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Canicola
(Austria 2001) di Ulrich Seidl con Maria Hofstatter,
Alfred Mrva, Eric Finsches
Opera prima di un documentarista
austriaco, bella e forte, seppure imperfetta. Siedl ha la mano
pesante (e fa bene!) quando ci mostra un'umanità persa nelle sue
villette a schiera, tra supermercati e poco altro. Con fare antihayderiano
il regista mette in scena corpi sfatti, brutture, malinconiche e devastanti
mancanze di dialogo e dignità, quasi mai cadendo nelle trappole
del film a tema, moralistico e scontato. Cinque i personaggi e le storie
che si intrecciano. Particolarmente riuscita la caratterizzazione dei
due personaggi femminili, una giovane ed una di mezza età, masochisticamente
assoggettate alla violenza degli uomini che amano. Più didascalica
la storia della coppia, ferita a morte dal lutto della propria bambina,
che convive senza mai parlarsi e che alla fine si ritrova sull'altalena
del giardino alla ricerca l'uno dell'altro. Orribile, perchè insostenibilmente
realistica, la giornata del vecchio ingegnere che chiede alla sua cameriera
anziana di essere per un giorno la moglie che non ha più. Sotto
un sole cannibale, circondati da antenne paraboliche, gli austriaci (solo
loro?) non fanno altro che fumare, bere, odiare e pensare alle loro auto
e ai sistemi d'allarme. Che bello!!
(Luca
Errico)
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