Un’intervista allo scrittore Ermanno Rea, a cura di Emilio Marrese, raccoglie la suggestione di un’inchesta fotografica, semplice e forse per questo devastante: le paure dei napoletani. L’articolo, sul Venerdì di Repubblica in edicola oggi, parte infatti da una mostra fotografica – “Io ho paura” – organizzata, anche se il giornale non ne dà notizia, in collaborazione con la scuola di cinema Pigrecoemme, in occasione della ormai notissima kermesse L’arte della felicità delle associazioni Achab e Shiné, che si terrà a Napoli dal 28 marzo al 5 aprile e che si aprirà, proprio il 28 marzo alle 9,30 al Teatro Mercadante con la proiezione dell’omonimo video sulla paura.
Tre pagine, fitte, interessanti, emozionanti. Con una selezione delle numerose fotografie in mostra, con un impianto semplice eppure eloquentissimo: gli autori, molti dei quali provenienti dai corsi di fotografia di Pigrecoemme o invitati a partecipare da Giacomo Fabbrocino, responsabile della scuola che firma anche un intervento in catalogo, erano invitati a fotografare i soggetti con un cartello che rivelava le proprie paure. Un effetto didascalia quasi da fumetto degli albori che, nella evidente interazione tra elemento testuale ed iconico, ora con tenera ingenuità ora con sguardo più scaltro sulle potenzialità del linguaggio specifico, fornisce una sorta di portfolio delle emozioni della Napoli contemporanea.