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Acqua tiepida sotto un ponte rosso (Giappone/Francia 2001) di Shohei Imamura con Koji Yakusho, Misa Shimizu, Mitsuko Baisho,Mansaku Fuwa, Kazuo Kitamura


Un giovane con moglie e figlio a carico, trovatosi disoccupato, giunge, nella speranza di rinvenire un tesoro lì nascosto da un suo vecchio amico defunto, in una casa circondata da fiori che sorge sopra un ponte rosso. La casa è abitata da una donna che, è lei che glie lo confida, soffre di una singolare patologia: col passare del tempo la poverina si riempie d'acqua.
La cosa le causa un certo fastidio ed ella può "svuotarsi" solo grazie all'eccitazione che prova commettendo piccoli furti al supermercato oppure, ed è questa l'alternativa migliore, facendo l'amore. I due copulano e, al momento dell'orgasmo di lei, freschi e generosi getti d'acqua zampillano dal suo corpo.
L'uomo si innamora della donna e della sua peculiare performatività orgasmica e dimentica la faccenda del tesoro. Tuttavia, come è ovvio, la donna ha un misterioso passato...
La prima parte del film, prima delle complicazioni derivanti dalla gelosia e dai sospetti del protagonista sulla sua amata (in verità risolti brevemente in un divertente lieto fine) è tutta dominata, anche negli interni, da densi e saturi colori estivi che costituiscono un vero spettacolo per i nostri occhi di spettatori. Il sole che si riflette sugli specchi e sull'acqua, l'abbondanza ittica che, favorita dalle proprietà vivificanti del liquido generato dalla donna, circonda la casa rendono un'assoluta atmosfera di serenità. La cosa, va detto, è favorita dalla chiarissima metafora di un'orgasmo femminile finalmente visibile ed inconfutabile, che allontana dalla componente maschile del protagonista (e di chi guarda il film) il sempre presente e rimosso dilemma sul piacere provato dalla donna nell'atto sessuale. Poi, come abbiamo detto, arriva la neve, e con essa la paura e l'angoscia (perché stavolta è uscita meno acqua del solito? Chi è il misterioso uomo che ha caricato in macchina la mia amata?). Ma, alla fine, amor vicit omnia. Qualcuno ha voluto leggere Acqua tiepida sotto un ponte rosso anche in chiave politica (la disoccupazione, le famiglie che si sfasciano), tuttavia a noi sembra molto più interessante considerare l'ultimo lavoro di Imamura, classe 1926, come un delicato haiku sul rapporto di coppia e sulla necessità di trovare e provare sentimenti e pulsioni spontanee. "Se non ti si alza più sei morto" è la frase chiave del film, pronunciata dall'anziano amico filosofo del protagonista. Raramente un aforisma del genere, al cinema, è sembrato meno volgare.

(Giacomo Fabbrocino)

 

Il ponte rosso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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