Uno dei temi che ossessiona Dennis Villeneuve è sicuramente la creazione. Che va intesa sia in senso anatomico (quante madri e quanti padri ci sono nei suoi film: dalla Nawal di La donna che canta alla Louise Banks di Arrival passando per i vendicativi Keller di Prisoners e Alejandro di Sicario) che artistico (i riferimenti all’Es in Maelström e Enemy per non parlare del linguaggio degli alieni in Arrival). Questo stesso tema lo ritroviamo nell’attesissimo sequel di Blade Runner, Blade Runner 2049, declinato sia nei confini del diegetico che dell’extradiegetico o paratestuale.