Un passo indietro

Un passo indietro è il cortometraggio realizzato dagli allievi del corso annuale 2007/2008 della scuola di cinema Pigrecoemme. Lo potete vedere qui sul nostro blog oppure, in una definizione minore – ma con tempi di caricamento ridotti – su Libero, cliccando qua. In alternativa, in una risoluzione intermedia lo abbiamo postato qui sull’ottimo Blip.tv. Sembra che se navigate con Firefox dobbiate per  forza usare questi link alternativi.
Il corto è il risultato di un laboratorio al quale hanno partecipato molti ragazzi alle loro prime esperienze con il linguaggio e la tecnica del cinema. Anche alcuni degli attori sono alla loro primissima esperienza dopo un laboratorio di recitazione condotto presso Pigrecoemme da Angelo Serio. Di questo bisogna essere consapevoli nel giudicarlo. Noi ne siamo particolarmente soddisfatti.
Ovviamente ci fa piacere ogni sorta di feedback sul blog.
Una recensione del corto, tra l’altro presentato con buon sucesso allo scorso Festival del cinema italiano di Stoccolma, è stata pubblicata dal noto blog Kinemazone. Per leggerla dovete cliccare qui.
Ricordiamo a tutti che sono ancora aperte le iscrizioni a tutti i nostri corsi.

Un passo indietro – Scuola di cinema Pigrecoemme from Scuola di cinema Pigrecoemme on Vimeo.

42 commenti su “Un passo indietro”

  1. Riferendomi al vostro cortometraggio comunico le mie perplessità sul contenuto del soggetto, e nutro fortissimi dubbi sulla qualità degli attori, in specialmodo di quel palo piazzato nella rivendita d’auto e che voi spacciate quale venditore. Se ogni consiglio è lecito ed ogni suggerimento è valido cambiate genere, cambiate staff e aborrite gli attori! Non hanno futuro! Ma soprattutto non hanno un presente!

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  2. Povero Giuseppe. Il “palo”, come lo chiami tu, è un ragazzo che ha seguito i corsi di sceneggiatura e di montaggio, non un attore.
    Gli attori, poi, non sono male, specialmente se li valuti per quel che (alcuni) sono: persone alla primissima esperienza dopo un corso di un paio di mesi.

    Credo, inoltre, che Arturo Muselli, che è un attore professionista, abbia saputo rendere il suo difficile personaggio (Damiano) con risultati fortunatissimi.

    Ho, inoltre, il vago sospetto di sapere chi tu sia per cui ti inviterei a palesarti. Critiche come la tua, protette dal più profondo anonimato, non fanno testo: si capisce subito che sono strumentali e “concorrenziali”.

    Ciao 🙂

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  3. Personalmente sono più d’accordo con la recensione di Kinemazone.
    Magari gli attori non sono da oscar, ma non fanno neanche pietà, ed il tema è difficile ed affrontato con delicatezza sia dalla regia, sia dalla sceneggiatura.

    Quel che dico io, è che dopo aver visto cosa esce mediamente dalle scuole di cinema, questo corto è una spanna sopra la media.

