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I lunedì al sole (Spagna 2002) di Fernando Léon de Aranoa con Javier Bardem, Luis Tosar, José àngel Egido, Nieve de Medina

Ogni è giorno è lunedì. Quando si è disoccupati, depressi, incazzati, disillusi, sconfitti, allora un giorno vale l’altro. Il terzo lungometraggio a soggetto di Fernando Léon de Aranoa contempla con sguardo distaccato (la sua precedente fatica, Caminantes, è un documentario), ed allo stesso tempo partecipe, un gruppo di uomini alle prese con la terribile sensazione di sentirsi inutili: Santa, José, Paulino, Amador, Rico, Sergej. Ognuno reagisce a suo modo (Santa fa lo sbruffone, Paulino arriva a tingersi i capelli per un colloquio, José non si rassegna, Amador fa la scelta più drastica), ma, comunque, ognuno di loro è vittima di una società dei consumi che, ormai, ha preso a consumare anche l’esistenza delle persone. Ed ecco che a 36 anni non sei più competitivo sul mercato del lavoro. I lunedì al sole ha vinto il Festival di San Sebastian e 5 Goya (l’Oscar spagnolo), per non tacere del fatto che è stato preferito a Parla con lei per rappresentare la Spagna agli Academy Awards (senza, però, essere selezionato: gli Americani, forse, non ne vogliono sapere del lato oscuro della globalizzazione). Complimenti a de Aranoa, ad Andrea Occhipinti che ha coprodotto la pellicola ed a Javier Bardem che ha rinunciato al ruolo di Danny Winter in Minority Report (andato, poi, a Colin Farrell) per ingrassare, stempiarsi e poter così vestire i panni di Santa.


(Rosario Gallone)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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