Gli 8 motivi per cui odio l’ultimo Tarantino

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Alcune premesse:

  • Non volevo scrivere sull’ultimo Tarantino. Non mi è piaciuto, pare che il mondo intero la pensi diversamente e non volevo apparire bastian contrario pretestuosamente, per creare una di quelle polemiche atte ad attirare l’attenzione su di sé. Chiaramente l’odio di cui leggete nel titolo è un’iperbole. Ed un gioco di parole.
  • Chiedo scusa anticipatamente al Professor Valerio Caprara. La mia lista non vuole essere un plagio della sua rubrica per fanpage, Five; semplicemente sia Pigrecoemme che fanpage.it adottano questa formula. Ma i miei motivi, più o meno, corrispondono ai suoi.
  • Ho deciso di trasgredire ad una delle regole principali del giornalismo, ovvero l’uso della terza persona. Questo perché ho la spiacevole sensazione che, nell’era del giornalismo 2.0., ed in particolar modo in quella parte del giornalismo che analizza prodotti artistici (non li giudica o, perlomeno, non dovrebbe limitarsi a farlo), la terza persona sia diventata la scusa per l’assertività, per la sindrome del Marchese del Grillo (“io so’ io e voi non siete un cazzo“). Insomma, in giro ho letto esponenti della “nuova critica organizzata” asserire (lo ribadisco) che se non vi piace The Hateful Eight non capite un cazzo di cinema“. Ho reagito mentalmente con un “stai parlando con me?” ed a quel punto la questione dell’uso della prima persona era cosa fatta. Perché questa “nuova critica organizzata” del webbe ha la stessa arroganza delle sue star e l’affermazione di cui avete letto sopra è figlia della stessa bolla in cui nasce la battuta dei The Pills per una stroncatura su Rolling Stone, la stessa violenza della “guerra preventiva”, in questo caso al dissenso ed ai pareri difformi, della discutibilissima famiglia Bush. E, magari, è pur vero che io “non capisco un cazzo di cinema” (provate a rivolgere questa affermazione a Valerio Caprara, però), ma, di sicuro, cari “nuovi critici organizzati” voi capite poco della vita e di come si sta al mondo. Leggete questa lista con grande tranquillità, vi renderete conto che i motivi per i quali a voi piace ed a me no sono gli stessi e questo significa aver fatto un’analisi corretta del testo filmico, ma attribuire agli elementi dedotti un segno diverso. E se non siete d’accordo con me, non vi accuserò di non capire nulla di cinema. Perché io, sul cinema, non mi sento mica Dio. Tutt’al più sono seduto alla sua destra.

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