Constatazione speculativa sul fatto che la fotografia tira.

Attraverso il suo sito internet Pigrecoemme si è sempre proposta principalmente come scuola di cinema (dal 2007 la dizione è cambiata in “Scuola di cinema e televisione”).  Animata da un gruppo di lavoro giovane, la nostra struttura non ha mai potuto, né voluto,  disinteressarsi all’impatto del digitale sui linguaggi visivi ed è per questo che, da circa tre anni ormai, Pigrecoemme ha iniziato a proporre corsi di fotografia che ora, oltre ad occuparsi delle basi estetiche, linguistiche e tecniche della “scrittura con la luce”,riserveranno al trattamento digitale delle immagini un intero modulo specifico.

Corso di fotografia

Breve introduzione, questa, solo per poi lasciare qui una semplice constatazione in tre parti: alla presentazione di ieri sono intervenute molte più persone di quante prevedessimo (non bastavano le sedie); i log del sito rivelano sempre più spesso che qualcuno cerca su Google stringhe come “Pigrecoemme Fotografia” o “Corsi fotografia Pigrecoemme”; i corsi di fotografia raccolgono talmente tanti iscritti che ci capita di dover allestire classi separate, cosa questa che non avviene neanche con i corsi di regia che erano, mediamente, i più richiesti fino all’anno scorso.

Come mai, secondo voi, tra la gente la voglia di imparare il linguaggio della fotografia è più diffusa di quella di capire la sintassi del cinema? Solo perché, come talvolta dico a me stesso,  tutti hanno una macchina fotografica? Non mi sembra una rispsta convincente: in fin dei conti ormai (quasi) tutti hanno a casa non solo una telecamera, ma anche un banco di montaggio. Mi (ci) piacerebbe leggere qualche vostra idea sull’argomento nei commenti.

In tanto passo e chiudo, non prima però di segnalarvi il gruppo Fickr Napoli Fotografia  fondato da alcuni dei nostri ex allievi fotografi.
Sì, lo so, sarebbe stato paradossalmente bello se a fondare il gruppo su Flickr fossero stati gli ex allievi di montaggio o di sceneggiatura, ma non può sempre piegare la realtà al proprio perverso senso dell’umorismo.

2 commenti su “Constatazione speculativa sul fatto che la fotografia tira.”

  1. Secondo me perche’ ora fotografare e’ piu’ semplice. La digitale e’ diventata una protesi dell’occhio. Rapida, discreta, vedi una cosa che ti colpisce e la prendi.
    Forse perche’ la comunicazione con immagini fisse e’ piu’ naturale all’uomo (penso ai quadri e alle incisioni sulle roccie). Le scelte espressive sono concentrate in un attimo, in un battere di ciglia.
    Un filmato e’ piu’ complicato…

    Quasi quasi mi iscrivo a un vostro corso.
    🙂

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  2. complimenti per il nuovo corso di fotografia digitale, si è senz’altro una scelta azzeccata, anzi in questo caso addirittura la vostra per le richieste sempre crescenti è una scelta obbligata.
    E forse questa enorme affluenza al corso di fotografia digitale potrà invogliare molti a continuare il percorso didattico verso le tecniche cinematografiche. ciao a presto 😉

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