Mercoledì 30 aprile, dalle ore 17,00 alle 19,00, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici della Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli, Renato Orsini presenta ITACA, il suo ultimo progetto fotografico, un viaggio emozionante in bianco e nero che, attraverso forti contrasti e una capacità sbalorditiva di scovare particolari epifanici, racconta quattro città-mondo dai profondi connotati simbolici e poetici: Napoli, Milano, Phnom Penh e Sarajevo.
L’Itaca di Orsini non è la storia di un ritorno a casa, quella di un approdo, ma quella di un percorso. Di un’ipotesi. Perché quello a cui ci invita Orsini è semplicemente di seguirlo. In quattro viaggi, attraverso quattro città, per quattro spazi emotivi, dove calare il nostro sguardo e, dove, abbandonandoci a quelle emozioni, perdersi.
L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme. Prenotazioni e info al numero 081 5635188.
L’autore Napoletano, classe 1956, Renato Orsini, dopo una lunga esperienza in fotografia analogica approda all’uso di tecnologie digitali sviluppando il suo interesse nel genere street e nel reportage fotografico, prevalentemente su temi sociali e rigorosamente in bianco e nero.
Pubblichiamo anche qui e su Facebook la lettera che abbiamo spedito ai giornali locali e che Repubblica ha pubblicato oggi, venerdì 12 aprile 2013.
Vorremmo, anche dopo le giornate per la cultura, che si continuasse ad ipotizzare che Napoli si doti di una sua scuola pubblica di cinema e di una sua “casa del cinema”, facendo tesoro delle esperienza e delle capacità che già sono attive sul territorio.
Ecco il testo dell’intervento
Le recenti Giornate per la Cultura organizzate dall’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli si chiudono con un “documento programmatico finale” con il quale l’assessore Di Nocera e tutto Palazzo San Giacomo fanno proprie alcune istanze nate dal confronto tra gli operatori culturali napoletani e indicano alcune assolute priorità da perseguire. Tra queste hanno una certa evidenza l’idea di costituire “scuole civiche” per le arti, il teatro e il cinema, e quella di dare vita a una “casa del cinema” napoletana.
Le scuole civiche dovrebbero, nelle conclusioni dell’assessore, tener conto del “tessuto che esiste già”, laddove la casa del cinema potrebbe trovare spazio alla Casina del Boschetto in Villa comunale.
Non possiamo che congratularci con l’assessore Di Nocera, sia per aver creato una simile occasione di confronto, sia per aver dato particolare attenzione a questi due succitati temi, sui quali già in passato abbiamo dialogato con lei, personalmente e a mezzo stampa, condividendo molti pensieri e molte idee, compresi i modelli: la Scuola Civica di Cinema e Televisione di Milano e la Casa del Cinema di Roma, nella sua configurazione iniziale.
Una proposta di dar vita alla casa del cinema che individuava precisamente nella Casina del Boschetto la sede possibile fu infatti avanzata dalla Mediateca Santa Sofia e dalla Scuola di Cinema Pigrecoemme già nel 2007, mentre, nelle pagine napoletane de “La Repubblica” del 5 e dell’11 settembre 2010, uno scambio di opinioni tra me e Antonella Di Nocera, all’epoca non ancora assessore, sulla necessità di dar vita ad una scuola civica di cinema a Napoli, ripercorreva una storia di occasioni mancate, come i mai realizzati studios di Bagnoli e la fallimentare Scuola del Documentario di Città della Scienza, auspicando che per progetti simili si facesse riferimento all’esistente.
A supporto di queste idee si è mostrata, durante le Giornate per la Cultura, anche Legacoop Campania che, per bocca di Anna Ceprano, ha ribadito la necessità di riprendere il progetto di una scuola di arti sceniche, che ruoti intorno alle esperienze di alcune delle realtà più importanti del teatro italiano, e che, anche grazie a quanti sono impegnati da anni nella didattica audiovisiva, si possa presto aprire al settore cinematografico. Il cinema e il teatro napoletano, che da anni camminano insieme, dovrebbero divenire insomma, da frutto del genio e dello spirito, area di sistematico investimento, a partire proprio dalla formazione.
Un plauso quindi, ad Antonella di Nocera, che ricoprendo oggi un difficile ruolo istituzionale si è fatta portavoce e uditrice degli operatori del settore per una vera e propria azione popolare capace di ridisegnare, sui bisogni e le aspirazioni più profonde della città, una filiera culturale ed economica, che annunci e costruisca l’auspicato riscatto.
Corrado Morra
Presidente Scuola di cinema Pigrecoemme
Napoli, città d’arte e di artisti, può legittimarsi in tal senso anche riconoscendo come a sé vicini coloro i quali hanno dato lustro alle arti, nelle loro diverse manifestazioni, pur vantando origini e natali diversi.
Napoli è un teatro. Ecco perché Napoli, ogni qualvolta gliene si presenti l’occasione, dovrebbe celebrare chiunque del teatro abbia fatto la propria ragione di vita.
In occasione del debutto a Napoli del nuovo spettacolo di Franca Valeri (il 9 aprile 2013 al Teatro Mercadante, in scena nello spettacolo “Non Tutto è risolto” per la regia di Giuseppe Marini) riteniamo doveroso che il Comune di Napoli, nella persona del Sindaco Luigi De Magistris, renda onore a questa grande donna che inorgoglisce l’Italia per la devozione con la quale ancora oggi, a 93anni, si dedica all’arte della recitazione, conferendole la cittadinanza onoraria.
