10 Black Comedy all’italiana

Leggerete, in giro per il web in occasione dell’uscita di Metti la nonna in freezer, esordio alla regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi (quelli di Inception Berlusconi), che l’Italia non ha una tradizione di dark comedy. Non ne siamo convinti: è vero che il concetto di black humour è di matrice anglosassone, ma è altrettanto corrispondente alla realtà che la commedia all’italiana ha spesso visto la penna degli sceneggiatori intinta nel nero pece di una visione disillusa e pessimistica della vita e della società. Noi siamo pur sempre quelli che in I soliti ignoti hanno inaugurato la morte di un personaggio di un film comico, per non parlare di Il sorpassoLa grande guerra. Di Black Comedy vere e proprie, comunque, non possiamo contarne tante. Ve ne proponiamo 10.

1 – Divorzio all’italiana di Pietro Germi

Oscar alla sceneggiatura di GermiDe ConciniGiannetti per un capolavoro del cinema italiano in cui lo sguardo grottesco non inficia per nulla l’osservazione caustica sulle aporie della società e della legge italiana sul delitto d’onore.

2 – Toh, è morta la nonna! di Mario Monicelli

Film di Monicelli per sua stessa ammissione sbagliato, ma cui il regista di I soliti ignoti restò legato in quanto tentativo di realizzare qualcosa che uscisse dagli schemi della commedia all’italiana per abbracciare lo spirito nero delle commedie Ealing intrecciandolo con il tema della contestazione giovanile.

https://www.youtube.com/watch?v=M7FAJFSvwa0

3 – Crimen di Mario Camerini

Un All Star dei “mostri” della commedia (manca all’appello solo Ugo Tognazzi). Fu rifatto dallo stesso Camerini nel 1971 (Io non vedo, tu non parli, lui non sente con la coppia Montesano/Noschese) e da Eugene Levy nel 1992 (7 criminali e un bassotto).

4 – Il vedovo di Dino Risi

…quando ho sentito la voce del povero commendatore che diceva ‘Ma che fa Marchese, spinge?’ era ormai troppo tardi...”

Velo e senza alcuna pietà sul remake Aspirante vedovo con De Luigi e la Littizzetto.

https://www.youtube.com/watch?v=TJ7FkrIjlhQ

5 – Totò Diabolicus di Steno

L’ispirazione è il celeberrimo Sangue Blu, produzione Ealing diretta da Robert Hamer in cui Alec Guinness interpretava 8 personaggi. Non fu l’unica incursione di Totò nella Black Comedy cui può essere ascritto anche Che fine ha fatto Totò Baby? di Ottavio Alessi.

6 – Amore all’italiana di Steno

Evidentemente, a StenoSangue blu di Robert Hamer piaceva talmente da intitolare così anche un episodio del mai troppo rivalutato Amore all’italiana (nel quale ci sono almeno altri due gioiellini di black humourCortesia ferroviaria con Walter ChiariRegalo di nozze).

7 – Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola

Ne avrebbe di che imparare Cosimo Gomez che, col suo esordio dietro la mdp, Brutti e cattivi, ha provato (male) a deviare il corso della commedia italiana del Brizzi Pack verso i territori del politicamente scorretto. Per avere contezza del suo fallimento dovrebbe riguardare uno dei tanti capolavori di Ettore Scola in cui lo humour non è mai black quanto la realtà raccontata dal regista.

8 – L’ultimo capodanno di Marco Risi

Diciamoci la verità: che le opere degli esponenti della “Gioventù cannibale”, escamotage editoriale degli anni ’90, non abbiano mai trovato felici trasposizioni cinematografiche, la dice lunga sulle difficoltà del cinema italiano di inserire quote di umorismo nero in un genere, la commedia, che a un certo punto è tornata ad essere accomodante come quella dei “telefoni bianchi” del regime fascista. Ammaniti, uno dei più trasposti, ha conosciuto una serie di adattamenti poco convincenti (BranchieIl siero della vanità e, in fondo, anche Io e te di Bertolucci). Fanno eccezione Io non ho paura di Gabriele Salvatores (che, però, commedia non è) e questo nerissimo (e sfortunatissimo) lavoro di Risi (tratto da L’ultimo capodanno dell’umanità) che andrebbe recuperato.

9 – Notturno bus di Davide Marengo

Tentativo lodevole, anche se non perfettamente riuscito, di realizzare un into the night movie sul modello dei ben più celebri e riusciti Fuori orario di Martin ScorseseTutto in una notte di John Landis.

10 – Nero bifamiliare di Federico Zampaglione

Come avrebbe dimostrato il successivo ShadowFederico Zampaglione ha nelle corde più l’horror che l’umorismo (basta ascoltare le sue canzoni). Tuttavia esordire alla regia con qualcosa di così lontano dall’universo musicale cui aveva abituato il pubblico dei Tiromancino è da considerare operazione coraggiosa. Non funziona e dimostra (come alcune esperienze successive) quanto il lato nero della neocommedia passasse e passi ancora per i territori del parossismo grottesco nel filmico e nel profilmico.

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