Divide, l’ultima fatica dietro la mdp di Martin Scorsese. E fatica non è parola utilizzata a caso, vista la genesi sofferta di quest’opera che il regista aveva in animo di fare fin dai tempi di L’ultima tentazione di Cristo, quando l’arcivescovo di New York gli regalò il libro omonimo di Shusako Endo. Nel libro/intervista scritto da Scorsese con Richard Schickel, Conversazioni su di me e tutto il resto, edito per i tipi della Bompiani nel 2011, infatti, è frequente il rimpianto per il continuo mancato avvio di questo progetto cui il regista ha sempre tenuto tanto. D’altro canto, la fede è da sempre il tema ricorrente di Scorsese (che rinunciò al seminario per fare il regista), di un cinema, il suo, costellato, in fondo, di parabole di martirio, redenzione e anche di resurrezione (pensiamo a Casino). Il problema riscontrato nelle recensioni, sia positive che negative, ci sembra quello di essersi fermati a questo aspetto (il dissidio, il rapporto dell’autore col suo credo), forse il più superficiale, della pellicola.
Sabato 14 gennaio: incontro fotografico con Cesare Accetta
Sabato 14 gennaio 2017, dalle ore 16:30 alle ore 18:00, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici, Cesare Accetta sarà ospite alla Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli, per dar vita a un incontro in cui racconterà il suo entusiasmante percorso artistico e professionale come fotografo di scena, fotografo di ricerca, direttore della fotografia per il cinema e light designer per il teatro e per mostre d’arte.
Come partecipare all’incontro
L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme.
Prenotazioni e informazioni al numero 081 5635188.
Cesare Accetta
La carriera artistica di Cesare Accetta (classe 1954) è particolarmente interessante per chi oggi si occupa di fotografia. Radicata nella fotografia tradizionale, la ricerca di Accetta è infatti giunta, senza mai contraddirsi, in quegli obbligati territori contemporanei di sperimentazione in cui la distanza tra immagine fissa e immagine in movimento si è clamorosamente ridotta con il confluire in strumenti simili, se non nel medesimo strumento, della fotocamera e della cinepresa digitale.
Sono esemplari, in questo senso, la mostra “03-010” presentata a Capodimonte nel 2010 e l’opera in collezione permanente al Museo MADRE, “In Luce”: momenti in cui lo sguardo fotografico dell’artista rivela con veemenza il suo anelito al movimento e quindi alla necessità di rapportarsi al tempo, il quale, con la luce e lo spazio, è uno dei tre cardini attorno ai quali si muove l’investigazione dell’artista che, come è noto, non è solo fotografo, ma anche apprezzatissimo direttore della fotografia per il cinema.
Particolarmente degno di nota è il fatto che Accetta si inoltri con successo in questi territori armato solo di una formidabile padronanza del linguaggio espressivo della fotografia, senza fare affidamento sui prodigi tecnologici di cui si avvalgono – ottimamente – artisti come Bill Viola o Studio Azzurro e che però sono forse più passibili di inattesa obsolescenza.
Note Biografiche
Fin dagli anni Settanta Cesare Accetta (Napoli, 1954) applica la sua sperimentazione fotografica al teatro di ricerca, a Napoli e in Italia. E’ fotografo di scena per il Teatro Instabile di Napoli e collabora a lungo con i più importanti gruppi di avanguardia teatrale, tra cui Falso Movimento di Mario Martone, Teatro dei Mutamenti di Antonio Neiwiller, Teatro Studio di Caserta di Toni Servillo, Teatro di Laura Angiulli e Club Teatro di Remondi e Caporossi.
L’importanza di Roger Corman in 10 film
<<Mentre a Hollywood è tradizione che nessuno guadagni facendo cinema, comunque vadano le cose al botteghino, io sono riuscito a ricavare un profitto in circa duecentottanta casi di quei trecento […] In virtù della mia reputazione di fuorilegge, una nuova generazione di registi, nata dalla controcultura degli anni ’60, ha riconosciuto in me un artista-impresario non compromesso, capace di realizzare i suoi film al di fuori del sistema>>.
Roger Corman ha compiuto 90 anni. Ha significato per il cinema molto più di quanto oggi si sappia e gli si riconosca. E a quei nostalgici che pensano “altri tempi” diciamo non è così. La lezione di Corman non è facile da replicare, ma uno come Jason Blum lo sta facendo alla grande e mentre macina incassi con l’horror (oltretutto rigenerandolo) fa esordire Damien Chazelle e sforna la trilogia distopico-politica più importante degli anni ’10: The Purge. Signori, vi presentiamo, direttamente raccontata dalla sua voce e da quella di chi ha fatto esordire o quasi, l’importanza di Roger Corman.
(Tutti i virgolettati sono tratti da Come ho fatto cento film a Hollywood senza mai perdere un dollaro, R. Corman con Jim Jerome, Lindau edizione 1998)
I 10 migliori film del 2017
La lista dei 10 migliori film dell’anno trascorso sono buoni tutti a farla. Ma la lista dei 10 migliori film dell’anno appena iniziato? Diciamo che il nostro è un gioco, una scommessa. Poi a fine anno si vedrà quanti di quelli indicati corrisponderanno a quelli realmente inseriti.
I 10 migliori film del 2016
Parlare dei 10 migliori film di un anno comincia ad essere un esercizio complicato. occorre precisare che ci riferiamo all’anno solare perché le stagioni cinematografiche abbracciano un periodo corrispondente a quello delle scuole e, nonostante questo, quali si possono considerare film dell’anno? Quelli distribuiti in sala? E quelli visti nei festival e non distribuiti? E quelli disponibili direttamente sulle piattaforme on line? Senza contare che una lista del genere vivrà della parzialità delle visioni del suo estensore che non potrà mai aver visto tutto, per collocazione geografica e tempo. Toccherà prima o poi cambiare nome alla playlist, titolarla “Le 10 migliori visioni del …“. Magari già dal 2017. Detto questo, ecco la playlist del 2016 la quale, ve ne accorgerete da soli, presenta una prevalenza di storie non “al”, ma “sul” femminino. Ci sembra un buon segno.
Da Porta Nolana a Forcella: passeggiata fotografica con Luca Sorbo.
Ci incontreremo sabato 21 gennaio 2017 alle 14:00 all’ingresso esterno della Feltrinelli della Stazione Centrale.
Raggiungeremo Porta Nolana e ci immergeremo in uno dei mercati più interessanti e particolari di Napoli. Cercheremo di raccontare con la fotografia la complessa realtà sociale, la stratificazione culturale e le recenti trasformazioni. Poi raggiungeremo Forcella che è un altro quartiere, a volte tristemente famoso, di Napoli e ci confronteremo con un’altra realtà di estrema complessità. Quello che era il regno dei clan ancora oggi è un quartiere di frontiera in cui la vita quotidiana si nutre di profonde tensioni. La passeggiata sarà un’esperienza molto utile sia per il fotoamatore che per il fotografo esperto, per verificare sul campo le proprie competenze tecniche ed espressive. I luoghi della passeggiata sono importanti cartine di tornasole della città, dei suoi cambiamenti e della sua evoluzione.