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  4. Vorrei replicare con qualche dato più preciso e forse come ha ben detto Fabbrocino è più giusto uscire allo scoperto. Sono uno scrittore ed un insegnante di recitazione, che per carità non ha nessuna voglia di strumentalizzare nè di criticare in maniera distruttiva il lavoro altrui anzi. Se permettete sono nel mondo della recitazione da 25 anni e con risultati che, vista la corruzione, il clientelismo e il protezionismo del cinema e del teatro moderno, sanno parlare di me molto di più che i miei appunti critici. I miei allievi hanno fatto percorsi formativi lunghi almeno tre anni ed i non dotati non li ho nemmeno illusi a continuare ma anzi ho consigliato loro di smettere o di trovare un ruolo alternativo nel campo. Non sto a discutere di metodi e tecniche recitative che ce ne sarebbe da dire, visto che credo nel fatto che ognuno possa e debba adeguarsi e impostarsi a metodi vicini alla propria dote ed alla personale visione dell’espressione mimico-verbale. Non ho mai voluto pensare di trattenere un mio allievo perchè fosse la mia fonte di guadagno ma perchè imparasse qualcosa, e permettimi Fabbrocino a vivere prima che a recitare. Ma quando si espongono i propri allievi bisogna essere pronti anche ad accettarne le critiche, e credimi so di chi e cosa stiamo parlando. La mia scuola quest’anno ha rifiutato allievi per mancanza di capacità intrinseche ad affrontare il mondo dello spettacolo ed abbiamo puntato verso altri lidi con gli attori migliori che abbiamo nel tempo formato. So io di chi parliamo quando si parla di persone che credono in un sogno ed io al sogno non li ho mai abituati, ma scoraggiati! Chi ha doti esce anche per volontà ed alcuni dei nostri oggi calcano le scene e partecipano a riprese con professionisti e non con amatoriali. Scusate se vi ho offeso ma non credo che tu abbia idea, in relazione al palo di cui detto, cosa significhi distruggere la psiche di un ragazzo che insegue un sogno ma di doti non ne ha nemmeno a volergliene benevolmente affibiare. Diversamente devo pensare che anche in tal contesto si segue un discorso di mercato e non di crescita umana, allora vi chiedo scusa se ho rovinato la vostra immagine o sminuito il vostro target. Ma ciò che è nero non puoi farlo apparire bianco, e in quanto al paragone di Mara penso vi sia una triste realtà da mettere in evidenza e cioè che se ci si paragona ad un contesto generale scadente stiamo qui ad accontentarci del meno peggio sapendo che il meglio non ci sarà mai di questo passo! O no?

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  5. Caro Nick, affermi di essere uscito allo scoperto, ma il tuo nome non lo hai voluto dire.
    Ci hai però degnato di una lunga argomentazione che, velatamente, lascia intendere che noi, diversamente da te, siamo gente che illude ragazzi e che ruba loro la paghetta. Ciò, permettimi tu, è scorretto.

    Chi viene ad iscriversi ai nostri corsi sa bene quanto propensi siamo a scoraggiare le iscrizioni invece che ad incoraggiarle. Sa anche bene quanto siamo chiari quando c’è da far capire che seguire un corso di (otto settimane o di nove mesi) non aprirà loro, in automatico, le porte di una dimensione professionale.

    Il corto che hai visto, che per altro si difende egregiamente da solo, è l’esercitazione finale di un corso concentrato sulla regia il montaggio e la sceneggiatura di 9 mesi. Questo è quel che facciamo da quasi dieci anni: corsi sul linguaggio audiovisivo. Alcuni degli attori hanno seguito un nostro corso di recitazione della durata di appena 8 settimane e, qui hai preso la cantonata più grossa: il “palo” che abbiamo cercato di spacciare per venditore d’auto nella vita, pensa te, fa proprio il venditore d’auto. Non hai dimostrato molto occhio 🙂

    Credimi, siamo gente onesta e per bene e le tue allusioni sono decisamente fuori luogo: i nostri ex allievi sono in genere molto soddisfatti: molti di loro sono rimasti nostri amici e a volte li chiamiamo a collaborare nei nostri progetti. Nessuno di loro ha mai avuto la sensazione di essere stato turlupinato. Da’ uno sguardo ai curricula dei nostri docenti e prova ad affermare che non abbiano abbastanza esperienza od ottenuto abbastanza successo per fare un buon lavoro con i ragazzi.

    Condivido l’argomento della tua crociata, ma non il bersaglio: in giro ci sono veri e propri tritacarne che dei ragazzi di cui parli tu fanno strage. Non non siamo quel tipo di organizzazione: dopo aver letto i curricula dei nostri docenti, studiato l’articolazione dei programmi, valutato le quote di iscrizione e fatto paragoni con altre strutture simili alla nostra potrai esprimere un parere più sereno sul nostro lavoro.

