzo

L’intero ciclo di Zaum sarà intanto proiettato, nell’ambito della rassegna Storia permanente del cinema, co-curata da Pigrecoemme, martedì 20 e mercoledì 21 marzo, dalle ore 15,00 alle 21,00, e giovedì 22 marzo, dalle 15,00 alle 18,00, nella rinnovata FilmZone del PAN – Palazzo delle arti di Napoli di via dei Mille 60. Le proiezioni e l’incontro sono a ingresso gratuito.

“Rovescio speculare” di Blob, Zaum ha come tema di fondo la Catastrofe. Dagli scontri di Genova durante il G8, al mattino esiziale ed essenziale dell’11 settembre 2001, il programma di Ghezzi ancora una volta investiga, tra schegge inedite di film mitici e invisibili (tra cui il Don Chisciotte di Orson Welles e L’Enfer di Henri-Georges Clouzot con Brigitte Bardot e Romy Schneider), e derive situazioniste, la deflagrazione del senso nel racconto filmico. Tra metafore calcistiche, voci e corpi, Zuam è la narrazione dell’entropia come nuova e unica epica possibile.

Di seguito la scheda di presentazione del programma e le sinossi delle sei puntata a cura di Enrico Ghezzi.

Zuam è il ‘resto’ di un programma quotidiano che avrebbe dovuto seguire BLOB essendone il rovescio speculare (repertorio raro e intenso da più di duemila anni di immagini scagliato e proiettato in carezza costante sulle tematiche e le ossessioni del presente fino a provocarne più l’evaporazione che la fissione, mentre Blob opera da sempre un’archeosintesi immediata del quotidiano in una specie di fusione fredda dell’immenso archivio istantaneo che dalla tv in poi si compila e dis-ordina).

Tema di fondo è la Catastrofe, immane e assoluta, o acquisita, già data, sorseggiata, interiorizzata da un decennio che si apre con gli scontri del G8 di Genova intorno al nulla della zonarossa e con l’attacco in piena luce all’oscurità della caverna Capitale/Immagine, nel mattino dell’11 settembre con le Twin Towers trasformate in faci sinistre prima di crollare.

Tenendo conto che la catastrofe più forte è già avvenuta (naturale e innaturale come tutte le catastrofi)nell’epifania postuma che è sempre l’immagine, enrico ghezzi con la redazione di FUORI ORARIO si è arrovellato sui materiali dell’anarchivio di Cose (mai) Viste, e altri trovandone e procurandosi (troverete più avanti la lista di inediti e prime visioni tv), in un montaggio disteso che infatti non è un montaggio, ma piuttosto un ‘tramontaggio’, un passare gioioso da una terribilità a un godimento nel tramonto del costruirsi, verso una passione quasi estatica delle immagini, dove il passare da un soggetto o da un ‘film’ preciso all’altro è reminiscenza di un senso e di una memoria nascosti, all’opposto dell’asserzione ideologica affermata quasi sempre mediante la drammaturgia autoritaria del montaggio.

Tutto è repertorio, rush (filmato girato e spesso mai utilizzato, e qui riaffiorano le rushes di Welles per il Don Chisciotte suo maledetto e per Mister Arkadin (Rapporto Confidenziale), di Paradjanov per Sayat Nova, di Fellini per La Voce della Luna, oltre a quelle di Clouzot per L’Enfer con Bardot e Schneider),e anche questa prima parte, nella monografia sul G8, si appoggia molto sui ‘girati’ di decine di ore ininterrotte filmati per Blob e per Fuoriorario.

Più della metà di ogni puntata si impernierà su un tema monografico, e il resto sarà costituito per passaggi e striature di altre immagini dagli altri cinque temi principali. I temi quindi, ancor più che intersecarsi, si accavallano e concorrono, fili paralleli e sovrapposti di memorie che si favoriscono o ostacolano l’un l’altra, in direzione della terra impossibile (e comunque sempre più catastrofica e catastrofizzata) che è il presente.

