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Contenders - serie 7 (Usa 2000) di Daniel Minahan con Brooke Smith, Marylouise Burke, Glenn Fitzgerald


Sono qui, seduto in questa sala,
[ci sono quei cinque ragazzini, quattro file più avanti, che continuano a scambiarsi SMS...coglieranno le sfumature?]
comincia il film. O è una trasmissione televisiva?
Certo che ci sono i "tra poco" che lanciano gli spot ed i promemoria ad usum spectatoris.
[...e sì, penso proprio che il medium ideale, per Contenders, sia quello catodico]
Vogliamo definire, il plot, un'iperbolica deforma(t)zione di quella tipologia aberrante di programmi che ha imperversato anche nei palinsesti italiani, conquistando, addirittura, controversi allori di prestigio (con tanto di benedizione di Aldo Grasso)? Una sorta di Big Blooder il cui regolamento contempla l'eliminazione fisica dei concorrenti?
E' una fortuna che l'ironia consenta un certo distacco nella visione di questa assurda gara, giocata in un mondo in cui i genitori incitano la figlia ad uccidere un vecchio, i fidanzati regalano giubbotti antiproiettile ed alcuni personaggi stentano a morire (anzi, a volte ritornano) come negli horror seriali di serie B (non a caso assistiamo alla serie 7 e viene annunciata la serie 8).
E' una fortuna che sia fiction,
[neanche originalissima! son già passati, sotto i ponti, Robert Sheckley, Elio Petri, Norman Jewison, Stephen King, Paul Michael Glaser]
ma allora perché non riesco a liberarmi da questa sensazione di inquietudine che mi accompagna
[ecco chi era la protagonista! Brooke Smith alias Catherine Martin, colei che scampa a Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti.
fino a casa.
Mio padre apre la porta. Scorgo mia madre scivolare nella sua camera. Piangendo. Mi attendono due persone. Una ha la telecamera. Mi danno una pistola. E' stato estratto il mio numero.

(R.G.)

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