I Napoletani, che sono tanto devoti al Teatro, si sentono vicini a un’attrice tanto devota alla sua arte e sanno che in lei più di uno sfavillante ricordo legato a questa città ancora certamente alberga. Sanno anche che Napoli ha contribuito a fare di lei l’artista che è, non dimentichi del proficuo sodalizio professionale e umano che l’ha legata al napoletano Vittorio Caprioli.
L’occasione del 9 aprile, oltre che celebrativa, si rivelerà anche divulgativa e farà sì che anche i più giovani possano conoscere la prima grande attrice moderna d’Italia che abbia saputo mantenere intatta la sua bravura attraversando forme di spettacolo e media diversi. Dal Teatro dei Gobbi alla rivista con Sordi, Totò e la Loren alla televisione (Studio Uno, Sabato sera) passando per il cinema (due ruoli, tra tanti, consegnati alla Storia: la moglie di Alberto Sordi in “Il vedovo” di Dino Risi e l’ingenua prostituta di “Parigi, o cara!”, dove era diretta dal marito Vittorio Caprioli), Franca Valeri ha fatto la storia dello spettacolo contemporaneo consegnandoci personaggi di sempiterna attualità quali la signorina snob o la Sora Cecioni.
Il 3 e 4 aprile prossimi tornerà uno degli appuntamenti annuali più attesi di Pigrecoemme: il workshop di regia (12 ore) condotto da Stefano Incerti. Incerti ha esordito nel 1995 con Il verificatore e da subito si è distinto dal gruppo del cosiddetto Nuovo Cinema Napoletano, per uno sguardo più attento alle dinamiche dei generi, ben amalgamate, nel suo cinema, all’impronta autoriale.
La sua filmografia comprende flm amatissimi come Gorbaciof, L’uomo di vetro e Complici del silenzio, mentre Neve è il film che ha appena terminato di girare.
Stefano Incerti, oltre che regista di punta del panorama italiano, è anche cinefilo appassionato ed attento e gli incontri, i workshop da lui condotti se ne giovano.
Non sentirete parlare solo del suo cinema, ma del cinema di tutti, del cinema che lui ama e che andrebbe amato. Perché un regista deve raccontare ciò che conosce e ama (come diceva Truffaut) e Stefano Incerti conosce e ama il cinema.
Chi è il vampiro oggi? E cosa rappresenta politicamente e poeticamente? La sua evoluzione (o involuzione a seconda dei punti di vista) da emblema della trasgressione (sessuale e no) a portabandiera di valori profondamente religiosi quali la castità (Twilight) e la cura degli infanti (La mia babysitter è un vampiro, prodotto addirittura dalla Disney) ha a che fare con la perdita degli stessi nel mondo occidentale? Che dallo splatter e dal cyberpunk si torni, nel Terzo Millennio, ad un eroe horror romantico fa parte della ciclicità delle mode o va interpretato come reazione al pericolo “altro” che ormai non è più “altro” politico o “altro” etnico, ma “altro” religioso? Se ne discuterà domani, 13 marzo 2013, presso l’Associazione Culturale “Megaride”, Via Santa Lucia, 110 – Napoli nell’incontro L’eterna seduzione ovvero di vampiri, politici e altri mostri (metamorfosi per voci, corpi e immagini) organizzato in collaborazione con la Sezione “G.B. Vico” della Società Filosofica Italiana. Tra i relatori anche il nostro Rosario Gallone il cui intervento è intitolato Emoglobal. Il vampiro nell’immaginario audiovisivo dalla trasgressione alla restaurazione. L’inizio è previsto alle ore 21. L’ingresso è libero a partire dalle 20,30 fino ad esaurimento posti.
Pigrecoemme non smette mai di cercare di ampliare la propria offerta. Ragion per cui dopo la replica, a grande richiesta, del Workshop di Direzione della Fotografia , che si rivolge a coloro che vogliano imparare a gestire sul piano tecnico e su quello artistico l’illuminazione ed i cromatismi delle riprese video e cinematografiche e offrirà ai partecipanti di lavorare con attrezzature cinematografiche professionali, e sarà condotto da Ugo Lo Pinto (il 25,26 e 27 marzo), partiranno il prossimo 2 aprile il corso Fare cinema con le Reflex, il 3 ed il 4 aprile l’ormai tradizionale appuntamento col workshop di Stefano Incerti. Il 13 aprile, la nuova edizione del corso di Fotogiornalismo, mentre dal 15 aprile inizieranno di nuovo i nostri corsi base (il 15 aprile Sceneggiatura; il 16 aprile Scenografia con Renato Lori; il 18 aprile Regia e Montaggio; il 19 aprile Analisi e Critica ed il nuovo corso di Fotografia). Per informazioni potete scrivere a corsi@pigrecoemme.com oppure telefonare allo 0815635188. O, ancora, contattare i due profili di Pigrecoemme (e Pigrecoemme Bis) su Facebook oppure il profilo di Rosario Gallone o di Giacomo Fabbrocino.