Sguardi cinefili: Cosa “Interstellar” ha preso da “2001: Odissea nello spazio”

SGUARDI CINEFILI: COSA INTERSTELLAR HA PRESO DA 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO
L’utente di Vimeo Jorge Luengo Ruiz ha postato un bel video di montaggio in cui si sottolineano le citazioni visive dal capolavoro fantascientifico di Kubrick presenti in Interstellar.
Trattandosi di Nolan, come già notava  il nostro Rosario Gallone in questo post, i rimandi visivi diventano grimaldelli per la lettura del film ad un livello più profondo.
Non sfugge a Ruiz il parallelo forse più importante, ossia quello tra Bowman (il protagonista di “2001”) e Murph sui rispettivi letti di morte.
Buona visione! 🙂

Il Teaser di “Youth”, il nuovo film di Paolo Sorrentino

Ecco le prime immagini del nuovo film di Paolo Sorrentino, Youth – La giovinezza.
Nel trailer appaiono il due volte premio Oscar Michael Caine nel ruolo di Toni Servillo, Harvey Keitel nel ruolo di Carlo Buccirosso, il premio Oscar Rachel Weisz (sempre bellissima, apparentemente nel ruolo di Sabrina Ferilli) e Paul Dano (nel ruolo di Buccirosso da giovane).
Nel cast anche il due volte premio Oscar Jane Fonda.
Fotografia caravaggesca, slow-motion e location felliniane (siamo dalle parti di 8½, ma anche da quelle di “Morte a Venezia” di Visconti) ricordano molto La grande bellezza, mentre è evidente l’omaggio a Canicola, di Ulrich Seidl.
YOUTH – La giovinezza è una coproduzione Italia-Francia-Regno Unito-Svizzera e sarà al cinema in Italia a Maggio 2015.

Youth - la giovinezza - Michael Caine
Michael Caine nel ruolo di Toni Servillo.

Pigrecoemme lancia il primo corso di Regia approssimativa

REGIAAPPROSSIMATIVA

Da sempre attenta alle tendenze più in voga nel mondo dell’audiovisivo, Pigrecoemme ha deciso di lanciare un nuovo corso che, crediamo, faccia la felicità di tanti tra quelli che amano improvvisare con la m.d.p. e che vogliono diventare registi per riprendere, neanche tanto bene, gattini o bambini buffi. Da oggi, 1 aprile 2015, sono aperte le iscrizioni al primo corso di Regia Approssimativa per principianti. Dopo 8 incontri di due ore (all’incirca) potrete dirvi registi approssimativi. Questo, più o meno, si intende. Di seguito il programma:

1 – Scavalcare sistematicamente il campo. Esercitazione pratica.

2 – Non avere nessuna idea di dove mettere la m.d.p. Esercitazione pratica.

3 – Non preoccuparsi minimamente dei raccordi, tanto si aggiusta tutto al montaggio. Esercitazione pratica.

4 – Delegare le riprese al direttore della fotografia e limitarsi a dire “azione” per una questione di rispetto dei ruoli. Esercitazione pratica.

5 – Limitarsi a girare una serie di sketches ché altrimenti la coerenza narrativa mette in difficoltà. Esercitazione pratica.

6 – Riprendere la macchinetta del caffè: un banco di prova per ogni principiante che voglia rimanere tale. Esercitazione pratica.

7 – Valorizzare un territorio: come farsi finanziare dalle Film Commission senza avere nulla da raccontare.

8 – Mantenere l’inquadratura più a lungo possibile sui marchi: product placement all’italiana. Esercitazione pratica.

I film che ci fanno vergognare di essere donne

Feminist Film Theory

Tutto ebbe inizio dal breve saggio Visual Pleasures and Narrative Cinema dell’inglese Laura Mulvey, pubblicato nel 1975.
La Feminist Film Theory, a dispetto del nome, proponeva un’analisi del linguaggio cinematografico piuttosto complessa partendo dall’assunto che lo sguardo è maschile e l’offrirsi allo sguardo è femminile.
Il cinema metterebbe in scena il voyeurismo, dove il maschile è il soggetto ed il femminile è l’oggetto. Il che non significa, quindi, che il cinema sia fatto solo e soprattutto da uomini, ma che, a prescindere da chi lo faccia, la dialettica scopica resta quella maschile/femminile.
Partendo da questa premessa abbiamo pensato, in occasione dell’8 marzo, di stilare una lista particolare: film che incarnino, al di là delle intenzioni di partenza, un’ideologia piuttosto retrograda e conservatrice relativamente alla funzione del femminile nella rappresentazione (pensate a Sex & the City o a tutti quei film all women che, sotto sotto, celebrano l’ideale di una donna che non ce la fa da sola ed ha bisogno del principe azzurro).
E, novità, non l’abbiamo stilata noi. Abbiamo chiesto alle allieve del nostro corso di Analisi e critica, che mai come quest’anno sono numericamente più degli allievi, ed anche ad alcune firme femminili affermate, di indicarci almeno un film che le metta in imbarazzo come donne. Ve la proponiamo.

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