Situazione critica 2022 – Ripartiamo dalle sale

situazione critica ripartiamo dalle sale
Dal 4 ottobre al 9 novembre, 4 film in 4 diverse sale della Campania, presentati da importanti critici e studiosi.
Coinvolte anche alcune scuole del territorio campano, Università e Accademie.

Quando Situazione Critica, la manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale Porte Invisibili Media, ha avuto inizio, il 5 maggio del 2018, quel primo appuntamento era intitolato “Il dibattito sì: l’importanza delle rassegne cinematografiche e dei festival nella formazione di un pubblico maturo e critico”. All’indomani della pandemia e della crisi delle sale, oggi potremmo davvero provare a rispondere alla domanda “A cosa serve la critica?”.  Magari potrebbe servire proprio a salvare le sale cinematografiche. Le dimensioni dello schermo non costituiscono più un parametro significativo per far sì che lo spettacolo cinematografico in sala sia diverso da quello domestico. La sala deve ospitare, intorno alla proiezione, un evento, un dibattito, un incontro critico, un dialogo con l’autore. Allora sì che la visione in sala sarà diversa da quella in casa. L’esperienza maturata dal Cinema Troisi a Roma ne è la dimostrazione.

A tal scopo, l’edizione 2022 di Situazione Critica reca come sottotitolo “Ripartiamo dalle sale” e si articolerà in quattro proiezioni con ospiti di grande prestigio e spessore nell’ambito della critica, i quali presenteranno i quattro film in programma, approfondendone tematiche e forma. L’esperienza del pubblico quindi potrà essere dialettica, di partecipazione alla discussione, nonché formativa, nella direzione di quell’educazione all’immagine che pare ormai imprescindibile e non solo nelle scuole. Non a caso, sono stati stretti accordi con il Liceo Mazzini di Napoli, il Liceo Cirillo di Aversa e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli affinché gli studenti siano coinvolti nel progetto, come da tradizione della manifestazione, e possano partecipare alle proiezioni e ai dibattiti.

L’iniziativa si svolge con il contributo della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania, nonché con il patrocinio morale dell’Agis – Unione regionale Campania.

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Valerio Caprara presenta “L’inquilino del terzo piano” al PAN

Valerio Caprara
Valerio Caprara

Nell’ambito della rassegna Storia permanente del cinema, al PAN, per il ciclo “L’ospite inatteso” a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli, mercoledì 14 marzo 2012 alle ore 17,00 il critico cinematografico e presidente della Film Commission Regione Campania Valerio Caprara presenta il capolavoro di Roman Polanski, “L’inquilino del terzo piano”.La proiezione, a ingresso gratuito, si terrà nella rinnovata FilmZone del Palazzo delle arti di Napoli di via dei Mille 60.

La rassegna continuerà poi giovedì 15 marzo con il ciclo “Rock Around the Screen. Storie di cinema e musica pop”, a cura di Diego Del Pozzo e Vincenzo Esposito, che indagheranno i rapporti tra settima arte e rock.
Tre i film in programma: alle 15,00 Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima di James Mangold; alle 17,15, il film di Richard Lester coi Beatles, A Hard Day’s Night – Tutti per uno e alle ore 19,00 il recente I Love Radio Rock di Richard Curtis.
Ogni pellicola, sempre ad ingresso gratuito, sarà introdotta dai curatori.

L'inquilino del terzo piano
L'inquilino del terzo piano

La scheda del film
L’inquilino del terzo piano (Roman Polanski, Francia, 1976) 126’
Topor, nel romanzo Le locataire chimerique – che Polanski dodici anni dopo trasformerà in uno dei suoi film più complessi – soffocava, in quel lontano 1964, certe ingenuità surrealiste del Movimento Panico (che pure l’autore franco-polacco aveva contribuito a creare) in un’angosciosa messinscena dove la dicotomia tra essere e apparire si frantumava sul selciato di un’inevitabile follia.
La casa, il corpo; io, l’altro: opposti dove la doppia accezione del termine ospite (chi accoglie e chi è accolto) segna, nel film di Polanski, il sistema per narrare l’ambiguità identitaria del protagonista, stretto tra la condizione aliena dello straniero e l’alienazione mentale, fino a discendere negli inferi di un everyman che nella transgenia, quale fluttuante ipotesi ontologica nel mondo postmoderno, trova l’unico, tragico destino possibile. (Corrado Morra)

I Film della mia vita 2008

Torna, per il terzo anno consecutivo, I Film della mia vita, il ciclo di incontri con registi, attori, critici, storici, professionisti che il cinema lo fanno e lo amano e che racconteranno il loro personale romanzo visivo di formazione al pubblico del Pan, mostrando sequenze di film, inquadrature, ma pure raccontandone brani, sensazioni,  ripercorrendo memorie e percorsi personali attraverso il cinema che hanno amato e che li ha formati come artisti ed intellettuali.

