In gergo si potrebbero chiamare eco-vengeance che, a onor del vero, ricomprendono quei film in cui tutta la natura si ribella all’uomo cattivo, quindi anche alberi, distese d’acqua, trifidi e via dicendo. Questa lista, invece, contempla pellicole in cui a rivoltarsi contro l’uomo sono gli animali e, tra questi, abbiamo preferito inserire quelli in cui bestie normalmente innocue o di cui è difficile aver paura, diventano pericolose. Pertanto non ci troverete squali, orche, coccodrilli, anaconde o enormi dinosauri. Buona lettura.
1 – Gli uccelli di Alfred Hitchcock
Un masterpiece, uno chef d’oeuvre, ok va bene un capolavoro. Sperimentale come solo Hitch sapeva essere: per gli effetti ottici, per l’assenza di musica strumentale (la colonna sonora è composta di effetti ricavati dai versi degli uccelli) e per la rinuncia allo spiegone (non si saprà mai perché gli uccelli comincino ad attaccare l’uomo). Tratto da un romanzo di Daphne Du Maurier (la stessa di Rebecca, la prima moglie), fu sceneggiato da Evan Hunter il cui ulteriore nom de plume è stato Ed McBain, creatore dei gialli dell’87mo distretto.

2 – Black Sheep – Pecore assassine di Jonathan King
Lo spirito horror dissacrante perso da Peter Jackson, una volta conquistato il (e dal) mainstream, lo ritroviamo in quest’altra pellicola di produzione neozelandese in cui gli animali su cui contare per addormentarsi tranquillamente si trasformano in un incubo. Divertentissimo senza rinunciare allo splatter.

3 – Zombeavers di Jordan Rubin
Il più recente dei film in lista condivide con Black Sheep la scelta di rendere pericolosi animali comunemente considerati pacifici ed innocui. E sempre per colpa dell’uomo: le solite scorie radioattive cadute da un camion trasformano dei placidi castori in voraci zombi il cui morso, oltretutto, può generare terribili ibridi umano/roditori. La si butta sul ridere, ovviamente, ma si ride.

4 – Assalto alla terra di Gordon Douglas
Come poter rappresentare meglio la paura dell’atomica? Prendi gli animali meno pericolosi, le formiche, e rendili temibili trasformandoli in creature gigantesche a causa delle radiazioni. Un film che vive delle tensioni, del clima del periodo in cui fu girato ovvero quello della guerra fredda. Come spesso succede con i b movie, specie quelli degli anni ’50, più politico di quanto possa sembrare in apparenza.

5 – Cujo di Lewis Teague
I cani possono essere pericolosi, è vero, ma un San Bernardo? Proprio quelli che con la fiaschetta di alcool appesa al collo arrivano in soccorso di chi è disperso nella neve? Ebbene sì, la geniale idea venne al re dell’horror letterario Stephen King e trasposta in questo robusto b movie che, pur smussando alcune asprezze del testo originale (il finale è meno unhappy), si mantiene su buoni livelli di spavento. Il docile protagonista canino diventa pericoloso per un morso di pipistrello.

6 – La notte della lunga paura di William Claxton
Conigli giganti e famelici, un’idea che oggi farebbe pensare ad un trashone della Asylum ed invece aveva origine letteraria (The Year of the Angry Rabbit di Russell Braddon) ed un cast di tutto rispetto comprendente Stuart Whitman e Janet Leigh. L’effettistica, per tempi e budget, non riesce a concretizzare l’angoscia di partenza ed il più delle volte, per quanto giganteschi, i conigli fanno tenerezza. Non si capisce, nella traduzione italiana del titolo, perché ad essere lunga è la paura e non la notte.

7 – Aracnofobia di Frank Marshall
Ok i ragni velenosi possono essere molto pericolosi, ma se non ti addentri in foreste pluviali e giungle minacciose ci sono poche possibilità di incontrarli lungo la strada. A meno che un aracnide velenosissimo non arrivi in una cittadina californiana e copuli coi ragni locali partorendo una genia di ragni letali. Un b movie, per impegno produttivo ed estetica, ma efficacissima opera prima di un sodale di Spielberg che, infatti, produce.

8 – Tafanos – Prima dell’inizio di Dipteros
Abbiamo difficoltà a definirlo film perché al confronto Sharknado è pura Nouvelle Vague, ma l’idea di un eco-vengeance con le mosche cavalline è talmente delirante da meritare il suo posto in questa lista.

9 – Rats – Notti di terrore di Bruno Mattei e Claudio Fragasso
Non mi è mai capitato di avere notizia di campagne e petizioni che difendano i topi, non quelli da laboratorio, le cavie, ma i sordidi ratti di fogna. Alla maggior parte di noi fanno schifo prima che paura, ma è vero che, visti luoghi in cui vivono e crescono, sono portatori di malattie e li si teme a ragione. In questo post apocalittico italiano sono grandi e famelici (espediente non nuovo ed utilizzato anche in un episodio di The Avengers, la serie inglese non il fumetto Marvel).

10 – Swarm – Lo sciame che uccide di Irwin Allen
Una sorta di remake apocrifo di Bees, di due anni precedente, come in quello anche qui lo sciame assassino proviene dal Brasile. Curioso perché, a differenza degli altri eco-vengeance (spesso produzioni di serie b o oltre), è un kolossal dal cast e dalla crew incredibili, ma, vista la scelta del regista (quello di L’inferno di cristallo), indeciso tra il catastrofico ed il genere in questione. Soporifero.
