L’importanza di Roger Corman in 10 film

<<Mentre a Hollywood è tradizione che nessuno guadagni facendo cinema, comunque vadano le cose al botteghino, io sono riuscito a ricavare un profitto in circa duecentottanta casi di quei trecento […] In virtù della mia reputazione di fuorilegge, una nuova generazione di registi, nata dalla controcultura degli anni ’60, ha riconosciuto in me un artista-impresario non compromesso, capace di realizzare i suoi film al di fuori del sistema>>.
Roger Corman
 ha compiuto 90 anni. Ha significato per il cinema molto più di quanto oggi si sappia e gli si riconosca. E a quei nostalgici che pensano “altri tempi” diciamo non è così. La lezione di Corman non è facile da replicare, ma uno come Jason Blum lo sta facendo alla grande e mentre macina incassi con l’horror (oltretutto rigenerandolo) fa esordire Damien Chazelle e sforna la trilogia distopico-politica più importante degli anni ’10: The Purge. Signori, vi presentiamo, direttamente raccontata dalla sua voce e da quella di chi ha fatto esordire o quasi, l’importanza di Roger Corman
(Tutti i virgolettati sono tratti da Come ho fatto cento film a Hollywood senza mai perdere un dollaroR. Corman con Jim Jerome, Lindau edizione 1998)

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10 film tamarri del Terzo Millennio

tamarri

Dicesi film tamarro, o ignorante, il tipico action movie anni ’80, tutto testosterone, botte da orbi e cervello zero. Nella serie A ci rientrano Cobra con Stallone, Commando con Schwarzenegger, tanto per fare dei validi esempi del genere, ma ci si possono aggiungere i film di Steven Seagal, Jean-Claude Van Damme, Chuck Norris ed un po’ tutte le produzioni della Cannon di Golan-Globus, compresi i vari Guerriero Americano con Michael Dudikoff, ascrivibili, questi ultimi, alla serie B da cestoni dell’autogrill. Magari ha ragione chi vede nell’11 settembre 2001 e nell’esigenza successiva dell’immaginario cinematografico di ripopolarsi di nuovi eroi capaci da soli di sbaragliare i neocattivi, sta di fatto che il Terzo Millennio ha visto un revival del genere (intensificatosi nell’ultimo lustro, tanto che si può a ragione dire che “gli anni ’10 sono i nuovi ’80”, senza tener conto della new wave action thailandese), tra ammiccamenti da cinéphiles postmoderni ed epifanie palingenetiche di neotamarri.

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