Anche questa edizione della fortunata serie  è  rivolta a tutti gli appassionati di cinema: al più ortodosso cinephile, come allo spettatore occasionale e meno esigente. L’iniziativa, anche quest’anno, si svolgerà al Pan – Palazzo delle arti di Napoli, in quattro date (3, 10 e 17 novembre ed 1 dicembre 2008).

L’ingresso (alle ore 18,30) è gratuito e permesso fino ad esaurimento posti.
I film della mia vita è un progetto della Mediateca S. Sofia, Assessorato alle Politiche Giovanili – Servizio Giovani del Comune di Napoli, in collaborazione con Pigrecoemme, la Scuola di cinema e televisone di Napoli, realizzato nell’ambito del Progetto Arcobaleno 4 (L. 285/97).

Ad aprire gli incontri il 3 novembre (ore 18,30) è chiamato il regista di Fuoco su di me Lamberto Lambertini; poi sarà la volta di un’attrice napoletana di straordinaria sensibilità come Cristina Donadio (10 novembre) e, la settimana successiva, del critico e saggista Valerio Caprara (17 novembre); infine, dopo due settimane, a chiudere la manifestazione sarà l’intervento di uno dei più interessanti giovani registi italiani, Massimo Andrei (1 dicembre).

Quattro personalità forti, curiose, affascinanti, impegnate in ruoli differenti che si susseguiranno nel corso di questo terzo ciclo e ci offriranno così una molteplicità di punti di vista. Due registi di generazioni differenti, un’attrice di profonda forza espressiva, e un sofisticatissimo critico cinematografico che, invitati ad aprire lo scrigno cinefilo delle loro passioni, dei loro sogni, delle loro fantasie, non lesineranno di tracciare davanti al pubblico inediti itinerari culturali, intellettuali ed esistenziali, tutti scenari appassionanti segnati dall’amore comune per la Settima arte.

IL PROGRAMMA
Pan – Palazzo delle arti di Napoli, Via dei Mille 60.
Tutti gli incontri sono alle ore 18,30.  L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Lamberto Lambertini:    lunedì 3 novembre 2008
Cristina Donadio: lunedì 10 novembre 2008
Valerio Caprara: lunedì 17 novembre 2008
Massimo Andrei: lunedì 1 dicembre 2008

GLI INCONTRI

LAMBERTO LAMBERTINI
Lunedì 3 novembre 2008

La prima sala buia a quattro anni impaurito dal “Pinocchio” di Walt Disney… A sedici folgorato da “Otto e mezzo”… Esaltato per “Nostra Signora dei Turchi”… Edificato da Andrej Rublëv… Divertito da “I giardini di Compton house”… Commosso da “Il pranzo di Babette”… In ginocchio davanti a tutto Kubrick… Pazzo per il cinema “teatrale” di “To be or not to be” e dell’inarrivabile “Les enfants du paradis”… E tanti altri capolavori nella testa…

Nato a Napoli nel 1946, dopo la maturità classica si trasferisce a Parigi e a Londra dove fa il giovane di bottega nello studio del pittore Lucio Del Pezzo.
Debutta come regista e autore teatrale con un poemetto di Nazim Hikmet, “La Joconde”. Nel 1982 fonda una Compagnia Teatrale con Peppe e Concetta Barra. Nel 1995 scrive e dirige il suo primo lungometraggio: “Vrindavan Film Studio”, interamente girato in India, dove ha ottenuto grandi consensi di pubblico e di critica, ed è stato presentato al Festival di Venezia.
Dopo dieci anni, gira il suo secondo film, “Fuoco su di me”, che racconta gli ultimi mesi del regno di Gioacchino Murat a Napoli.

