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Agata e la tempesta

(Italia 2004) di Silvio Soldini con Licia Maglietta, Emilio Solfrizzi, Giuseppe Battiston, Claudio Santamaria

Se lo stupore è dell'Agata della canzone (di Nino Taranto e Nino Ferrer), lo stesso non si può dire dell'ultimo lavoro di Silvio Soldini. Laddove la sincerità di un progetto (atipico per lui) quale Pane e tulipani faceva digerire la sterzata stilistica, qui il sentore di progetto a tavolino è forte. E, per di più, raccogliticcio. A trovate piuttosto risapute (la capacità, involontaria, di Agata di provocare, se in preda a forti emozioni, cortocircuiti elettrici, rimanda ad Acqua tiepida sotto un ponte rosso di Shoei Imamura; la psicologa televisiva con evidenti problemi di equilibrio mentale fa pensare - immagino, però, sia una coincidenza dovuta all'aria che tira - alla Morante del recente L'amore è eterno finché dura; uno sberleffo è diretto, secondo me, anche a Le onde del destino, ma di più non dico per non anticiparvi l'epilogo) si aggiungono personaggi da cabaret (l'anziana geometra che parla come una lettera commerciale; l'elettricista che ci tiene a rimanere nel suo stretto ambito di competenza) ed un'atmosfera lunare, fuori dal tempo e dalle mode (basti vedere i completi di Gustavo/Solfrizzi e Romeo/Battiston), che sa di maniera e di calcolo: "A Soldi', io n'artro buco nell'acqua come Brucio ner vento no ' o posso regge'. Famme er favore gira 'na storiella tipo quella che se svorgeva a Venezia che ce famo i sordi e poi te faccio fa' quello che voi"

(Rosario Gallone)


Agata e Romeo

Gustavo e consorte

Romeo e Gustavo

Nico e Agata

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