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Young Adam (Gb 2003) di David
McKenzie con Ewan McGregor, Peter Mullan, Tilda Swinton, Emily Mortimer
Il primo film a giungere in Italia di David McKenzie
è la trasposizione, fortemente voluta da Jeremy Thomas,
del primo romanzo, edito da Socrates, di Alexander Trocchi
(lultimo individualista per dirla con Burroughs)
morto nel 1984 in seguito a complicazioni respiratorie dovute allabuso
di eroina. Se il debutto cinematografico di un autore finora trascurato,
se non dimenticato (del resto ha lasciato solo questo Young Adam
e lautobiografia Il libro di Caino) può anche
essere salutato con un certo piacere, cè da dire che la pellicola
arriva buona ultima nella storia del maledettismo da grande schermo. Il
regista, poi, non lo fa neanche nel migliore dei modi, anzi accentua quei
tic da primo della classe che contraddistinguono gli adattatori di opere
letterarie (visto che Trocchi, probabilmente, omaggiava Vigo
con quella chiatta chiamata Atlantic Eve, ecco McKenzie
citare LAtalante nella prima sequenza). Certo, direte,
cè la fedeltà al romanzo. Vabbe, ma si dovrà
pur tener conto che il libro è del 1954 e da allora, sia letterariamente
che cinematograficamente, di acqua ne è passata sotto i ponti.
(Rosario Gallone)
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