Avete letto bene. Questa non è una playlist come le altre che potete trovare in rete. Che fanno riferimento alla trasposizione cinematografica del libro di Ernest Cline. Anche perché, e qui azzardiamo una brevissima recensione del film di Steven Spielberg, la natura dei due testi è estremamente diversa. Il romanzo di Cline rende ragione di un’intera generazione di “sfigati” che negli anni ’80 ha coltivato le proprie passioni ai margini di una società di yuppies e paninari che la comandavano. Ed è forse il primo testo che lo fa legittimando, nell’intreccio, proprio la nostalgia per quella decade. Non c’è una storia ambientata negli anni ’80 (come in Stranger Things dei Duff Brothers), ma un’avventura ambientata nel futuro (il 2045), una caccia al tesoro i cui indizi necessitano di una conoscenza approfondita e geek della cultura e dell’immaginario pop degli eighties. Cultura e immaginario del passato cui i protagonisti si rapportano come ci si relazione col Mito. Cline, però, è nato nel 1972 e, come molti di noi, compreso chi scrive, ha vissuto gli anni ’80 da adolescente. Spielberg no, anzi è parte di quel passato mitizzato dall’autore letterario. La sensazione, nel vedere il film, uno spettacolo magistralmente orchestrato, è che manchi di anima; Spielberg qui fa la figura di un J J Abrams qualunque, un abile e furbo cavalcatore di trend che, tuttavia, non sente la materia che tratta. Ci si commuove più leggendo il romanzo che vedendo il film, nonostante il cinema sia un medium decisamente più immersivo e questo non solo per le fisiologiche modifiche e la maggior concentrazione dell’azione (ma l’innamoramento di Wade verso Art3mis è davvero troppo repentino, il linguaggio filmico prevede anche le ellissi temporali, i sintagmi a episodi e stavolta Spielberg sembra dimenticarlo), ma perché Cline è uno di noi, Spielberg no. Infatti, la pellicola pare attingere ad un immaginario più pop(olare) che nerd, i riferimenti a pellicole semisconosciute si riducono ad una battuta di James Halliday (che pare quasi un easter egg di un Cline sceneggiatore in un copione che capisce essere diventato altro) a Bill e Ted (riferimento assente nel libro), i due protagonisti di Bill & Ted’s Excellent Adventure, diretto da Stephen Herek nel 1989 (con Keanu Reeves e Alex Winter) e che poi negli anni ’90 avrà un seguito (questo distribuito in Italia, a differenza del primo, Un mitico viaggio) mentre vediamo King Kong, La febbre del sabato sera (che è degli anni ’70). Insomma un immaginario meno di nicchia, più di massa. Unica eccezione: la splendida scena in cui Spielberg omaggia uno dei “suoi” miti, Stanley Kubrick, con una scena fantastica, la migliore del film, la quale, per concezione, ricorda un’opera del videoartista polacco Zbigniew Rybczyński, Steps, guarda caso datata 1987. La nostra guida prevede 10 film da vedere, accompagnati dai passi del romanzo in cui vengono citati.
1 – Schegge di follia di Michael Lehmann
“La camera mortuaria è presa da una scena di Schegge di follia, film del 1989. Pare che Halliday abbia ricreato il set digitalmente per poi collocarsi al suo interno”
https://www.youtube.com/watch?v=nN_pZLF7FEk
2 – Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare di John Hughes
“Il suo ultimo post, Il Blues di John Hughes, era un testo dettagliatissimo in cui Art3mis discettava dei sei teen movie di John Hughes che lei preferiva e che aveva distinto in due trilogie: la trilogia delle <<Fantasie della liceale sfigata>> (Sixteen Candles, Bella in rosa, Un meraviglioso batticuore) e la trilogia delle <<Fantasie del liceale sfigato>> (The Breakfast Club, La donna esplosiva, Una pazza giornata di vacanza)”.
3 – Il ritorno degli Ewoks di Ken Wheat, Jim Wheat
“È addirittura peggio di quel primo film, L’avventura degli Ewok. Avrebbero dovuto chiamarlo La sventura degli Ewok“.
4 – Ladyhawke di Richard Donner
“Ladyhawke è un classico degli anni ottanta”
“È penoso, cazzo, ecco cos’è! Le spade sembrano fatte di stagnola. E la colonna sonora è una noia mortale. È piena di sintetizzatori e tutta quella merda lì. Per tutti i cazzo di Alan Parson Project! È penosa! Anzi, è più che penosa. È ai livelli di Highlander II”
5 – Kaan principe guerriero di Don Coscarelli
“Mi sentivo come in un film sword e sorcery di quart’ordine, tipo La spada di Hok o Kaan principe guerriero”
6 – Wargames di John Badham
“Ero David Lightman, il personaggio interpretato da Matthew Broderick in Wargames. Questa era la sua prima scena nel film. Ero dentro al film“.
7 – Scuola di geni di Martha Coolidge
“Era così incantevole. Il suo fare da geek e la sua parlantina sfrenata mi ricordavano Jordan, il mio personaggio preferito in Scuola di geni“.
8 – La rivincita dei nerds di Jeff Kanew
“All’inizio pensai che la dimora bianca facesse riferimento alla Rivincita dei nerds, uno dei suoi film preferiti. Nel film, i nerds del titolo affittano una fatiscente casa bianca e la rimettono in sesto (in un tipico montaggio accompagnato da pezzi anni Ottanta)“.
9 – Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione di W. D. Richter
“Alla fine, optai per un classico anni Ottanta: completo grigio chiaro, identico a quello che Peter Weller indossava nelle Avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione, con tanto di papillon rosso, e un paio di scarpe alte Adidas bianche“.
10 – Monty Python e il Sacro Graal di Terry Gilliam e Terry Jones
“In quel momento seppi con certezza dove mi trovavo. Ero nella prima scena di Monty Python e il Sacro Graal. Un altro dei film preferiti di Halliday, nonché uno dei geek più amati di tutti i tempi. Era un altro sincrofilm, come la simulazione di Wargames all’interno della Prima Porta. Ero Re Artù. Indossavo lo stesso costume che Graham Chapman aveva nel film. E l’uomo con le noci di cocco era il mio fidato serviotre, Patsy, interpretato da Terry Gilliam“.
https://www.youtube.com/watch?v=4JDGzRBNRtM