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Il cerchio (Iran/Italia 2000) di Jafar Panahi con Fereshteh Sadr Orafai, Maryan Parvin Almani, Nargess Mamizadeh

La struttura circolare fa vincere premi. Pulp Fiction (Palma d'Oro a Cannes 1994), Prima della pioggia (Leone d'Oro a Venezia 1994), e questo Il cerchio. Il cerchio serve anche a metaforizzare lo spazio chiuso, la trappola, la prigione in cui le donne iraniane si trovano a dover vivere dalla nascita (il film comincia proprio con un parto) alla morte. Tre episodi che chiudono i conti, perché da lì non si scappa. E se riuscite a sopportare la pedanteria dei dialoghi (la donna che insiste a chiedere al bambino dove è la mamma, nonostante lui non faccia che ripetere che non lo sa), non mancherete di apprezzare questa pellicola lontana (produttivamente e culturalmente).

 

(R.G.)

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