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Amityville Horror (Usa 2005) di Andrew Douglas con Ryan Reynolds, Melissa George, Philip Baker Hall

E così Michael Bay ha progettato una graduale operazione di re-making degli horror anni '70. Dopo aver prodotto quello di Non aprite quella porta, ecco giungere nelle nostre sale il rifacimento di un'opinabile cult di Stuart Rosenberg, Amityville Horror. L'esordiente Andrew Douglas ha buon gioco, perchè l'originale era tutt'altro che un bel film, anzi lo trovai anche abbastanza noiosetto. La versione terzo millennio asciuga notevolmente il plot (via tutte le digressioni col prete, gli amici di George: 84' contro 114'), ma non riesce a fare a meno di cedere alla moda nipponica dei fantasmi di bambine con capelli lunghi a coprire il volto ed al gusto (mutuato dal videoclip) per l'inquadratura rivelatrice (del passato della casa) quasi subliminale. Gli interpreti non sono granché, ma non è che all'epoca James Brolin fosse da Oscar. Speriamo che a nessuno venga in mente di rigirare il sequel, Amityville Possession (girato incredibilmente - e malamente - da Damiano Damiani) che narra della famiglia De Feo. Sulla vicenda realmente accaduta e sulla probabile mistificazione, da parte dell'inquilino George Lutz, è più interessante la pubblicistica sull'argomento. O, se avete poco tempo a disposizione, date uno sguardo qui.

(Rosario Gallone)

 

Horror o bufala?

 

 

 

 

 

 

 

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