    Al momento sei solo un anonimo troll che, siccome è in concorrenza, viene a provocare e a lamentarsi della corruzione del mondo che lo circonda (come se noi fossimo famosi delfini di qualche politico) Forse sai essere qualcosa di meglio.

    Per altro, se vorrai mostrarci i tuoi capolavori siamo qui in attesa.

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  6. Se continui a rispondere alle mie provocazioni non fai altro che darmi ragione. Non ho bisogno di vantarmi della mia arte perchè non credo, come te, di non dover dimostrare niente a nessuno. Mi auguro che un giorno tu possa sconfessarmi ma concedimi dei dubbi su quanto ho visto, poco magari e te ne do pieno atto ma mi era sembrato diverso da come la vedi tu. Il senso artistico è in qualsiasi opera condivisa da almeno un gruppo dice U. Eco nella sua “Opera Aperta”, ma se qualcuno se ne discosta bisogna rispettarlo comunque. Chiedo scusa se ti sei offeso sul discorso della “paghetta” come la chiami tu ma ultimamente devi concordare che molti fanno così e io non ti conosco ma mi fa piacere che tu sia reattivo a riguardo perchè fa pensare ad uno spirito diverso. So benissimo che il venditore d’auto fa quel mestiere ma sta a te a capire con quale animo fragile hai a che fare. S’illude per qualsiasi cosa e se lo scoraggi forse capisce che non è il caso d’andare in giro e pubblicizzare la sua presenza in quel corto come se oramai fosse un artista affermato. Senza saperlo a volte si fanno danni irreparabili. Se sei una persona sensibile come dici ora credo tu abbia capito il mio sfogo ed il mio forzato anonimato.

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  7. Credo solo che tu sia un fastidioso troll e che, se devo darti ragione devo anche ritenermi diffamato. Forse è meglio che tu abbia torto.

    Capire le ragioni del tuo anonimato? Presto fatto: fai vigliacche illazioni e l’anonimato ti protegge.
    Inoltre, da concorrente che viene a trollare qui, l’anonimato ti protegge (ma non del tutto) da una colossale figura di merda.

    E poi, una volta per tutte, il buon Giuseppe non vuole affatto fare l’attore, ma voleva imparare a scrivere di cinema. Non credo che passi le giornate davanti allo specchio a ripetere “Stai parlando con me”?

    Ti do un ultimo protip: ti sei chiesto come mai il nostro blog, aperto ai commenti, non ha mai dovuto ospitare il commento di un allievo deluso?

    Ciao e alla prossima.

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  8. Grazie Giacomo di aver preso le mie difese, infatti io non voglio diventare assolutamente un attore per rispondere a nick. Sono solamente un appassionato di cinema iscritto ad una scuola professionale con ottimi insegnanti …

    E se posso consigliare a qualcuno di fare la scuola Pigrecoemme lo farò: sono tutti dei professionisti del settore mi avete insegnato tantissimo …
    Un grazie a tutti …

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  9. Prego Giacomo e solo un piacere intervenire e dire la realtà dei fatti … A presto vi verrò a trovare a scuola ok … qualunque cosa chiamatemi …