La prima parte, la puntata di domani (realizzata da Daniel Franchina e da Donatello Fumarola) dedicata allo ‘scontro fisico’ a partire dal G8, si aprirà col capolavoro del cineasta armeno Artavadz Pelesjan (che sarà a Venezia quale soggetto, ‘impossibile’ a sua volta, di un film di Pietro Marcello in cui fuori orario è coinvolto), NACHALO/L’INIZIO, del 1967. Nove minuti, a partire dal cinquantenario della rivoluzione d’ottobre, che sconvolgono il cinema e le incertezze rassicuranti del montaggio, verso qualcosa che è ancora da farsi e da sentirsi (echi se ne trovano perfino nel recente bellissimo Tree Of Life di Malick). Risulterà ancor più chiaro che lo scontro fisico a genova si mostrò proprio nell’atto di svanire quasi, sempre troppo veloce frenetico accelerato o rallentato, raramente a una velocità ‘giusta’. I mille e mille occhi incontrollabili delle tele camerine individuali formano già e troppo tardi una ‘comunità improbabile’, che filma e controlla se stessa sul limite del riguardarsi e riinquadrarsi.

E poi si cominciano a mostrare i frammenti di un film (A Confronto/By Comparison) che ‘sfilerà’ tutto intero nel corso delle sei parti di ZAUM, sequenze girate in tutto il mondo dal cineasta Haroun Farocki, che mostrano i diversi modi di produzione ancora in atto di un oggetto seriale di base quale è il MATTONE.

(La stessa cosa avviene e avverrà nelle prossime settimane con altri due film che vengono in qualche modo proposti quasi integralmente da ZAUM (ma potranno esser visti da settembre in programmazione normale a Fuori Orario), l’intensissimo SABATO del russo Mindadze, primo film (2010) sulla tragedia di Chernobyl, e il magnifico diario sulla malinconia filmica ARIRANG di Kim Ki Duk, visto e premiato all’ultimo festival di Cannes.

I temi monografici delle altre cinque parti (che vengono realizzate ciascuna da una diversa coppia di coautori di Fuori Orario) saranno nell’ordine (peraltro ancora da farsi fino in fondo):

CATASTRIONFO – (i trionfi della catastrofe, sempre innaturali nella nostra innaturalità da Titanic -anzi tremontianamente TitaNietzsche? – a Fukushima)

You(No)Tube la geniale catastrofe del net o del web, rete di tutti e di nessuno, per nessuno e per tutti

Lo Spazio di U(c)lisse la lentezza del lavoro di ingegneri e di astronauti, il trascorrere delle orbite nella calma irreale kubrickiana, in sovrimpressione con la fine del tempo nello spazio che ci guarda dalla luna

Vogliamo Vivere / Essi Vivono /Apparizioni e Sparizioni – l’apoteosi del corpo e il suo venir meno, tra immortalità necrofilia makeup clonazione, il trucco e l’anima

Catastrofette del capitale – a ripartire dall’undicisettembre (filosofi e cineasti e le immagini stesse ripensano e ridicono quel che forse non fu mai pensato, il nostro esser grandi (mattoni!) piccoli matti, fool del gioco del capitale)

ZAUM – andare a parare

E il titolo? ZAUM. Ah sì, è il sogno dei febbrili futuristi russi estremi, Krucenich, e il geniale Velimir Chlebnikov, parola transmentale che non vuol dir nulla appunto perché oltre la mente.

Il tentativo artistico più spinto e perdente del secolo (gli si affiancarono –schiacciandolo- le più terribili ‘opere d’arte totali’ del novecento, il regime stalinista e quello nazista), fingere un altro spazio e forma di vita, pensando e immaginando così intensamente da esserlo e diventarlo loro.

