I 10 spaghetti thriller più belli di sempre

spaghetti thriller

Lo sappiamo, “10 spaghetti thriller più belli di sempre” è un po’ assoluto come titolo e non mancheranno quelli che ci faranno notare qualche assenza ( nessun Umberto Lenzi per esempio) o un’inclusione troppo generosa di uno o più titoli, ma noi ci siamo abituati ed in fondo queste sono le regole delle playlist. Ci siamo fatti guidare dalle prime sensazioni provate da adolescenti quando queste pellicole venivano programmate tranquillamente ad orari pomeridiani sulle prime tv private. Il periodo in cui si concentrano i lavori più interessanti è breve, poco meno di quindici anni, nonostante il fenomeno sia continuato anche negli anni ’80 ed abbia vissuto un momento di revival recente grazie a Federico Zampaglione. Purtroppo né lui né uno dei maggiori esponenti del periodo d’oro, ovvero Dario Argento (in fase calante da Opera in poi) sono riusciti a rivitalizzare un genere nel quale, al pari dello spaghetti western, il cinema italiano ha davvero innovato ed influenzato intere generazioni di appassionati e registi di tutto il mondo (la tesi di laurea di Christophe Gans era intitolata Silver SlimeBava d’argento). In fin dei conti i migliori omaggi a quel cinema sono arrivati da due critici e studiosi belgi, Bruno Forzani e Hélène Cattet che con i loro Amer The Strange Color of Your Body’s Tears hanno portato quasi al confine della videoarte gli stilemi (particolari, dettagli esasperati, soggettive) dello spaghetti thriller.

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10 film che hanno inspiegabilmente vinto l’Oscar

Dieci film che hanno inspiegabilmente vinto l'oscar

Lo sanno tutti, lo dicono tutti. L’assegnazione del premio Oscar è una faccenda che spesso non ha a che vedere con la qualità del film. Si tratta di marketing, pressione produttiva e, a volte, di politica. Capita che per motivi fortuiti vincano film meritevoli (è risaputo che la atipica vittoria di Il silenzio degli innocenti, opera piuttosto cupa e nichilista rispetto agli standard prediletti dall’Academy, fu dovuta al tentativo di risollevare le sorti della Orion, la casa produttrice in cattive acque finanziarie) oppure che si assegnino statuette per dare un preciso segnale (The Hurt Locker12 anni schiavo). In altre occasioni gli Oscar finiscono a film mediocri senza che se ne capisca la motivazione artistica.

Eccone 10.

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10 pianisequenza da ricordare e un intervallo musicale

pianisequenza

Il pianosequenza è un’inquadratura che, senza stacchi di montaggio, esaurisce un episodio narrativo. L’omologo anglofono, il long take, invece, viene definito come un’inquadratura di lunga durata senza che intervengano stacchi di montaggio e indipendentemente dal fatto che esaurisca o meno un episodio narrativo. Inutile dire che, nella percezione dello spettatore e a dispetto di quanto riportino i manuali (il Rondolino/Tommasi per le due di cui sopra), il pianosequenza sussiste solo quando l’inquadratura, senza stacchi di montaggio, dura un po’ (dai 30 secondi in poi forse) e quando si presenta come virtuosismo registico (sfido chiunque ad aver mai pensato alla scena tratta da Totò, Peppino e i fuorilegge e riprodotta sotto, come ad un pianosequenza).

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10 film tamarri del Terzo Millennio

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Dicesi film tamarro, o ignorante, il tipico action movie anni ’80, tutto testosterone, botte da orbi e cervello zero. Nella serie A ci rientrano Cobra con Stallone, Commando con Schwarzenegger, tanto per fare dei validi esempi del genere, ma ci si possono aggiungere i film di Steven Seagal, Jean-Claude Van Damme, Chuck Norris ed un po’ tutte le produzioni della Cannon di Golan-Globus, compresi i vari Guerriero Americano con Michael Dudikoff, ascrivibili, questi ultimi, alla serie B da cestoni dell’autogrill. Magari ha ragione chi vede nell’11 settembre 2001 e nell’esigenza successiva dell’immaginario cinematografico di ripopolarsi di nuovi eroi capaci da soli di sbaragliare i neocattivi, sta di fatto che il Terzo Millennio ha visto un revival del genere (intensificatosi nell’ultimo lustro, tanto che si può a ragione dire che “gli anni ’10 sono i nuovi ’80”, senza tener conto della new wave action thailandese), tra ammiccamenti da cinéphiles postmoderni ed epifanie palingenetiche di neotamarri.

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I 10 baffi più stilosi della storia del cinema

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Amati (le donne amano gli uomini con i baffi, ma, di recente, anche moda e pubblicità a quanto pare) e odiati (sono un trend hipster e gli hipster sono i “nuovi” paninari per quantità di fiele riversata su di loro) i baffi hanno una storia artistica non trascurabile (chi non conosce i baffi alla Gioconda di Marcel Duchamp?). E tra le arti, la settima, quella cinematografica, ha sempre avuto coi baffi un feeling particolare. Ecco i più stilosi di sempre.

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