Cinema 2001. E dopo l'Odissea?
Viaggio nel filmico contemporaneo tra postmodern e postmortem.
È questo il suggestivo titolo del primo numero di QM Quaderni
della Mediateca S. Sofia, una pubblicazione (96 pagine, formato 15X21) che
presenta gli atti dell'omonimo convegno organizzato da Pigrecoemme
in collaborazione col Comune di Napoli.
Relatori degli incontri - tenutisi tra il 17 ed il 22 dicembre 2001 presso
la Mediateca
S. Sofia di Napoli - alcuni degli esperti di cinema più importanti
del panorama italiano: i critici Fernaldo Di Giammatteo e Alberto
Castellano e gli studiosi di comunicazioni di massa Gino Frezza
dell'Università di Salerno e Sergio Brancato dell'Università
La Sapienza di Roma.
Il convegno presentava un ulteriore approfondimento
col dibattito "Nuove tecnologie, nuove possibilità espressive?"
svoltosi presso Lo Spazio La Feltrinelli Musica e Libri di S.Caterina
a Chiaia, cui prendevano parte i critici Fernaldo Di Giammatteo e
Giuseppe Cozzolino ed il regista Antonio Capuano.
Il volume è aperto da un'introduzione di Giulio Arcopinto,
presidente dell'associazione Pigrecoemme, che definisce i temi
su cui Pigrecoemme (curatrice del convegno e della pubblicazione) aveva
invitato a discutere, ovvero lo stato dell'epos filmico alla luce dell'indelebile
condizione della postmodernità e all'indomani della tragedia dell'11
settembre, momento in cui è sembrato a tutti che le invenzioni
e gli effetti speciali della fiction filmica più incredibile
fossero state terribilmente sostituite dalla vita vera.
I SAGGI
Il critico Fernaldo Di Giammatteo
firma Postmodern, postmortem, autopsia e realismo un
intervento cui spetta il compito di chiarire le linee teoriche dell'intero
simposio. Alberto Castellano, nel suo Modelli classici hollywoodiani
tra riproducibilità, e metabolizzazione, ha fornito
uno sguardo sinoptico sulla produzione del cinema mainstream americano,
indicando, proprio nei generi classici, lo specifico vitale del cinema
postmoderno.
È, invece, l'intervento di Gino Frezza che,
inquadrata la produzione filmica nel più ampio pattern del
sistema massmediologico contemporaneo, individua nelle potenzialità
poietiche del digitale la risorsa prima per una rivigorità capaicità
di "raccontare".
Mentre è Sergio Brancato che,
ripercorrendo la Storia del medium (dai debiti che il cinema contrae con
l'illustrazione popolare del XIX sec. e con l'esperienza tecnologica della
fotografia, fino alle nuove tecniche digitali) evidenzia come sia proprio
il cinema la principale macchian di costruzione del mito nel contemporaneo.
Agli atti del convegno, nelle pagine dei Quaderni, seguono, poi altri
due interventi che approfondiscono ulteriormente alcuni temi emersi dagli
incontri dicembrini.
Così, Rosario Gallone, in Prigionieri dell'Oceania,
traccia una breve storia della produzione filmica australiana e neozelandese
(paesi il cui cinema si afferma proprio contemporaneamente al postmoderno),
che, dalla stagione della sudditanza culturale, è giunta alla proposta
di un'originale prospettiva filmica.
Corrado Morra, nel
saggio Afterimage. Al di là del cinema, il cinema come Aldilà,
rintraccia giusto nella tendenza al "racconto dopo la morte"
di molto cinema contemporaneo (si pensi a film come Titanic
o American Beauty i cui racconti coincidono, in effetti,
con la narrazione dalla voce di persone defunte), una determinante
peculiarità estetica ed etica della settima arte degli ultimi anni.
Infine, sono Luca Errico e Giacomo Fabbrocino a curare un'interessante
filmografia ragionata sul cinema postmoderno.
Dei Quaderni, disribuiti gratuitamente, fino ad esaurimento,
presso la Mediateca
S. Sofia, si può scaricare la versione pdf cliccando qui
o sullla riproduzione della copertina a destra.
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