Uno dei generi meno storicizzati in Italia è la sophisticated comedy che, sebbene messa in ombra dalla commedia all’italiana, ha avuto, principalmente in due periodi storici (quello fascista, passato alla storia come cinema dei telefoni bianchi, data l’ambientazione borghese) e quello a cavallo degli anni settanta/ottanta, un suo appeal commerciale ed una sua riconoscibilità. Le caratteristiche sono quelle della matrice di provenienza, ovvero la commedia sofisticata americana che ha visto in Lubitsch e Wilder i suoi massimi esponenti ed artefici: ambientazione alto-borghese, intreccio frequentemente di natura sessual-sentimentale e fondato soprattutto su equivoci, scarsa satira di costume (se non di quello sessuale). A questi elementi, in alcuni casi (o anche solo in alcuni momenti narrativi di alcuni film) si nota il ricorso a meccanismi tipici della pochade francese (in particolare di quella di Georges Feydeau) quali il ritmo irrefrenabile di entrate e uscite di scena, da e in stanze (soprattutto camere da letto). Manca del tutto l’interesse per l’attualità, tipico della commedia all’italiana (che ereditava la poetica dell’hic et nunc dal neorealismo), ragion per cui il genere è stato spesso, anche nei suoi esiti migliori, accusato di essere fuori dal suo tempo e, per questo, politicamente biasimabile. Ve ne proponiamo, come è abitudine di queste playlist, dieci esempi.