I fondamentalismi in 10 film fondamentali

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Si può parlare di fondamentalismo, di terrorismo, evitando di esserlo a propria volta? Perché, senza per questo essere tacciati di buonismo, siamo convinti, con Kant, che la dialettica sia necessaria anche per giungere al trascendentale. Decostruendo. E come decostruire se non attraverso l’analisi? Una lista di film perché si problematizzi l’argomento fondamentalismo, perché si capisca che i fondamentalismi sono tanti e spesso ad un attacco fondamentalista segue una risposta fondamentalista. Buona lettura e, ci auguriamo, buona discussione.

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Camminando. Incontro e mostra con Alessandro Santulli

Incontro e mostra con Alessandro Santulli

Sabato 9 aprile 2016, alle ore 16:00, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici, che ha già accolto artisti come Antonio Biasiucci, Gianni Fiorito, Luciano Ferrara, Gianni Pinnizzotto, Ilaria Abbiento e Raffaela Mariniello, la Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli ospita Alessandro Santulli, che illustrerà il suo lavoro foto-antropologico.

Modalità di partecipazione

L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia della Pigrecoemme.
Prenotazioni e info al numero 081 5635188.

L’autore e i temi dell’incontro

Ripercorrere l’itinerario fotografico di Alessandro Santulli è molto difficile: il suo fotografare è tutt’uno con l’esperienza di esplorare i luoghi; è un contagioso intensificatore di vita. Una mostra fotografica non può riuscire a raccontare la sua esperienza di scoperta del territorio e quest’incontro alla Pigrecoemme è solo un omaggio alla sua instancabile energia.

Alessandro ha il merito di averci fatto scoprire il mondo dei piccoli borghi, dei centri rurali, dei tanti luoghi in cui si svolge la vita quotidiana, di aver reso straordinario quanto spesso sfugge alla nostra attenzione.

Alessandro si lascia attraversare dai luoghi, ne diviene parte e le fotografie sono la traccia viva di questa sua esperienza.  La sua è innanzitutto una ricerca di umanità, di come gli spazi sono vissuti, di come il paesaggio si nutre del lavoro dei contadini.

Una bella frase di Alessandro è che ogni luogo è il centro del mondo: ogni luogo, se noi lo vogliamo, può essere il più bello; spetta solo a noi renderlo tale. Straordinaria è la sua empatia con i soggetti, che ferma per strada, che lo invitano a casa e che, fiduciosi, lasciano impronte dei propri sguardi sul supporto sensibile della fotocamera.

La sua fotografia è priva di intellettualismi, vive e si confronta con il mondo in modo spontaneo. Alessandro si sente parte della natura e vuole confondersi con essa ed il suo lavoro fotografico è un grande album di famiglia, perché ogni cosa che incontra diventa parte della sua grande famiglia: pastori, contadini, animali; nessuno è escluso.

Alessandro sta realizzando una documentazione della provincia di Caserta, in particolare del Matese e dell’ Alto Casertano, ma che coinvolge altre zone della Campania, preziosissima: un mondo che forse sta scomparendo ha trovato un custode sensibile e deciso. Ormai sono tantissime le persone che lo seguono nelle passeggiate e che hanno imparato ad immergersi nella natura, rispettandola ed amandola. Luoghi turisticamente poco attrattivi come Valle Agricola, Letino, Conca della Campania e tanti altri sono stati “invasi” dal suo gruppo di esploratori che dopo aver realizzato le foto le donano ai soggetti ritratti, costituendo un meraviglioso album all’interno delle singole case.

La sua grande conoscenza del territorio è un patrimonio da non disperdere, il suo approccio concreto e sognatore è da prendere ad esempio per conoscere, tutelare e valorizzare la nostra terra. Alessandro ci ha donato nuovi occhi per vivere i luoghi della quotidianità, spetta a noi comprendere e tutelare la loro particolarità.

 Luca Sorbo

l'evento su facebook

Incontro con Patrick Vollrath (candidato all’Oscar), Dustin Loose e Ilker Catak

registi-tedeschi

Grazie alla collaborazione col Goethe Institut e con la  sua responsabile Johanna Wand, Mercoledì 9 marzo alle 16:00, presso la Scuola di Cinema Pigrecoemme in
Piazza Portanova 11 a Napoli, gli allievi della scuola e gli appassionati di cinema potranno incontrare tre giovani registi tedeschi, vincitori nel 2015 di tre Student Academy Awards a Los Angeles: Patrick Vollrath, diplomato all’Accademia di cinema di Vienna sotto la guida di Michael Haneke e autore di Alles wird gut (Tutto andrà bene), quest’anno tra i candidati all’Oscar per il miglior corto; Dustin Loose, autore di Erledigung einer Sache (L’ultima volontà) e Ilker Çatak, che ha diretto Sadakat (Fedeltà).

