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Hostage (Usa 2005) di Florent Emilio Siri con Bruce Willis, Kevin Pollak, Jonathan Tucker

Gli uomini di una fantomatica organizzazione (invisibili come lo erano gli albanesi assedianti della precedente opera di Siri, Nido di vespe) vogliono un DVD, pieno di informazioni raccolte dall'ambiguo contabile Walter Smith, nascosto nella custodia di Heaven Can Wait di Ernst Lubitsch (in Italia tradotto come Il cielo può attendere, ma qui doppiato Il paradiso può attendere per giustificare l'equivoco successivo). Il fatto è che tre balordi hanno sequestrato la famiglia Smith nel suo villone. Tocca quindi a Jeff Talley recuperare il DVD, pena la morte della moglie e della figlia a loro volta rapite. Talley riesce a parlare col piccolo Tommy Smith ed a dargli indicazioni sul DVD. Il piccolo prende Heaven Can Wait di Warren Beatty (Il paradiso può attendere in italiano) che è, poi, il remake non del primo ma di Here Comes Mr. Jordan (L'inafferabile Signor Jordan) di Alexander Hall, e, subito dopo, prende anche quello di Lubitsch. Oh bella! e poi che succede? Niente! capite, niente! Come del resto per tutta la durata della pellicola. E non mi venite a parlare di McGuffin ché non ci sto! Qui l'unico McGuffin è il rango di bestseller riconosciuto ad un mediocre romanzo come quello di Robert Crais la cui trasposizione è l' "intrigo internazionale" nel quale sono rimasti coinvolti un talentuoso regista francese e parte della sua troupe, tra cui il nostro direttore della fotografia Giovanni Fiore Coltellacci.

(Rosario Gallone)

 

Robert Crais

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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