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  10. NICK SEI UN GRANDE!!!!!!!!!!! come tutti, ti nascondi dietro l’anonimato, ma mi hai fatto venire il desiderio di iscrivermi alla tua scuola che si “permette” di “scartare” chi non merita di varcare la soglia dei tuoi locali………..!!!!!!!!
    Ho letto per solo caso queste recensioni, non conosco assolutamete nessuno della scuola cui tu fai riferimento con le tue “professionalissime…….” critiche, ma mi ha colpito la tua arroganza che certamente nasconde qualcosa che ai più sfugge…., qualcosa come se…..avessi avuto qualche dispiacere particolarmente grave per il quale devi prendertela in questo modo…………
    Devo dire che sei estremamente “umano”, rappresenti in pieno quello che è l’essere umano, si nasconde e non si presenta per paura di rappresaglie……ma sai, dall’impressione che ho avuto da queste persone che hanno scritto sul Forum, sono persone che non mi sembrano nè violente nè pericolose, anzi!!!
    Ho visto il filmato, è bello, intelligente, l’unico problema è che deve essere compreso bene…….questo è l’unico problema!!!!
    Gli “attori” sono stati bravi per il significato che hanno voluto dare, non sono certo attori professionisti, ma veramente disponibili e pieni di buona volontà di esprimersi.
    Mi dici quel’è la tua scuola, per piacere???? Abbine il coraggio, sii uomo vero, non ti limitare solo ad una critica sterile che dimostra che probabilmente hai avuto qualche disilussione……….forse artistica!!!
    Aspetto un tuo contatto per incontrarti e per imparare a recitare nella tua scuola che, a quanto pare, deve essere portentosa!!!!!!!!!

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  11. Vorrei ringraziare Nick per le “fantastiche” critiche al nostro corto.Qui nessuno di noi si aspetta una nomination agli Oscar, ma quel che è certo è che abbiamo lavorato con impegno e costanza in un progetto in cui tutti abbiamo fortemente creduto.E’ stata un’esperienza davvero interessante e formativa, soprattutto per quelli che, come me, erano alla loro prima esperienza. Ho trovato nel gruppo di Pigrecoemme persone valide e oneste, che amano quello che fanno e che certo non illudono nessuno. Cercano solo di fare bene il loro lavoro e, per quanto mi riguarda, credo ci riescano.Mi dispiace per i tuoi allievi Nick, non credo che si possa lavorare “nel mondo che crea sogni” con qualcuno che li uccide!!!Fortuna che non ti ho incontrato…
    Un saluto ai ragazzi di Pigrecoemme.E sono daccordo con Giuseppe, consiglierò a chiunque me lo chieda di seguire i vostri corsi. Grazie di tutto! Roberta.

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  12. Bravissima roberta grazie mille … e sono d’accordo con la tua critica … Abbiamo lavorato tutti con grande impegno e passione soprattutto , e ci abbiamo messo davvero l’anima ed il cuore …

    In questo progetto …

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  13. Non sono un allievo della scuola nè sono un attore in erba o un artista di qualsiasi genere. Sono capitato qui per svariati motivi ed ho persino visto il cortometraggio (ma guarda un po’… ).
    Così, dall’esterno, devo riconoscere che il buon Nick ha dimostrato vigliaccheria, arroganza, un evidente rancore e tanta meschinità da vendere.
    Una critica come la sua, scritta a viso aperto e senza maschere, avrebbe avuto un peso ben diverso, ma fatta in questi termini è soltanto aria fritta.
    Se davvero ha una scuola di recitazione, piango i poveri allievi che ci capitano.

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  14. Non commento i post di Nick perché la gente così frustrata mi fa compassione.
    D’altronde, i suoi tentativi denigratori si sono rivelati piuttosto vacui -si sa, l’ intelligenza non è cosa da tutti.
    Mi limito a dire che ho preso parte al corto dopo aver seguito un corso di due mesi a Pigrecoemme ed è stata una bellissima esperienza.
    Mi sono trovata molto bene con loro sia dal punto di vista umano che professionale: sono tutti seri e competenti (come si evince già dai loro curricula) nonché persone di grande onestà intellettuale. E poi sono oltremodo chiari sin dall’ inizio sul fatto che i loro corsi non avviano automaticamente ad alcuna carriera professionale, come credo possa confermare qualunque altro allievo o ex allievo.

    Per Giacomo: che faccio lo brucio il contratto di iscrizione in cui mi garantivate che sarei diventata la Meryl Streep nazionale?? 🙂

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  15. Uuuuuhhh è vero, ho letto male!!!
    …e non a caso mi chiamavo Maria nel corto! 🙂

    Ciao Marco e un saluto caloroso a tutti i ragazzi (anzi i “padroni di casa”) di Pigrecoemme…caloroso ma non troppo che il mio fidanzato si arrabbia ahahahah… 😀

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  16. A me di questo corto piace solo l’attore che fa l’operaio che chiede “ma je vulesse sape’, ma ‘e sindacati che fann’?”.

