Lunedì 21 ottobre, dalle ore 17,00 alle 19,00, Pigrecoemme incontra uno dei fotografi napoletani più interessanti di questi ultimi anni, Pasquale Autiero.
L’incontro sarà introdotto da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia alla Pigrecoemme, e da Corrado Morra e, con la partecipazione dell’autore, presenterà due grandi foto a parete e la proiezione di Asylum, il lavoro più recente di Autiero, un suggestivo reportage di circa quaranta foto scattate in giro per l’Europa, alla ricerca di un’idea poetica della marginalità e dei suoi “eroi”, che trova in un rugoso e sensibilissimo bianco e nero una sua potente chiave visiva. Sembra, quella di Autiero, una galleria di personaggi alla Tom Waits, che, consumati dal silenzio e dalle ipocrisie in cui la cosiddetta società civile li ha ficcati, incontrano, in un ultimo anelito alla dignità, la disperazione e le miserie del Vecchio continente; piccoli e vecchi eroi del suburbio dell’esistenza, avatar della condizione umana, ma sempre ritratti con profonda empatia, perché nello sguardo di Autiero non c’è mai giudizio, quanto soltanto la necessità di trovare nel gesto estremo e folle, in un fugace sguardo in macchina, in un riflesso improvviso, il segno di un’epifania che ci salvi tutti.
All’appuntamento, presso la sede della Pigrecoemme in Piazza Portanova 11, è possibile partecipare gratuitamente, fino all’esaurimento dei posti.
Asylum – La fotografia deve morire
La ricerca fotografica di Pasquale Autiero prende le mosse da una riflessione di Franco Vaccari, secondo cui il mondo sarebbe ormai reale solo in quanto rappresentato tramite il mezzo fotografico. È da questa osservazione paradossale che Autiero elabora un lavoro che lo porta a interrogarsi su quanto di esiziale si nasconda sempre nel gesto fotografico, fino ad arrivare a postulare che essa vada eliminata del tutto, in quanto “assassina dell’immaginazione”. “Ma questo – dice Autiero – “è chiaramente impossibile, allora lo sforzo di un fotografo dovrebbe essere quello di reindirizzare lo sguardo, non verso la rappresentazione di ciò che ci circonda, ma nell’inconscio personale. Nascerebbe così, una foto che, attraverso la macchina, spazierebbe libera tra memorie e visioni”. “Asylum – continua l’autore – vuole descrivere due anni di intensa attività fotografica, nella quale ho cercato di portare all’attenzione di chi vede, alternativamente e senza un preciso ordine emotivo, momenti di vita intensa e appassionata e periodi di stasi e riflessione”.
Pasquale Autiero (Napoli, 1983)
Appassionato da sempre di fotografia, Pasquale Autiero partecipa nel 2009 al corso di Fotogiornalismo della Pigrecoemme, collaborando successivamente con l’agenzia Graffiti Press di Roma. È in questo periodo che inizia a viaggiare molto, in Europa e non solo, e sono questi gli anni in cui ha modo di confrontarsi con i maggiori artisti visivi emergenti. Nel 2011 inizia a lavorare ad Asylum, opera tuttora incompleta, ma che gli dà la possibilità di mettersi in mostra al Festival di Fotografia di Corigliano Calabro che, nel giugno 2013, vince, e che gli permette l’accesso alle finali nazionali di Portfolio Italia; qui viene notato dallo stampatore romano Luciano Corvaglia che lo inserisce in pianta stabile nel suo Darkroom Project. Attualmente le opere di Autiero sono in mostra alla galleria FormaQuattro di Bari.
Galleria
Alcune foto di Pasquale Autiero