HOME-PAGE

Non aprite quella porta (Usa 2003) di Marcus Nispel con Jessica Biel, Jonathan Tucker, Erica Leerhsen, R. Lee Ermey

Dietro la m.d.p. avrebbe dovuto esserci quella “sola” di Michael Bay (a proposito: i nuovi “duellanti” gli hanno scippato Bad Boys II, attribuendolo a Simon West) che, poi, è retrocesso in zona produzione esecutiva. Per nostra fortuna, a doverla dire tutta. L’esordiente Marcus Nispel (un tedesco fattosi le ossa nei videoclip), tenuto conto che doveva misurarsi con un cult movie (l’originale di Tobe Hooper del 1974), che aveva tra le mani un copione riadattato per il pubblico teen di oggi (i 5 protagonisti del remake sono dei figoni riconoscibili da adolescenti telemani - la Biel e Balfour erano nel cast di Settimo cielo e lui è apparso di recente in 24 e Six Feet Under - senza il personaggio sulla sedia a rotelle; nel prototipo si recavano a verificare che le tombe dei nonni di una di loro non fossero state profanate da una banda di necrofili il racconto delle cui gesta imperversava nei notiziari, qui sono diretti ad un concerto rock di ritorno dal confine messicano con un carico di marijuana; il personaggio sopra le righe dello sceriffo sembra ispirarsi piuttosto a quello disegnato da Dennis Hopper nel sequel del 1986) e che la commessa arrivava da un “bruckheimer-boy”, riesce, in fondo, a ricavarne qualcosa di abbastanza disturbante (sia chiaro: per i tempi che corrono). La famiglia di Leatherface (più composita di quella originale dove il gigante con la motosega faceva anche da madre e da sorella), ad esempio, è un inquietante nucleo di freak browninghiani e passi per alcuni barocchismi “à la Raimi” (la m.d.p. che indietreggia passando anche attraverso il foro di proiettile nel cranio di una suicida) se, di contro, si assiste a sequenze di estrema suggestione visiva come l’inseguimento tra le lenzuola stese.

(Rosario Gallone)


Leatherface

Cucù

 

 

 

 

 

 

 

<back>