Situazione Critica #11: La rappresentazione del lavoro al cinema

situazione critica 11 cinema e lavoro

L’undicesimo appuntamento di Situazione Critica – l’iniziativa della scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli cominciata a maggio 2018 – si terrà mercoledì 11 dicembre 2019 a partire dalle 11:00 e sarà l’occasione per presentare La dissolvenza del lavoro – Crisi e disoccupazione attraverso il cinemapubblicato per i tipi della Ediesse. Ne parlerà, con Rosario Gallone, l’autore Emanuele Di Nicola.

la dissolvenza del lavoro
La dissolvenza del lavoro. Crisi e disoccupazione attraverso il cinema Copertina flessibile –
di Emanuele Di Nicola

Il primo dei dieci film proiettati il 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi, fu La Sortie de l’usine Lumière. La storia del cinema, quindi, ha avuto inizio con la rappresentazione del lavoro. Anzi: con la mise en abîme del lavoro (la rappresentazione della fabbrica di proprietà degli inventori del cinema).
La sortie apparteneva al catalogo delle tranches de vie e questa caratteristica ha sempre contraddistinto il cinema, i film che di lavoro si sono occupati. Da Fronte del porto di Elia Kazan a Tuta blu di Paul Schrader negli USA, passando attraverso I compagni di Mario Monicelli, il cinema che ha rappresentato il lavoro ha sempre mirato al realismo dell’approfondimento tematico, anche quando sceglieva vie formali diverse come il fantascientifico Omicron di Ugo Gregoretti o il surreale La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.
Oggi, però, il lavoro è altro: si è polverizzato in mille tipologie, quasi nessuna prevista a tutela del lavoratore, il quale soffre una condizione ormai paraschiavistica, di continuo ricatto. Con la fine del lavoro è tramontata anche la lotta di classe e ha lasciato il posto a una lotta intra/classe che fa vittime solo tra gli ultimi.
Chi è riuscito a raccontare il lavoro nel passaggio tra queste diverse fasi è l’irriducibile Ken Loach, cui negli ultimi anni si sono affiancati i fratelli Dardenne dal Belgio e il francese Stephan Brizé, col suo disilluso dittico La legge del mercato e In guerra.

L’iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Campania.