CRISTINA DONADIO
Lunedì 10 novembre 2008

Icone muliebri, fulgenti ed eteree. Profili tagliati nel mito. Odori di pianto e di poesia. E’ un immaginario pieno di figure di donne, quello della Donadio. Che dal cinema tedesco così detto

“nuovo” (ed ecco i volti della Braun e della Voss di Fassbinder) arriva a Wenders (“Il cielo sopra
Berlino”, “Paris Texas”). Fino a Schroeter e Von Trotta. Cinema di corpi e di anime. Che tramuta l’Espressionismo più cerebrale nel cupo dolore, pur velato del riso amaro,  del Mélo.

Attrice, autrice e regista, comincia il suo percorso teatrale nel 1977 con Nino Taranto  per continuare con altri grandi quali Eduardo de Filippo, Aldo Giuffrè, Aroldo Tieri, Gianni Agus. All’inizio degli anni ’90 il suo incontro fondamentale con il teatro di frontiera di Enzo Moscato. Debutta prestissimo anche nel cinema con “Nel Regno di Napoli” (1978), del regista tedesco Werner Schoreder. Lavora in numerosi film e produzioni  televisive con, tra gli altri, Liliana Cavani, Andrea Camilleri, Klaus Kinski, fino al “Libera” di Pappi Corsicato col quale gira anche “Buchi  neri”, “I Vesuviani” e “Chimera”. Con Marco Zurzolo ed il suo Ensemble ha dato vita ad una serie di performance di grande impatto che intreccia canto, jazz e teatro.

VALERIO CAPRARA
Lunedì 17 novembre 2008

Una vita. Tre vite. Altrettanti blocchi di film: l’attrazione, fin da giovane, per il grande schermo, nel primo; gli anni Sessanta , nel secondo; l’incontro con Maros, l’amore, nell’ultimo. Ricco e variegato l’empireo del critico napoletano, che parte dall’epica malinconica di “Sentieri Selvaggi” e arriva, via “Vertigo”, “Arancia Meccanica”, “American Graffiti”, “C’era una volta in America” e tanti altri titoli, alla metafora della grande onda di “Point Break”.

Critico cinematografico del “Mattino” di Napoli, ospite fisso della trasmissione “Cinematografo”, saggista e storico, per diversi anni direttore dei prestigiosi Incontri del Cinema di Sorrento, Valerio Caprara insegna Storia e critica del cinema presso l’Università degli studi di Napoli L’Orientale ed il Suor Orsola Benincasa. E’ autore di diverse monografie su alcuni dei mostri sacri del cinema americano, di cui è, storicamente, attento e fine esegeta. Tra queste, ricordiamo quelle dedicate a Sam Peckinpah, a Samuel Fûller ed a Steven Spielberg. Tra i suoi lavori più recenti va ricordato “Il buono, il brutto, il cattivo. Storie della storia del cinema italiano” e la cura del curioso “Dizionario del Cinema Erotico” per la Electa.

MASSIMO ANDREI
Lunedì 1 dicembre 2008

Cinema sensuale, quello di cuore e di pancia, e, insieme, il meta-cinema, intellettuale, profondo,

eppure mai freddo. E’ questo il breviario di miti di celluloide che Andrei ci dispiega davanti: dal
Kieslowski del doloroso “Film Blu”, ai segreti dell’amore dell’Almodóvar di “Tutto su mia madre” e “Parla con lei”. Ma, qui, c’è anche la poesia di “Nuovomondo” di Crialese e le ossessioni di Aranda e Bigas Luna. E, su tutto, il genio di Fellini.

Nato a Napoli nel 1967, giovanissimo, Andrei recita in teatro con Ernesto Calindri ed è diretto dai registi Giancarlo Cobelli, Antonio Calende ed Eugenio Barba. In numerose produzioni teatrali è al fianco di attori della tradizione napoletana come Carlo Giuffré e Vincenzo Salemme. È protagonista di testi di Annibale Ruccello e Manlio Santanelli per la regia di Pier Paolo Sepe. Oltre a scrivere per il teatro, la radio e la televisione, ha diretto documentari su tematiche sociali come “Il viaggio continua” e “Cerasella”. Scrive e dirige il suo primo lungometraggio nel 2005, “Mater Natura” col quale vince il premio della Settimana Internazionale della Critica alla 62esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.