ANDARE A PARARE
Se ne vedono parecchie di parate, in ZAUM, a partire proprio da quella gigantesca del cinquantenario (1967) della rivoluzione d’ottobre sulla Piazza Rossa a Mosca. Tutto il mondo e tutti noi del resto siamo sempre in parata, le immagini tutte e le immagini che noi siamo, narcisi in libera uscita o in visita guidata allo stagno. Frequenze intensissime iperdimensionali, o fantomatiche sgranate quasi dissolte, quali ci apparvero e ci appaiono ancora quelle sfilate risibilmente potenti e il piccolo grande passo lunare dell’uomo/umanità. Fino alla maschera ultima particolare del pararsi, essere icone nulliste del grande fratello, che proseguono in streaming il giocolavoro impercettibile iniziato dai fratelli Lumière e dai lavoranti della loro fabbrica, tante volte filmati in uscita tra il 1984 e 1985. Che forse ci raggiunsero da subito, o che non raggiungeremo mai.

OSPITI e COSE DETTE
ZAUM non ha ospiti né conduttori né studio. A stento trasparenze di volti, nuche, corpi. VOCI. Franco Battiato sceglie dice regala alcune parole e massime sapienziali.

GUY DEBORD declina le sue impassibilità appassionanti nelle nuovecchie Registrazioni Magnetiche

Alcune scritte e molte voci OFF, voci fuoricampo fuoricorpo fuoritutto da un film noir mai girato (da egh a carmelo bene).

Dal 15 marzo, al PAN, Storie di cinema e rock

Le mille sfaccettature del rapporto tra cinema e rock saranno declinate a partire da domani pomeriggio durante la rassegna cinematografica “Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop”, a cura di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito.
Il ciclo di rock movies, programmato nell’ambito della manifestazione “Filmzone – Storia permanente del cinema” in corso di svolgimento nella rinnovata sala proiezioni del Pan – Palazzo delle arti di Napoli (via dei Mille, 60), si ricollega idealmente ai temi analizzati all’interno dell’omonimo volume curato da Del Pozzo ed Esposito e pubblicato l’anno scorso da Liguori.

La copertina di Rock Around the Screen
La copertina di Rock Around the Screen

Si parte alle ore 15 con “Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima”, diretto nel 2005 da James Mangold e interpretato da Joaquin Phoenix nei panni del “man in black” Johnny Cash (nella foto, qui sotto). Alle 17.15, i due curatori presenteranno la rassegna e poi daranno spazio ad altri due film: il beatlesiano “A Hard Day’s Night – Tutti per uno” di Richard Lester (1964) e, alle 19, lo scoppiettante “I Love Radio Rock” di Richard Curtis (2009).

Dopo una settimana di pausa, la rassegna proseguirà per altri tre giovedì consecutivi, al ritmo di tre film ogni volta. Il 29 marzo, alle 15, si vedrà “Chuck Berry – Hail! Hail! Rock n’ Roll!” di Curtis Hanson (1987); alle 17, “Quasi famosi – Almost Famous” di Cameron Crowe (2000); alle 19, lo straordinario rockumentary con i Rolling Stones “Gimme Shelter” di Albert e David Maysles con Charlotte Zweryn (1970).

Poi, il 5 aprile, alle 15, toccherà a “Io non sono qui” di Todd Haynes (2007); alle 17.20, alla rock opera degli Who “Tommy” diretta da Ken Russell nel 1975; alle 19.10, a “Pink Floyd – The Wall” di Alan Parker (1982). Infine, giovedì 12 aprile, alle 15, sarà proiettato “Joe Strummer – Il futuro non è scritto” di Julien Temple (2007); alle 17, “It Might Get Loud” di Davis Guggenheim (2008); alle 19, lo springsteeniano “Wings for Wheels: The Making of Born to Run” di Thom Zimny (2005).

Tutti i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso è gratuito.

“Filmzone – Storia permanente del cinema” è curata dalla Mediateca Santa Sofia del Comune di Napoli, dalla Scuola di cinema Pigrecoemme e da Marcello Sannino.

