Sabato 17 dicembre 2016, dalle ore 16:30 alle ore 18:30, nell’ambito della rassegna Incontri fotografici, Guido Giannini sarà ospite alla Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme di Napoli per dar vita a un incontro in cui racconterà la sua avvincente esperienza di fotografo.
Come partecipare all’incontro
L’incontro, fino a esaurimento posti, è a ingresso gratuito e sarà presentato da Luca Sorbo, curatore dei corsi di Fotografia e di Fotogiornalismo della Pigrecoemme.
Prenotazioni e info al numero 081 5635188.
Guido Giannini
Guido Giannini è il decano dei fotografi napoletani ed è molto noto sia a Napoli, sia a livello nazionale. Incontrarlo può essere un’esperienza molto interessante per i giovani autori, poiché si confronteranno con un modo di vivere la fotografia completamente diverso da quello attuale. Giannini è un deciso sostenitore dell’uso dell’analogico e difende un modo di raccontare e rapportarsi alla città che sicuramente deve interessare i giovani fotografi, troppo spesso più interessati agli aspetti tecnici che a quelli espressivi. Di grande importanza è anche il suo archivio, che conserva una parte importante della memoria della vita di Napoli.
Giannini intraprese l’attività di fotoreporter nel 1960, pubblicando fotografie sul settimanale Il Mondo diretto da Aldo Pannunzio. Già in quelle immagini era contenuto tutto il suo universo fotografico e poetico: le foto di strada, scatti che colgono l’attimo fuggente, l’attenzione per il sociale, per la realtà dei marginali e dei semplici, la dedizione al bianco/nero che consente una narrazione essenziale e critica delle cose e degli eventi. «Io cammino. Sono un peripatetico. Esco, vado in giro e fotografo ciò che incontro e che mi capita di vedere. Non mi muovo mai con l’intenzione di fare qualche foto determinata».
Le sue collaborazioni come freelance sono proseguite con Qui Touring, Stern, Il Mattino, il Manifesto, l’Unità, Avvenire, il Messaggero, Rassegna Sindacale e ancora il Corriere del Mezzogiorno, Repubblica Napoli e tanti altri giornali e periodici. Numerose sono state le sue mostre personali, le partecipazioni a collettive, le collaborazioni con istituzioni quali l’Università di Napoli, la Regione Campania, comuni ed enti culturali. Varie e di notevole livello le pubblicazioni in volume di sue fotografie per numerosi e prestigiosi editori.
Avviato al principio dei ’60, l’archivio fotografico e documentale di Guido Giannini raccoglie la memoria di un lungo segmento della storia sociale della città di Napoli. Una storia letta sempre con quella visuale “dal basso” che è tipica della cultura democratica, libertaria e antifascista napoletana, una cultura di cui Giannini è un’espressione importante. Coerente, non modaiolo, alieno dai revisionismi stolidi e interessati, dalle sponsorizzazioni e dalle investiture ufficiali, molto stimato negli ambienti intellettuali napoletani (hanno scritto di lui Luigi Compagnone, Nicola Pagliara, Ermanno Rea, Raffaele Messina, Gerardo Pedicini e tanti altri) ha mostrato, e mostra, come l’occhio meccanico del fotografo può aprirsi e scattare in piena sintonia con il suo occhio umano, con le passioni e le ragioni della partecipazione politica e della dignità civile.
(Luca Sorbo)
vorrei sapere se Guido Giannini ha lavorato negli anni 60 a Roma con il fotografo Ermanno Serto Grazie
Ciao,
non sappiamo darti questa informazione, ma puoi provare a contattare Guido Giannini su Facebook: https://www.facebook.com/guido.giannini.9