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  17. Invece a me piace solo quando dice, in inglese però, Chinese or not Chinese…

    E’ lì che si vede il vero lavoro fatto all’actor studio di P.zza Portanova…

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  18. Non ho frequentato corsi alla pigrecoemme e non ho partecipato alla realizzazione del cortometraggio,perciò il mio è un parere oggettivo e “neutrale”.Di persone che nella vita sono interessate solo ai soldi e fanno qualcosa solo se c’è un tornaconto personale ne ho conosciute tante e di certo posso dire che non è il caso dei docenti della pigrecoemme.Ho avuto la fortuna di collaborare con loro alla realizzazione di uncortometraggio:ebbene,pur non essendo iscritti ai loro corsi,siamo stati diretti da alcuni docenti pigrecoemme con passione,pazienza e professionalità: sono restati a girare con noi fino a orari improbabili e,grazie a loro,anche se all’inizio non sapevano da dove cominciare, siamo riusciti a tirare fuori un corto niente male,che ha avuto critiche positive ed è stato anche proiettato in un festival piuttosto importante.Raramente mi è capitato di collaborare con persone tanto disponibili e preparate allo stesso tempo.Trovo che alla pigrecoemme nutrano innanzitutto una passione smisurata per la materia che insegnano e soprattutto,sanno insegnarla!E in maniera comprensibile e con molta umiltà(cosa molto rara, vista la presunzione di altri che hanno scuole di recitazione e hanno scritto su questo blog).Poi non credo che si ci debba iscrivere ad un corso simile solo ed esclusivamente se si ha la certezza di diventare “famosi”, il cinema o la recitazione sono una grande passione,a prescindere se sarà o no il campo in cui si lavorerà “da grandi” e studiandoli a fondo si può comprenderli meglio e amarli di più.Tornando a “Un passo indietro”, io la recitazione in questo corto non l’ho trovata così terribile(ho visto cose peggiori da persone che studiavano recitazione da anni…)e comunque non si deve dimenticare che la maggior parte degli attori sono stati davvero bravi.Nella critica di un lavoro non si ci può soffermare su una piccola imperfezione trascurando tutti i lati positivi che,secondo me,in questo corto sono davvero tanti.Bè ho scritto tanto,scusatemi,comunque riassumendo:a me il corto è piaciuto molto,trovo che i docenti della pigrecoemme sono preparati,così come gli allievi che ne escono e faccio i complimenti a tutti!!!

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  19. Bene,

    noto con piacere che il thread del blog è tornato ad essere il corto metraggio… Probabilmente il buon Nick non ci sta leggendo più pensando che tutti quelli seguenti al suo, sono stati messaggi pilotati… Forse è meglio così, vi pare?

    Il buon Giacomo, sta cercando di organizzare una mini rassegna dove verrà proiettato il corto di cui sopra insieme ad altri che erano presenti a Stoccolma; sono certo che al più presto avremo aggiornamenti in merito.

    Dico ciò in quanto stavo aspettando quell’occasione per ringraziare il cast e tutta la troupe ma il tempo sta passando e visto che, a quanto vedo, questo blog lo leggono un po’ tutti, approfitto per ringraziare ufficiosamente chi, nei mesi scorsi, ha dedicato del tempo per scrivere, preparare, produrre e post-produrre “Un passo indietro” che, con orgoglio, sta facendo bella mostra di sé un po’ ovunque sulla Rete (a parte qualche piccola sbavatura :O))) )…

    Grazie! Vi abbraccio tutti.

    Marco

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  20. Carmen, grazie delle nelle parole 🙂 E’ davvero una ricompensa vedere che le persone con cui hai avuto a che fare impiegano il loro tempo e si consumano le falangette sulla tastiera per raccontare di aver avuto una bella esperienza con te.