Valerio Caprara presenta “L’inquilino del terzo piano” al PAN

Valerio Caprara
Valerio Caprara

Nell’ambito della rassegna Storia permanente del cinema, al PAN, per il ciclo “L’ospite inatteso” a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli, mercoledì 14 marzo 2012 alle ore 17,00 il critico cinematografico e presidente della Film Commission Regione Campania Valerio Caprara presenta il capolavoro di Roman Polanski, “L’inquilino del terzo piano”.La proiezione, a ingresso gratuito, si terrà nella rinnovata FilmZone del Palazzo delle arti di Napoli di via dei Mille 60.

La rassegna continuerà poi giovedì 15 marzo con il ciclo “Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop”, a cura di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito, che indagheranno i rapporti tra settima arte e rock.
Tre i film in programma: alle 15,00 Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima di James Mangold; alle 17,15, il film di Richard Lester coi Beatles, A Hard Day’s Night – Tutti per uno e alle ore 19,00 il recente I Love Radio Rock di Richard Curtis.
Ogni pellicola, sempre ad ingresso gratuito, sarà introdotta dai curatori.

L'inquilino del terzo piano
L'inquilino del terzo piano

La scheda del film
L’inquilino del terzo piano (Roman Polanski, Francia, 1976) 126’
Topor, nel romanzo Le locataire chimerique – che Polanski dodici anni dopo trasformerà in uno dei suoi film più complessi – soffocava, in quel lontano 1964, certe ingenuità surrealiste del Movimento Panico (che pure l’autore franco-polacco aveva contribuito a creare) in un’angosciosa messinscena dove la dicotomia tra essere e apparire si frantumava sul selciato di un’inevitabile follia.
La casa, il corpo; io, l’altro: opposti dove la doppia accezione del termine ospite (chi accoglie e chi è accolto) segna, nel film di Polanski, il sistema per narrare l’ambiguità identitaria del protagonista, stretto tra la condizione aliena dello straniero e l’alienazione mentale, fino a discendere negli inferi di un everyman che nella transgenia, quale fluttuante ipotesi ontologica nel mondo postmoderno, trova l’unico, tragico destino possibile. (Corrado Morra)

Storia permanente del cinema. Al Pan ancora film gratuiti

Riparte martedì 17 gennaio, negli spazi del PAN – Palazzo delle arti di Napoli, in via dei Mille 60, la rassegna Storia permanente del cinema.
L’evento, a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme, della Mediateca S. Sofia del Comune di Napoli e del regista Marcello Sannino, in collaborazione con la Mediateca Il Monello, presenta, a ingresso gratuito, un ciclo di oltre cento film, in lingua originale con i sottotitoli in Italiano, per tre giorni a settimana: dal martedì al giovedì, con proiezioni alle 15, alle 17 e alle 19.

Per quanto riguarda la sezione Temi, lavoro a cui anche questa volta Pigrecoemme è chiamata, vi segnalo la piccola e raffinata rassegna di cinema gotico Pan del diavolo (una chicca su tutte, Gli invasati di Robert Wise), a cura di Rosario Gallone, quella sul metacinema (tra i tanti titoli, imperdibile Il ladro di orchidee di Spike Jonze), a cura di Giacomo Fabbrocino e una selezione di film sul tema dell’ospitalità (da L’ospite inatteso a… L’esorcista!) a cura di Corrado Morra.
Questo nuovo ciclo presenta inoltre una nuova sezione, che si preoccuperà di approfondire temi e suggestioni della Settima arte.
In tal senso, preziosi saranno i contributi dell’associazione FilmOff di Antonio Andretta sul cinema noir americano; e quelli di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito, che cureranno Rock around the screen. Storie di cinema e musica pop, selezione, che, partendo dall’omonimo libro (Liguori editore), ci accompagnerà in una curiosa ed entusiasmante investigazione dei connubi tra cinema e popular music.
Inoltre, a fine marzo, sarà proiettato ZAUM – andare a parare, a cura di Enrico Ghezzi e della redazione di Fuori Orario, che saranno al PAN il 22 marzo, introdotti dal critico Alberto Castellano.