I tre registi racconteranno la loro esperienza formativa e professionale e si confronteranno con aspiranti registi e giovani autori del nostro Paese.

Patrick Vollrath, Dustin Loose e Ilker Catak  sono ospiti dell’ Istituto Goethe di Napoli
nell’ambito della rassegna Montagskino – I tedeschi del lunedì che il 7 marzo alle 18,30 prevede la proiezione dei tre cortometraggi.

Modalità di partecipazione

L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà moderato da Rosario Gallone, fondatore della Pigrecoemme e curatore dei corsi di regia.
Prenotazioni e info al numero 081 5635188.

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Salverà, Jeeg Robot, l’Italia dalla commedia?

jeeg robot salverà l'italia

La differenza tra Gabriele Mainetti ed i Manetti Bros. non è solo in quella vocale che introduce la seconda sillaba del cognome, ma in un approccio completamente diverso al cinema di genere. Laddove i Manetti giochicchiano sì coi topoi dei generi che, però, non hanno mai capito fino in fondo (sicché, da Zora la vampira ai vari televisivi RexColiandro, si avverte una superficialità simile a quella dei lavori di Robert Rodriguez: entrambi suscitano simpatia per un limitato periodo di tempo dopo di che sopraggiunge la noia), Gabriele Mainetti dimostra non solo di conoscerli, ma di averli assimilati ed introiettati. I generi, per i Manetti, sono tutti (in Zora, ad esempio, rifacevano pedissequamente, con tanto di colonna sonora, una sequenza in split di Superfly), mentre Mainetti, checché ne dicano uffici stampa (per motivi di lancio promozionale) e giornalisti con la memoria corta, guarda soprattutto ai generi rivisitati dagli italiani: il cinema bis nella sua estrinsecazione migliore, perché, se è vero che questa definizione designa il cinema che rifà il cinema mainstream con mezzi ridotti (e non include solo la serie B, ma si estende a tutti i tentativi, anche quelli di serie Z), possiamo anche azzardare che il bis rifà sì, ma, come avviene nei concerti in cui viene richiesto, rifà il meglio.

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Ilaria Abbiento presenta il progetto fotografico “Corrispondenze”

Ilaria Abbiento - CorrispondenzeSabato 12 marzo 2016, alle ore 16:00, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici, che ha già accolto artisti come Antonio Biasiucci, Gianni Fiorito, Luciano Ferrara, Gianni Pinnizzotto e Raffaela Mariniello, la Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli ospita Ilaria Abbiento, che illustrerà il suo progetto “Corrispondenze” con il quale ha vinto il premio Portfolio Italia 2015, organizzato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

Modalità di partecipazione

L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme.
Prenotazioni e info al numero 081 5635188.

L’autrice e i temi dell’incontro

“Questa scatola di latta apparteneva a mia Nonna Maria” – scrive Ilaria Abbiento nella presentazione del progetto Corrispondenze – “La custodisco dal giorno in cui è volata via: è uno scrigno dove custodiva le sue corrispondenze insieme a una fotografia in bianco e nero che la ritrae sorridente accanto a mio nonno”.
Da quella scatola, correlativo oggettivo di una memoria altra e ormai non più ricostruibile nella sua interezza, l’ispirazione: inviare a 20 sconosciuti una lettera contenente un messaggio di poche righe, automaticamente in grado di generare un ricordo sì fasullo, ma reso reale dalla concretezza del supporto: non un’email, non una JPG, ma carta e inchiostro. Ai destinatari era data anche la possibilità di rispondere.

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Supereroi per caso – I Super Normal Hero in 10 film

supereroi per caso

In fondo, il primo è stato Spiderman: non proviene da un altro pianeta, non è il prodotto di esperimenti compiuti da altri o da sé stesso, non nutre desiderio di vendetta (semmai è il senso di colpa a guidarlo), ma acquisisce poteri da un casuale morso di un ragno radioattivo. Il nuovo Peter Parker si chiama Enzo Ceccotti, è un ladruncolo che cade nel Tevere inquinato da scorie nucleari (immaginiamo che in futuro ci potrebbe essere anche un supereroe della Terra dei fuochi) e ne riemerge con poteri inimmaginabili. Anche l’Italia, grazie a Gabriele Mainetti ed al suo esordio Lo chiamavano Jeeg Robot, ha il suo Super Normal Hero, una tendenza, più che un filone, che, però, negli ultimi anni (dopo i televisivi Capitan Nice, ’60, e Ralph Supermaxieroe, ’70) ha avuto un incremento notevole. Sarà forse perché, per sopravvivere oggi, sono richiesti poteri sovrumani anche ai comuni mortali?

https://www.youtube.com/watch?v=fF-BwHjJyKU

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