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The Constant Gardener (Germania/Gb 2005) di Fernando Meirelles con Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Danny Huston, Bill Nighy

Son lontani i tempi in cui John Le Carré veniva trasposto da gente del calibro di Martin Ritt (La spia che venne dal freddo), Sidney Lumet (Chiamata per il morto) e sono meno lontani quelli in cui è stato adattato bene Il sarto di Panama da John Boorman (ma romanzo e film erano molto debitori della genialità di Graham Greene e Carol Reed per Il nostro agente all'Avana). Insomma, Le Carré è un autore che non può prescindere, negli adattamenti, dal metteur en scene, non scrive storie incredibilmente originali. Logico, quindi, che se dietro la m.d.p. c'è Fred Schepisi (per La casa Russia) il prodotto che ne vien fuori è meno che mediocre. Nel caso di Meirelles ci troviamo di fronte ad un regista di videoclip che vende bene dei giochetti abbastanza risaputi (in effetti City of God emulava il superbluff Traffic) e glieli comprano pure. Non a caso, al di là dei giudizi poco lusinghieri che qualcuno, come il sottoscritto, può riservargli, è un dato di fatto che il regista brasiliano sia approdato alla megaproduzione dopo l'osannatissimo lavoro "scorseberghiano" e, nonostante non abbia abbandonato il vezzo delle inquadrature fuori fuoco, con macchina a mano, decentrate, anche The Constant Gardener abbia attirato l'attenzione dell'Academy Awards che ha insignito una volenterosa (e non più di tanto) Rachel Weisz di un opinabile premio Oscar.

(Rosario Gallone)

 

scuola di cinema Pigrecoemme Napoli

Scuola di Cinema Pigrecoemme

copertina del libro

 

 

 

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