    Questo, ovviamente vale anche per gli altri intervenuti 🙂

    Marco: Katia ha detto che vuol fare la rassegna. Abbiamo anche una data ipotetica, ma dobbiamo stare attenti a non sovrapporre più eventi. Ne parliamo, comunque, da vicino 🙂

    A che sbavature ti riferisci? Il primo upload su Blip.Tv si inceppa per pochi fotogrammi in due punti, ma il secondo va liscio. Se ci sono altri problemi di cui non mi sono reso conto fammelo presente…

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  21. Ciao, ragazzi posso solamente dire questo , siete mitici tutti quanti , saluto Marco, Rosario, Corrado e tutti via via … E’ stata l’espeienza bellissima quella di partecipare a questo progetto.

    Ps. Ripeto sicuramente vi consiglierò e se posso dire la verità siete anche più professionali di altre scuole e, ed il corto e riuscito davvero bene …

    Un saluto a tutti ed un in bocca al lupo a Marco…

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  22. Sono una dei due scenografi del corto, e penso di parlare a nome di entrambi se dico che è stato un piacere lavorare con voi. Tutti, dai docenti agli allievi, si sono dimostrati assolutamente professionali e anche se c’era chi aveva più e chi meno esperienza non contava: si collaborava per concretizzare un progetto con lo stesso entusiasmo e impegno ed inoltre, cosa che non guasta, il clima era disteso e ci siamo divertiti moltissimo. Magari gireremo anche qualcuno dei mille spin-off che ci sono venuti in mente… Rosario, prendili in considerazione, secondo me meritano!
    Ci vediamo alla proiezione, fateci sapere.
    Un saluto affettuoso a tutti. 🙂

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  23. Concordo perfettamente con quello che ha scritto Anna Maria, girare questo corto è stata una bellissima esperienza e, cosa ancora più importante, ci siamo tutti divertiti un sacco.
    Incrociamo le dita per questa “ipotetica data” (ma perché Giacomo è così sibillino? forse l’ uomo enigmatico piace più alle donne?? 😀 ) e ci vediamo tutti lì… ma anche prima, perché no?! 🙂

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  24. A questo punto mi tocca ringraziare Nick perché, si sa, la polemica tira, e, senza il suo intervento, difficilmente sarebbero intervenuti conoscenti e non conoscenti a difendere a spada tratta il nostro operato. In maniera totalmente gratuita ché, avendo pagato, se avessero avuto qualcosa da ridire avrebbero avuto più titolo di Nick a vuotare il sacco. Mi fa piacere che negli interventi di Giuseppe, Marco, Roberta, Sara, Anna Maria ci sia un leit motiv: la passione. Mi fa piacere, perché significa che ciò che ci anima da anni (la passione appunto) risulta palpabile quando ci si trova a lavorare con noi. A Nick dico che prova di questa passione è il fatto che ormai da 10 anni resistiamo in una città difficile come Napoli, senza uno straccio di contributo pubblico, ma con un grande successo “di” pubblico. Abbiamo negli anni avuto studenti da Roma (sì sì da Roma), da Potenza, da Bari, da Cerignola, dalla Francia, dalla Finlandia, dalla Svizzera, dal Brasile, da Londra, dalla Sardegna. Se avessimo truffato in 10 anni all’incirca più di 10000 persone, credo che a quest’ora non potremmo cacciare il naso fuori di casa. Sia chiaro: non offriamo opportunità, ma quanto pubblicizziamo tanto offriamo. Trasparenza quindi: è questo il nostro merito. E la passione. E la competenza. Ed il fatto che ci divertiamo a fare il nostro lavoro. Grazie a tutti per le belle parole.

    Questo messaggio serio di Rosario si autodistruggerà tra 20 giorni. Il suo estensore non può permettersi di rovinare la sua immagine di goliardico giocherellone 🙂

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  25. Ciao, ragazzi.

