Sono
nata a Padova nel 1964, sono andata a vivere in Sardegna nellisola
di mia madre. La mia infanzia è stata la continua scoperta
di un mondo piccolo piccolo e distante anni luce dal resto, ma assolutamente
ricco di stimoli visivi ed emozionali: gente semplice, natura aspra
e lunghi silenzi.
Lascio lisola per il continente.
1984: incontro a Parigi Etienne Decroux Tolgo tutto
per poter vedere, privandomi di tutto ciò che
non è il mio essere. Abbandonata a me stessa, al solo
corpo... nel dubbio... in attesa di capire... e con grande
fatica (perchè, tra laltro, non parlo ancora francese
e stento a capirlo), comincio dal corpo e da esso solo, nello
spazio delluniverso, nel vuoto, nella nudità, nel silenzio
o nella musica delle sfere il senso e la forma di un teatro
umano essenziale.
Resto a scuola, nonostante Decroux mi avesse più volte
cacciato, trovo lavoro per mantenermi e faccio tutti i lavori che
mi permettono di sopravvivere con le mie forze: cuoca, dama di compagnia,
cameriera. A scuola mimpegno al massimo. Entro dopo un anno
e mezzo nella classe degli allievi anziani e successivamente inizio
a lavorare come assistente ed insegnante affiancando fedelmente
Decroux .
Qualche anno dopo la scuola/casa di Boulogne-Billancourt
si chiude: è la fine di una storia, linizio di un'altra.
Scelgo di restare.
Vivo lesperienza più forte con il Maestro. Decroux
ha 89 anni, è vecchissimo, staccato più che mai da
tutto e da tutti, lavora con un entusiasmo incredibile, inventa
e mi sorprende ogni giorno, allegro, agile nel corpo e squisitamente
ironico, canta e fa lezione di poesia, recita magnificamente i versi
di Baudelaire e di Hugo (i suoi preferiti) le sue
performances sono lezioni di altissimo teatro e la sua presenza
un dono: la gemma.
Fino a quel momento, massa dura e vulnerabile che detestavo, avevo
lottato contro quel mio corpo adolescente che, mezzo difficile,
consideravo il mio nemico. Ma ora, quel corpo, era tutto il mio
teatro, non più lo schiavo, ma il padrone di quel mondo.
Lavoro come attrice ed aiuto regia con la Coop Perhaps teatro-corpo-immagine.
Anche loro sono allievi di Decroux e alla ricerca di una
drammaturgia corporea.
Mettiamo in scena molti lavori e sperimentiamo il testo come partitura
musicale dellazione. Portiamo il nostro lavoro in molti
paesi deuropa e dellest, mi confronto, e nello scambio
mi accorgo che mi arrichisce e mi attrae la differenza.
1989: torno in Italia. Incontro il Movimento di cooperazione
educativa (Pedagogia Freinet), gruppo territoriale vesuviano,
inizio a lavorare in teatro con bambini ed adolescenti.
Lesperienza della regia è arrivata quasi insieme alla
mia ricerca pedagogica, spinta dalla necessità di capire
a fondo lattore, artista e materiale allo stesso tempo.
Studio Regia e pedagogia teatrale per diversi anni con alcuni docenti
del Gitis di Mosca (Accademia dellarte teatrale) e
della scuola di pedagogia teatrale di Michail Cechov (Usa)
(N. Karpov, S. Kusnekova, I. Klimov) e nei
centri di S. Miniato (Pisa) e di Roma.
E stato importante incontrare artisti di cultura orientale
contemporanea e confrontarmi con loro sul percorso didattico e sulla
scena come con Ko Murobushi danz-attore Butoh (teatro di
Osaka) che ho conosciuto al centro di cultura delluniversità
di Vienna dove abbiamo montato un lavoro con attori e danzatori
orientali ed occidentali.
In questi anni ho montato alcune pieces teatrali con artisti e persone
diverse per cultura e per genere, in strade, piazze, cortili, complessi
industriali, castelli, chiese sconsacrate, luoghi che mi parlavano
e mi parlano spesso più dei teatri ufficiali,
come lisola di Nisida dove ho lavorato a lungo e condiviso
un'esperienza con i ragazzi e le ragazze ospiti dellistituto.
Il laboratorio permanente come luogo dellincontro e dello
scambio tra le persone, lo studio della drammaturgia del corpo un
impegno quotidiano per ciascuno, a composizione di un testo originale
e della messa in scena attraverso lintreccio delle culture
differenti e i linguaggi, la musica, gli audiovisivi, e la poesia.
Il teatro è possibilità di crescere sempre come artista
ma, soprattutto, come persona.
Il lavoro in teatro da una parte è costante ricerca, dallaltra
è uno dei poli del mio attuale impegno artistico ed umano.
Per questo ho fondato con Marina
de Rogatis e Pigrecoemme, a Napoli (città
dove ora vivo e lavoro), un laboratorio permanente sullarte
dellattore, Pigrecoteatro.
Il laboratorio è il luogo dove abitare il teatro, lofficina
delle idee e dove prendono corpo i sogni; il luogo dove sia possibile
lo scambio, dove il teatro, nella sua dimensione di essenzialità,
si attua. Un teatro come arte politicamente impegnata che metta
lattore-persona al centro della sua opera.