Dal 28 novembre al 3 dicembre 2011, gli spazi napoletani dell’Institut Français Le Grenoble, del Goethe Institut e dell’Instituto Cervantes e la sala 2 del cinema Modernissimo daranno vita a una rassegna sul Cinema fantastico che ospiterà anche un ciclo di film brevi, Fantasticorti, a cura della Scuola di cinema Pigrecoemme.
La rassegna, come lo scorso anno, è un’occasione per cinefili e semplici curiosi per immergersi, tra pellicole rare, titoli di grande successo e anche eventi spettacolari, in uno dei generi più affascinanti della Settima arte, il fantastico, appunto, che, sin dagli albori della nascita del Cinématographe, grazie al genio visionario di un autore come Méliès, è uno degli elementi mito-poietici fondanti del cinema come arte.
L’ingresso agli spettacoli è gratuito fino a esaurimento posti, tranne quello di giovedì 1 dicembre al Modernissimo, dove il biglietto costerà 4 euro. Potete scaricare il programma completo delle proiezioni e degli eventi sul sito del Grenoble.
Di seguito, dopo una breve introduzione, troverete la presentazione dei cortometraggi in rassegna e il programma completo delle proeizioni di Fantasticorti.
L’immagine cinematografica come visione fantastica
Il Fantastico, per Tzvetan Todorov, si basa sull’improvvisa credibilità, grazie alla Mimesi, di ciò che semplicemente è incredibile. Fantastico sarebbe, cioè, tutto quello che non dovrebbe essere e che, invece, in qualche modo, sembra che sia, e che, per questo, finisce con l’esserlo.
Ma, in quest’accezione, non è forse il cinema – “ombra elettrica” che, come ipotizzato da Siegbert S. Prawer, narra sempre, prima di ogni cosa, di ombre – il momento estetico privilegiato in cui mettere a confronto l’ipotesi del reale con i calembour di cui è capace l’immaginazione?
In tal senso, la breve rassegna di cortometraggi sul Fantastico, che la Scuola di cinema Pigrecoemme è stata chiamata a selezionare, offre uno sguardo inevitabilmente parziale, ma alquanto preciso di tali suggestioni, presentando una panoramica, eterogenea e curiosa, su un’idea di visione cinematografica che, prima che Gestalt, è sempre tensione metafisica e narrazione di una “visione”, immarcescibilmente, immaginaria e interiore. In una parola, fantastica.
Fantasticorti
Dieci i titoli in rassegna. Si parte con «Souvenir» di Senny Rapoport che, da un’iniziale suggestione alla Cortázar, si scioglie in una non meno inquietante ipotesi di alienazione mentale.
«Altri 30 anni» di Ivan Forastiere si cimenta nel tòpos del viaggio nel tempo, risolvendo la vicenda con un accento sconcertante tra il pulp e il romanticismo.
Poi è la volta di un videoclip, quello che Elena de Candia ha girato per Victorzeta e I fiori blu: «Lascia che mi lasci andare» è un lavoro sospeso tra racconto onirico e un inquietante universo felliniano, con una nuance di ilare sensualità.
La rassegna continua con «Loving statue», dove Federico Cappabianca trasforma una living statue, nel magico anello di congiunzione tra sogno e desiderio.
Con «Dòn», di Riccardo Papa e Michele Salvezza, siamo invece di fronte ad una divertente operazione, dove coscienza metatestuale e sguardo sinceramente poetico si fondono in un racconto di rara leggerezza.
Ne «La fuga», Iacopo Di Girolamo cesella una figura tragica, che trova una sua fantastica rivalsa in un improvviso volo icarico, i cui esiti restano sospesi nelle infinite ipotesi del fuori campo.
Il giovane regista francese Joe Zerbib, con «Les Moires», rivede invece il mito delle Moire, immettendo, nelle ben note, tragiche figure del mito, l’ombra cupa del dubbio esistenziale.
«Do You See Me?» di Alessandro De Cristofaro è una suggestiva mise en abîme sulla funzione scopica (e sull’ossessione d’amore), messa in scena attraverso un affascinante gioco magrittiano.
«La mia storia» di Michele Salvezza, con un voice over di malinconica ironia, ci introduce nel mondo di una giovane vittima di inusitate violenze, che trova la sublimazione definitiva in un finale fantastico e commovente.
«La fabbrica dei volti noti», infine, diretto da Riccardo Papa, ci mostra un sarcastico e surreale simposio. Tra i convenuti: un faustiano Walt Disney e un quanto mai stralunato Andy Warhol. E c’è pure Babbo Natale! Come dire?, più fantastico di così…
Lunedì 28 novembre
Institut Français Le Grenoble Via Crispi, 86
h 18,30: «Souvenir», regia di Senny Rapoport, 15′ (Italia, 2010). Incontro con l’autore.
Martedì 29 novembre
Institut Français Le Grenoble Via Crispi, 86
h 18,30: «Altri 30 anni», regia di Ivan Forastiere, 13′ (Italia, 2008). Incontro con l’autore
Mercoledì 30 novembre
Goethe Institut Riviera di Chiaia, 202
h 18,30: «Lascia che mi lasci andare» – Videoclip per i Victorzeta e I fiori blu, regia di Elena de Candia, 3′ (Italia, 2011). Incontro con gli autori.
Institut Français Institut Français Le Grenoble Via Crispi, 86
h 20,30: «Loving statue», regia di Federico Cappabianca, 8′ (Italia, 2011). Incontro con l’autore.
h 20,45: «Dòn», regia di Riccardo Papa e Michele Salvezza, 8′ (Italia, 2007). Incontro con gli autori.
Giovedì 1 dicembre
Institut Français Le Grenoble Via Crispi, 86
h 18,30: «La fuga», regia di Iacopo Di Girolamo, 5′ (Italia, 2011). Incontro con l’autore.
h 18,45: «Les Moires» (in francese con sottotioli in italiano), regia du Joe Zerbib, 18′ (Francia, 2011). Incontro con l’autore.
Cinema Modernissimo Via Cisterna dell’olio, 59
h 20,30: «Do You See Me?», regia di Alessandro De Cristofaro, 13′ (Italia – USA, 2006). Incontro con l’autore.
Venerdì 2 dicembre
Instituto Cervantes Via Nazario Sauro, 23
h 18,30: «La mia storia», regia di Michele Salvezza, 7′ (Italia, 2011). Incontro con l’autore.
Sabato 3 dicembre
Institut Français Le Grenoble Via Crispi, 86
h 10,00: «La fabbrica dei volti noti», regia di Riccardo Papa, 20′ (Italia, 2011). Incontro con l’autore.