Sabato 8 novembre, un incontro gratuito sulle tecniche di fotografia partecipativa

Sabato 8 novembre, alle ore 16,30, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici della Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli, la fotografa e ricercatrice napoletana Claudia Nuzzo presenta, in un incontro gratuito, le principali tecniche della fotografia partecipativa.

La fotografia partecipativa appartiene alle metodologie visuali PAR (Participatory Action Research), una serie di pratiche e di tecniche che utilizzano la fotografia con lo scopo di promuovere il personale punto di vista di un gruppo di persone attraverso l’analisi o la realizzazione di immagini. L’incontro è l’ideale per quanti – fotografi, semplici appassionati, professionisti e volontari impegnati nel sociale – vogliano mettere a punto alcune tecniche base di questo interessante aspetto della narrazione fotografica.

Durante l’incontro, Claudia Nuzzo – ricercatrice esperta in tecniche di fotografia partecipativa –, illustrerà le potenzialità di queste tecniche: photo elicitation (foto stimolo), reflexive photography (fotografia riflessiva), photovoice (foto voce) e photo stories (foto storie).

L’excursus partirà dall’analisi del lavoro da lei svolto, insieme a un gruppo di bambini del campo rom di Scampia, i quali hanno raccontato la loro vita attraverso le immagini. Sarà poi presentato il progetto Cobra e le foto storie realizzate da un gruppo di indigeni macushi nella foresta Amazzonica, Guiana, dove in collaborazione con la Open University di Londra Nuzzo ha tenuto un training in fotografia partecipativa.

La fotografia partecipativa

Le tecniche di fotografia partecipativa sono utilizzate in vari ambiti di ricerca con lo scopo di condividere idee e punti di vista e stimolare l’azioni per un possibile cambiamento sociale.

Utilizzando un linguaggio visuale, alcune di queste metodologie, possono essere utilizzate anche da chi non sa leggere né scrivere e rappresentano, dunque, un mezzo efficace per dar voce a problemi e preoccupazioni di gruppi marginalizzati o oppressi.

Alle pareti, saranno esposti alcuni degli scatti più significativi dei progetti presi in esame.

Modalità di partecipazione

L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme.

Prenotazioni e info al numero 081 5635188.

La fotografa

Nata ad Acerra (NA) nel 1985, a vent’anni diventa fotografa ufficiale della Onlus G.M.A di Napoli (Gruppo Missioni Africa) per la quale documenta le varie attività dell’associazione a Napoli e a Shashamane, Etiopia. Interessata principalmente al reportage sociale, esplora anche altri ambiti: cura i contenuti fotografici per diversi siti web, booklet di gruppi musicali ed eventi. Nel 2008 coordina un workshop di fotografia partecipativa per bambini nel campo Rom di Scampia (NA) in collaborazione con la Onlus Visione Globale e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. L’anno seguente, organizza e coordina un nuovo workshop di fotografia questa volta nel campo profughi palestinese di Deisha a Betlemme con un gruppo di giovani palestinesi, in collaborazione con l’associazione palestinese Lighting Candel ONG e Anna Lindh Foundation. Nello stesso periodo inizia a collaborare con diverse riviste nazionali. Nel 2011 realizza un reportage in Oromia (Etiopia) sulle condizioni e i diritti delle donne e, nello stesso anno, si trasferisce a Londra dove inizia a collaborare con la Open University, Milton Keynes. Coordina un gruppo di indigeni macushi nell’uso della fotografia partecipativa in Sud America, Rupunini region (Guyana). Contemporaneamente segue il progetto “Cobra” finanziato dai fondi della comunità  europea nella stessa regione della Guyana sostenendo diverse attività di training in fotografia partecipativa e realizzando un database fotografico di immagini per il sito internet del progetto.
Nel 2013 torna a Napoli dove lavora come fotografa indipendente in vari progetti artistici e culturali e coordina laboratori di fotografia partecipativa nelle scuole.

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