    Sono Antonio, il “docente” di regia televisiva.
    Io il corto lo avevo visto prima della sua pubblicazione ufficiale in una versione non definitiva, priva di titoli, musica e orpelli, e, salvo piccoli rilievi tecnici che feci a Giacomo, era bello anche grezzo.
    Complimenti a tutti.
    Tanto per “non” prender parte alla polemica oso dire la mia.
    Come “saggio di fine corso”, “Un Passo indietro” mi sembra dignitoso, considerando il tema non facile e le poche ore che gli allievi hanno avuto per imparare teoria e pratica di un mestiere che alcuni non imparano neanche in una vita intera (hai capito Nick?).

    Certo, a parità di realizzazione tecnica, se si fosse scelto, ad esempio, un tema comico-brillante, il risultato forse sarebbe stato migliore, ma le cose semplici raramente alla fine soddisfano, e come si
    è già detto in altri post di questa discussione, alla scuola Pigrecoemme non illudono gli allievi.
    Meglio far credere loro (ed i miei allievi me ne sono testimoni), che il mondo dello spettacolo, prima di essere lustrini e paillettes è puzza di sudore e lacrime.
    Chi denigra il lavoro degli altri, specialmenmte se fatto per passione e senza scopo di lucro, dimostra solo di non sapere quanta fatica c’è dietro, a dispetto di quello che si vuol far credere (hai capito Nick?).

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  26. Grazie Antonio per i complimenti , la passione per il cinema che ci accomuna a tutti è una grande cosa. Abbiamo avuto pochissimo tempo per girarlo, il corto, e davvero tutti ci siamo impegnati al massimo. Una grande soddisfazione per tutti …

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  27. Nessuno finora ha colto il profondo aspetto psicologico del corto; si mette in scena finemente quanto una “sofferenza psichica” di un proprio figlio contenga in se anche quella del genitore stesso.
    L’autismo di Damiano viene strattamente messo in correlazione con quello paterno.
    Il padre, nel sogno, vede se stesso nel figlio; egli ha immesso nel figlio le sue “parti autistiche” portandosele sempre con se, e senza perdere la speranza di poterle trasformare.
    Alla fine del corto, non a caso, è Damiano che porta il padre…ed è Damiano che tenta di farlo uscire dal solito percorso..
    I ragazzi, tutti, hanno colto ed inscenato aspetti profondi dell’essere umano: il bisogno della madre di non sperare in um miglioramento del figlio considerandolo cosi,seppur inconsciamente, come capro espiatorio dell’insoddisfazione e disillusione di tutta la famiglia; l’atteggiamento “patologicamente” cupo e rigido del padre(appunto i suoi tratti autistici-autos=chiusura in sè), l’imbarazzo e l’emozione insieme rappresentati dal venditore di macchine, sentimenti che spesso i ragazzi autistici inducono negli altri sconosciuti.
    Guardando questo corto si entra nel mondo di questa famiglia proprio per come i ragazzi hanno rappresentato questi difficili ruoli; la bravura del regista e degli attori consiste proprio nella capacità di far entrare gli altri nei panni dei personaggi.

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  28. Quest’ultimo commento non può essere stato fatto se non da una persona che è particolarmente sensibile, se non proprio psicologa.
    Anche io sono d’accordo con Alessandra, il nome di chi ha firmato l’ultimo commento.
    Ho visto il filmato, mi è piaciuto moltissimo. Bravi.
    Certamente avrà un seguito questo corto.
    Gianpaolo.

