Ci sono film che noi quarantenni abbiamo visto da ragazzi, negli anni ’80, e di cui serbiamo un ricordo bellissimo. Forse perché li abbiamo visti in piena tempesta ormonale, perché gli anni ’80 saranno pure stati un black hole estetico, ma le sale erano ancora piene ed il mercoledì si pagavano 3500 lire. E poi nella seconda metà degli ’80 c’è stato il boom dei videoregistratori e quindi vai di noleggio. Quei film abbiamo paura di rivederli. Temiamo che si rivelino delle abnormi sciocchezze. Preferiamo conservarli dentro di noi così come li ricordiamo. Ognuno avrà i suoi. Questi sono i nostri 10.
1 – Dr. Creator, specialista in miracoli di Ivan Passer
Già immagino le proteste. In fondo ha nobili natali (Ivan Passer era immigrato cecoslovacco che, in patria, aveva sceneggiato l’esordio di Milos Forman, Gli amori di una bionda). Ma l’allure eighties è data da attori ora in declino (di tanto in tanto Virginia Madsen torna in auge, ma Vincent Spano e Mariel Hemingway sono tutt’al più guest di qualche telefilm) ed un’ingenuità nell’affrontare temi importanti (Dio, la clonazione, l’amore) che abbiamo perso da un bel po’.
2 – Electric Dreams di Steve Barron
Prima di Her e, dato l’effetto migliorativo che la nostalgia dà a tutto, meglio di Her, un triangolo tra un lui, una lei ed un Computer. Il film temiamo di rivederlo, ma la canzone di Boy George, scritta da Moroder, Love is Love, potremmo risentirla all’infinito senza stancarci.
3 – Crystal Heart – Voglia d’amore di Gil Bettman
Qui siamo in piena zona scult. Ovvero: che fosse un film mediocre lo capimmo già allora. Ma ci sono Lee Curreri, Bruno di Saranno famosi (quello in cui noi sfigati ci identificavamo, perché, privi di muscoli, pensavamo che l’unica fosse supplirvi con la sensibilità e la musica) e, soprattutto, Tawny Kitaen, il corpo degli anni ’80: viso da vrenzolona e corpo statuario.
4 – Tutto quella notte di Chris Columbus
E’ l’esordio di Columbus, non va confuso con Tutto in una notte di John Landis ed è stato apocrifamente rifatto da David Gordon Green, al maschile ed in versione apatow-scorretta con Jonah Hill al posto di Elizabeth Shue con The Sitter (l’ignobile titolo italiano è Lo spaventapassere). Ed è proprio la Shue a convincerci ad inserire il film in questo elenco. L’opera non è un granché chiaramente, ma neanche orribile. E’ dimenticabile e dimenticato. La Shue, però, è uno dei corpi degli anni ’80 al cinema, insieme con la Madsen e Tawny Kitaen.
5 – Toccato! di Jeff Kanew
Uno dei corpi maschili degli anni ’80 mediocri è Anthony Edwards protagonista (da coprotagonista ha affiancato Tom Cruise in Top Gun). Toccato è la davvero inverosimile storia di uno studente americano che, in Europa, viene coinvolto in un intrigo spionistico. Però lo fa per Linda Fiorentino. E dagli torto.
6 – Spiritika di Kevin Tenney
Horror a basso costo con protagonista una tavoletta ouija. Il modo fantasioso in cui muoiono i malcapitati è stato ispiratore di Final Destination. Comunque anche qui c’è Tawny Kitaen e tanto basta a serbarne un buon ricordo.
7 – La rivincita dei Nerd di Jeff Kanew
L’aura di cult intorno al film non può far dimenticare che di operina mediocre si tratta. Solo che fu realizzata in epoca pre Big Bang Theory, molto pre, quando i nerd non erano fighi. La vendetta era ben congegnata, ma abbiamo paura di verificare.
8 – Bachelor Party di Neal Israel
Di questo sono abbastanza certo che parlerei bene anche se lo rivedessi ora. Me lo ricordo divertentissimo (il bacio alle chiappe incastrate nel tettuccio apribile dell’auto), ma non era certo uno di quei film su cui investire in battage pubblicitario. C’è Tom Hanks, c’è Tawny Kitaen (sì, sempre lei) e c’è addirittura Michael Dudikoff (cioè l’American Ninja) in un ruolo comico.
9 – Il ristorante all’angolo di Jackie Kong
Mai più sentiti, regista (una delle poche donne a dirigere un horror) ed attori. Ricordiamo un film bislacco e da morir dal ridere. Temiamo che facesse ridere involontariamente ed abbiamo paura di scoprire che è vero.
10 – Crazy For You di Harold Becker
La verità è che eravamo innamorati di Madonna, Cercasi Susan disperatamente ce l’aveva mostrata al suo meglio e quei cialtroni della distribuzione lo spacciarono come un altro film con Miss Ciccone. Solo che era falso, Madonna appariva il tempo di una canzone o due, il film era sulla falsariga di Karate Kid con qualche tocco proletario à la Flashdance (solo con la lotta greco-romana). Ci si doveva accontentare di Linda Fiorentino. Si fa per dire.
“Vrenzolona”??? Traduzione, please?
Donna che non cura particolarmente aspetto e atteggiamento, almeno secondo gli standard della media borghesia 😀