(scarica il programma stampabile e le schede dei film in pdf)

Storia permanente del cinema al Pan (rassegna ad ingresso gratuito)

Tra le nuove iniziative  culturali ospitate al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli), quella dedicata al cinema vede anche la nostra collaborazione.

A cura della Scuola di cinema Pigrecoemme, della Mediateca Santa Sofia e di Marcello Sannino e in collaborazione con la Mediateca di Napoli Il Monello, partirà martedì 15 novembre 2011 la rassegna Filmzone, “Storia Permanente del cinema”: un percorso che, tra grandi classici della settima arte, rarità, film singolari e innovativi e cortometraggi d’autore accompagnerà lo spettatore lungo un’investigazione della Storia del cinema come espressione artistica e come potente strumento mitopoietico e di orientamento nel mondo.
Con un solo obiettivo: quello di tessere, pellicola dopo pellicola, nel coacervo fruttuoso delle mille ipotesi ermeneutiche, un tessuto comune di storie e di riferimenti, perché il cinema è, in fin dei conti, soprattutto, la materia di cui sono fatti i sogni e, ancora di più, l’impalcatura necessaria della nostra memoria condivisa.

Tutti le proiezioni si svolgono al PAN (Palazzo della Arti di napoli) in via dei Mille 60.
L’ingresso è gratuito.

Ecco il programma fino all 22 dicembre 2011.
(scarica il programma stampabile in pdf)

Storie del cinema. Cicli, percorsi, rarità a cura della Mediateca Santa Sofia
Capolavori. I grandi classici della Settima arte a cura di Marcello Sannino
Temi. Ricorrenze e sincronie del cinema a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme

Martedì 15 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Mon Oncle (Jacques Tati, Francia, 1958) 120′
Ore 17: Capolavori. Intolerance (David Wark Griffith, USA, 1916) 120′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Germania anno zero (Roberto Rossellini, Italia, 1948) 78′

Mercoledì 16 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “Ciclo Antoine Doinel”: I 400 colpi (François Truffaut, Francia, 1959) 105′
Ore 17: Capolavori. L’ultima risata (Friedrich Wilhelm Murnau, Germania, 1924) 98′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Stand By Me – Ricordo di un’estate (Rob Reiner, USA, 1986) 89′

Giovedì 17 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “Ciclo Antoine Doinel”: Antoine e Colette (François Truffaut, Francia, 1962) 29′; Baci rubati (François Truffaut, Francia, 1968) 90′
Ore 17: Capolavori. L’uomo con la macchina da presa (Dziga Vertov, URSS, 1929) 61′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: L’infanzia di Ivan (Andrej Tarkovskij, URSS, 1962) 95′

Martedì 22 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “Ciclo Antoine Doinel”: Non drammatizziamo è solo questione di corna (François Truffaut, Francia, 1970) 100′
Ore 17: Capolavori. “I corti del fratelli Lumière” (Francia, 1895-96) 15′; “I corti di Thomas A. Edison” (USA, 1894-1896) 5′; Viaggio nella luna (Georges Méliès, Francia, 1900) 8′; Assalto al treno (Edwin S. Porter, USA, 1903) 11′;
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Arrivederci ragazzi (Lous Malle, Francia, Germania Ovest, Italia 1987) 104′

Mercoledì 23 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “Ciclo Antoine Doinel”: L’amore fugge (François Truffaut, Francia, 1979) 90′
Ore 17: Capolavori. Cabiria (Giovanni Pastrone, Italia, 1914) 120′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Los Olvidados – I Figli della violenza (Luis Buñuel, Messico,1950) 85′

Giovedì 24 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Nodo alla gola (Alfred Hitchcock, USA, 1948) 80′
Ore 17: Capolavori. Nanuk l’eschimese (Robert Flaherty, USA, 1922) 55′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Se… (Lindsay Anderson, UK,1968) 111′

