L’horror a episodi in 10 imperdibili film

horror a episodi

<<La formula a episodi o “omnibus” è antica quanto la nascita stessa del cinema horror e accompagna poi l’intero percorso evolutivo del genere…>>. Così recitava l’occhiello introduttivo ad un Nocturno Dossier (il numero 40, quando ancora veniva pubblicato in un fascicolo separato dalla rivista) curato da Roberto Curti. Aggiungeremmo che è antica quanto lo storytelling. I racconti intorno al fuoco, le leggende diffuse oralmente, hanno quasi sempre a che fare con atmosfere horror. Il racconto breve facilita la presa sull’ascoltatore, lettore, spettatore, può fare a meno di approfondimenti psicologici e concentrarsi sull’azione e puntare tutto, nel caso di racconto horror o “giallo”, sul twist. Un’antologia di racconti garantisce l’effetto Shahrazād inchiodando alla poltrona (di casa o di un cinema) lo Shahrīyār di turno. Giustamente, nel saggio sopra citato si individuano già nell’espressionismo (ovvero il primo cinema horror degno di questo nome) alcuni omnibus horror: Destino di Fritz LangIl gabinetto delle figure di cera di Paul Leni. Dagli inizi del secolo scorso, tuttavia, si passa direttamente al 1945 dell’inglese Dead of Night. Ed è da lì che ha inizio la nostra playlist. Buona lettura.

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I 10 peggiori film tratti da Stephen King

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A differenza di quanto si possa comunemente pensare e di quanto si possa ricavare dal numero di trasposizioni cinematografiche ricavate da suoi romanzi più o meno brevi, Stephen King non è un autore cinematografico. Un romanzo come Dolores Claiborne (un’unica infinita confessione in prima persona senza suddivisione in capitoli, paragrafi, quasi senza punteggiatura e con errori grammaticali) può solo essere tradito al cinema (come, in effetti è stato fatto da Taylor Hackford nel discreto L’ultima eclissi). Allo stesso modo gran parte dei suoi lavori migliori trovano nel flusso di coscienza, più che nell’azione (che, in quanto tale, è più facilmente traducibile su pellicola), il principale motivo di interesse (pensiamo a Il gioco di GeraldLa bambina che amava Tom Gordon). Insomma, anche se eccessivamente prolifico e, per questo, forse non sempre eccelso, Stephen King produce letteratura vera (solo per un racconto come L’arte di sopravvivere, presente nella raccolta Scheletri, meriterebbe di stare accanto ai grandi della letteratura, di genere e no). Forse è per questo che il rapporto tra King e il cinema non è mai stato dei più felici, se guardiamo alla qualità (e non alla quantità) dei prodotti, anche perché lo stesso romanziere del Maine non pare effettivamente capirne di settima arte. Ricordiamo che ebbe da ridire sullo Shining di Stanley Kubrick (effettivamente diverso dal testo scritto, ma, in fondo, non è questo che significa “tradire”: trasportare da un medium all’altro?), ma poi la versione per la TV da lui approvata e diretta dal sodale Mick Garris (un signor nessuno, diciamolo pure, che, infatti, guarda caso è il suo più fedele esecutore), è tutt’altro che memorabile. Quelle che seguono sono le 10 peggiori trasposizioni cinematografiche tratte da sue opere.

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