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Identità
(Usa 2003) di James Mangold con John Cusack, Ray Liotta, Amanda Peet,
Pruitt Taylor Vince, Alfred Molina
Mi fa piacere essere finalmente in buona
compagnia nellindividuazione di James Mangold come potenziale
autore con una poetica che, coerentemente, si snoda attraverso i suoi
lavori. Ho avuto modo di parlare dellelogio della lentezza e dellalterata
percezione temporale dei personaggi dei suoi primi quattro film, nella
recensione di Kate e Leopold.
Ma ora, alluscita di Identità, ecco che mi
scopro al fianco di Enrico Terrone e Flavio De Berardinis
sul numero 122 di Segnocinema (luno nello speciale Registi
in cerca dautore, laltro nella recensione del film). Il secondo,
tra laltro, riesce nel difficile compito di parlare di Identità
senza anticipare neanche uno degli innumerevoli colpi di scena che ne
costellano la storia per tutta la sua durata (non eccessiva: 87 minuti).
E dire che, al riguardo, hanno fallito persino Enrico Magrelli
su FilmTv e Robero Nepoti su La Repubblica! Attraverso
questo escamotage, cè da dirlo, sono riuscito anchio
a dire qualcosa senza parlare della storia che, comunque, conferma la
predilezione di Mangold per lhandicap psichico (oops! Ho
già detto troppo) e per il rimescolamento cronologico.
(Rosario Gallone)
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