Martedì 29 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Il decalogo I e II (Krzysztof Kieślowski, Polonia, 1989) 120′
Ore 17: Capolavori. Nosferatu (Friedrich Wilhelm Murnau, Germania, 1922) 75′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Gioventù, amore e rabbia (Tony Richardson, UK, 1962) 104′

Mercoledì 30 novembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Il decalogo III e IV (Krzysztof Kieślowski, Polonia, 1989) 120′
Ore 17: Capolavori. Vampyr (Carl Theodor Dreyer, Danimarca, 1932) 72′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Papà… è in viaggio di affari (Emir Kusturica, Yugoslavia,1985) 136′

Giovedì 1 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Il decalogo V e VI (Krzysztof Kieślowski, Polonia, 1989) 120′
Ore 17: Capolavori. M. Il mostro di Düsseldorf (Fritz Lang, Germania, 1931) 96′
Ore 19: Temi. “Infanzia e adolescenza nel cinema”: Sciuscià (Vittorio De Sica, Italia, 1946) 93′

Martedì 6 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Il decalogo VII e VIII (Krzysztof Kieślowski, Polonia, 1989) 120′
Ore 17: Capolavori. Ottobre (Sergej M. Ejzenstejn, URSS, 1928) 80′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Un angelo è caduto (Otto Preminger, USA, 1945) 98′

Mercoledì 7 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Il decalogo IX e X (Krzysztof Kieślowski, Polonia, 1989) 120′
Ore 17: Capolavori. La fine di San Pietroburgo (Vsevolod I. Pudovkin, 1927) 91′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Il bandito senza nome (Joseph L. Mankiewicz, USA, 1946) 110′

Giovedì 8 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Lettere da Iwo Jima (Clint Eastwood, USA, 2006) 142′
Ore 17: Capolavori. Ivan il terribile (Sergej M. Ejzenstejn, URSS, 1944) 96′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: La città nuda (Jules Dassin, USA, 1948) 96′

Martedì13 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Flags Of Our Fathers (Clint Eastwood, USA, 2006) 130′
Ore 17: Capolavori. Aurora ( Friedrich Wilhelm Murnau, USA, 1927) 95′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Il gigante di New York (Jacques Tourneur, USA, 1949) 77′

Mercoledì 14 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Ultimo tango a Parigi (Bernardo Bertolucci, Francia – Italia, 1972) 130′
Ore 17: Capolavori. L’Atalante (Jean Vigo, Francia, 1934) 78′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Vendico il tuo peccato (Edward Dmytryk, USA, 1949) 96′

Giovedì 15 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. Tempi moderni (Charlie Chaplin, USA, 1936) 85′
Ore 17: Capolavori. Lulu ( G. William Pabst, Germania, 1928) 106′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Detour (Edgar G. Ulmer, USA, 1945) 67′

Martedì 20 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “La trilogia di Apu”: Il lamento del sentiero (Satyajit Ray, India, 1955) 86′
Ore 17: Capolavori. Storie di erbe fluttuanti (Yasujiro Ozu, Giappone, 1932) 90′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Il commissario Maigret (Jean Delannoy, Francia, 1958) 119′

Mercoledì 21 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “La trilogia di Apu”: L’invitto (Satyajit Ray, India, 1956) 106′
Ore 17: Capolavori. Palcoscenico (Gregory La Cava, USA, 1937) 87′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: I diabolici (Henri-George Clouzot, Francia, 1954) 114′

Giovedì 22 dicembre 2011
Ore 15: Storie del cinema. “La trilogia di Apu”: Il mondo di Apu (Satyajit Ray, India, 1959) 102′
Ore 17: Capolavori. Yoru No Onnatachi – Donne della notte (Kenji Mizoguchi, Giappone, 1948) 74′
Ore 19: Temi. “Le metafore del noir”: Lo spione (Jean-Pierre Melville, Francia, 1962) 108′