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Master & Commander- Sfida ai confini del mare
(Usa 2003) di Peter Weir con Russell Crowe, Paul Bettany, James D'Arcy,
Edward Woodall, Chris Larkin, Max Pirkis, Jack Randall, Max Benitz, Lee
Ingleby
Il tredicesimo lungometraggio dell'australiano Peter
Weir, tratto dal primo e dal decimo (Master & Commander
e Sfida ai confini del mare) dei 20 romanzi di Patrick
O'Brian sulla saga Aubrey/Maturin, racconta della caccia, da
parte del capitano "Lucky" Jack Aubrey della marina
inglese, all'Acheron, potentissima fregata da combattimento napoleonica;
episodio di fantasia ambientato nel 1805 tra le coste del Brasile,
Capo Horn e le Galapagos.
Forse le due ore e venti della sua durata non potevano bastare, ma questo
film, dalla struttura narrativa troppo semplice (una sequenza di macrounità
composte immutabilmente da uno scontro, una pausa intimistico-cameratesca
ed un momento lirico-ambientalista) e dai personaggi poco delineati ha
ben poco di letterario e quel che c'è di cinematografico non basta
a renderlo
avvincente. I momenti degli scontri, il primo dei quali è ancora
una volta debitore della sequenza iniziale di Salvate il soldato
Ryan, saranno pure spettacolari, ma non sono certo lo stato dell'arte.
La mano (e l'occhio) di
Weir si vede solo nella sequenza allucinata del "Giona",
nello sguardo ammirato e dolente rivolto alle bellezze naturali della
Galapagos, con tanto di J.S. Bach per accompagnamento e,
forse, in piccoli dettagli come le cicatrici sui volti dei personaggi.
Master & Commander, inoltre, film in cui la fregata
francese è dipinta come un mostro spietato in opposizione alla
leale e giusta Inghilterra in miniatura rappresentata dalla Surprise
del capitano Aubrey, ed il cui finale, prodromo di altre sanguinose
battaglie, si lascia accompagnare dall'unica musica allegra dello score,
non sembra privo di qualcosa di più di un alone di stumentale bellicismo
propagandista.
Vincitore di due premi Oscar per
la miglior fotografia e per il miglior montaggio sonoro.
(Giacomo Fabbrocino)
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