Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura
o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
(art. 5 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
All’indomani della sentenza di condanna del tribunale di Strasburgo, l’Italia ha scoperto di non avere una legislazione sulla tortura. Al netto di considerazioni di pancia, di quelle da indignados per intenderci, si diceva qui a bottega che la cosa potrebbe non essere interpretata in modo negativo, perché una nazione che non concepisca simile aberrazione non ne prevederà neanche le conseguenze. I fatti, tuttavia, dimostrano che, invece, alla tortura si è fatto ricorso eccome, e non certo dal G8 di Genova.
Il caso dell’anarchico Pinelli, tanto per raccontare di un periodo, quello degli anni di piombo, in cui il ricorso alla tortura da parte degli organi di polizia è ben più che un sospetto.
La tortura è strettamente legata ad una condizione di sopraffazione e, di conseguenza, non può prescindere da due attanti: il detentore del potere, il carnefice, e la vittima. Dopo l’11 settembre 2001 (quindi dopo i fatti della Diaz) la tortura ha trovato nuova linfa. E inevitabilmente ha invaso l’immaginario audiovisivo. Basti pensare a serie come 24, che fa della tortura quasi una presenza costante di sceneggiatura (quasi una nuova tappa obbligata del vogleriano “viaggio dell’eroe”), o a quanto subito da Theon Greyjoy, ad opera di Ramsay Snow, in Game of Thrones, per non parlare del cambiamento, proprio a seguito di tortura, di Nicholas Brody in Homeland o dell’uso particolare che si fa del cucchiaio in Utopia.
Vi proponiamo 10 film che affrontano, più o meno latamente, il tema della tortura.