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  29. Sicuramente! SI intitolerà 2 passi indietro, alza un braccio, poi l’altro, batti le mani, fai una riverenza…
    🙂 Scusate non ho resistito

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  30. Rosario sei un grande , comunque grazie mille per i commenti , sia ad alessandra che a Gianpaolo per i complimenti da parte di tutti …

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  31. Ciao a tutti! Ho avuto questo link da pochi giorni e oggi ho visto finalmente il film! Per me, è un ottimo film di fine corso, nonché di debutto registico (confrontato con primi corti a cui ho partecipato). Sono contento di essere nei titoli. Poche ore di lavoro assieme, purtroppo, ma vissute bene e con risultato! A prop. della recitazione, vorrei incoraggiare gli attori che hanno partecipato: complimenti, ragazzi! Francamente, non vedo sbavature! La prova non era semplice ed è stata dignitosamente superata, grazie anche a giuste scelte registiche anti-naturalistiche, per fortuna! Grazie a tutti, davvero! Me lo metto in curriculum! Se vogliamo lavorare ancora insieme sono pronto. Quand’è la presentazione ufficiale? A presto!

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  32. Esterno-Notte.
    Un Internet point di una tetra e umida sera di Fuorigrotta. Ho una camicia dello stesso identico colore della mia bottiglina di Peroni: marrone-rimpianto e questo non aiuta a scrivere, porca miseria…
    Chi conosce lo stato d’animo che mi accompagna in questi giorni, sa bene che il mio non è uno di quei momenti che metteresti mai manco in un’ipotetica top 1.000.000 dei periodi più felici. E non dico altro.
    Non era molto diverso, a dirla tutta, quando, ormai diversi mesi fa, da docente di sceneggiatura di Pigrecoemme, vedevo prendere forma l’ipotesi di racconto che poi sarebbe diventato Un passo indietro. Un nugolo di suggestioni, a ben veder, intorno ad un unico fantasma: la discrepanza dolorosa tra quello che vorremmo essere e quello che siamo. Perché Un passo indietro parla del dolore di quello che siamo, sì. Della nostra finitezza. Che non può dar gioia se non nella malinconica follia di credere che un abbraccio, un giorno, possa mai essere l’argine dell’abisso. Anche solo per un momento.
    Non è così, e lo sappiamo tutti
    Eppure Un passo indietro, secondo me, resta una bella storia d’amore, a cui – certo, non ci giro intorno – sono molto legato e per questo sono contentissimo che stia raccogliendo tanta attenzione. Non dimentico lo scetticismo iniziale con cui, da più parti, era stata accolta l’ipotesi di questo racconto. Che so bene come sia la tipica storia in bilico costante tra sublime e ridicolo.
    Ma resto dell’idea che, sebbene il film manchi di insistere su un momento per me fondamentale (mi avrebbe fatto piacere che si sottolineasse di più il passaggio iniziatico e misterioso rappresentato, per Damiano, dal passaggio della “soglia” della concessionaria, ecco), sia un buon lavoro. Per il quale, anch’io sento di dover ringraziare, con particolare riguardo, gli attori e gli allievi dello scorso anno di Pigrecoemme, e tra questi, più d’ogni altri, Marco Pugliese.
    Un grazie speciale, infine, a Claudio Grimaldi che, col suo lavoro, ha dato esperienza, entusiasmo ed un lirismo profondo e concreto alla sceneggiatura di questo corto contribuendo a fare di Un passo indietro quello che è: un lavoro sentito e sincero sulla responsabilità. Sul coraggio. Sulla paura fottuta. Ripeto, sull’amore.

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  33. In questa piega da notte degli oscar che questa striscia di commenti ha pur preso – e che il mio precedente intervento non ha fatto altro che rafforzare – ho colpevolmente dimenticato di ringraziare (ehm, eccola l’imbarazzante sindrome da the winner is…) due persone che a questa piccola produzione hanno lavorato con solita e straordinaria professionalità e disponibilità: Ciro Lima Inglese e Annamaria Saviano, due giovani scenografi particolarmente attenti e dotati che hanno contribuito a tingere questa storia di una qual eterea e toccante – a mio avviso – ulteriore sfumatura poetica.
    In particolare, me lo concederanno tutti quanti, saluto Annamaria Saviano, che ha riversato in questo racconto, prima col garbo di chi attende, poi con l’assenso dell’intelligenza, una cura ed una simpatia più vere e più profonde.

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