<< Il cinema è la verità 24 fotogrammi al secondo>>. Lo ha detto Godard. La fotografia, quindi, componente essenziale dell’immagine cinematografica, ne è l’unità minima. Ma, pur essendone componente essenziale, resta, se non ontologicamente, semioticamente qualcosa di diverso. La fotografia non è né illude di essere la realtà, la fotografia è l’attimo cristallizzato di essa. Il cinema ha dalla sua l’illusione di realtà trasmessa allo spettatore (per non rompere la quale il cinema classico approntò una serie di regole da rispettare: dal divieto di sguardo in macchina a quello di scavalcamento di campo passando per i raccordi) grazie al movimento. Per molti, tuttavia, la narrazione cinematografica non costituirebbe componente essenziale del processo di valutazione: da Delluc a Deleuze sarebbe nell’immagine allo stato puro e quindi nella fotogenia che andrebbe ricercato il senso ultimo anche di un’opera cinematografica (come della fotografia). Sia o meno così, il cinema ha sempre conservato un legame ombelicale (e ci mancherebbe) col procedimento fotografico e col personaggio del fotografo. Il 7 ottobre prossimo partono i nuovi moduli dell’ormai decennale corso di fotografia di Pigrecoemme. Tra mostre, pubblicazioni, esposizioni, incontri, abbiamo, senza ombra di dubbio, formato più di una generazione di fotografi. In questa playlist cerchiamo di raccontarvi il rapporto, sempre molto stretto, tra il cinema ed i fotografi.